Mese: Marzo 2011

Denuncia PD: «Esclusi i disabili dai giochi studenteschi»

Interrogazione di Ghizzoni «Come il ministero intende superare questa discriminazione?» Leoluca Orlando, Idv: lo stesso comportamento che hanno avuto i nazisti con i più deboli. «L’esclusione dei ragazzi disabili dalle finali dei giochi sportivi studenteschi è gravissima e in netto contrasto con le norme di legge sull’integrazione scolastica, che da sempre costituisce un punto di forza del nostro sistema educativo». Lo denuncia la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni che ha presentato una interrogazione parlamentare sulla modulistica diffusa dal ministero dell’Istruzione per le iscrizioni alle Finali Nazionali dei Giochi Sportivi Studenteschi, della disciplina Corsa Campestre che si svolgeranno il giorno 20 marzo 2011 presso la località Nove (VI). La deputata democratica chiede al ministro «per quali ragioni questa modulistica non prevede quella abitualmente prevista per gli studenti disabili. E poi,come il ministero intenda ovviare ad una situazione discriminatoria che contrasta con la piena inclusione di questi alunni, anche attraverso progetti di diversità motoria e sportiva, quale obiettivo prioritario della scuola dell’autonomia». «Il ministro Gelmini spieghi agli studenti disabili e ai loro genitori …

"Liberalizzazioni, bandiera del Pd", di Alberto Tanzilli

Appare urgente riprendere il tema delle liberalizzazioni, ripartendo, magari, dalla discussione sul mondo dei trasporti. Pierluigi Bersani, fin dalle sue “lenzuolate”, è su queste posizioni, ribadite nel Documento finale approvato all’Assemblea di Varese, e bene ha fatto a riproporre questo argomento e a farne uno dei punti cardine della proposta di politica economica del partito. Un moderno centrosinistra deve avere al centro della sua agenda politica il tema della libertà economica. Parafrasando le parole di Benedetto XVI, potremmo affermare che il mercato non ha in sè una natura positiva o negativa, ma ciò che lo ha reso avido fino al punto di portare l’intero sistema al collasso è legato all’egoismo degli uomini che hanno realizzato una società economica senza valori. Per questo crediamo che il tema delle liberalizzazioni debba diventare il campo su cui costruire l’identità stessa di un moderno partito riformista, affiancando alla discussione una grande battaglia sul rafforzamento del sistema di “regolazione” e controllo. Il settore dei trasporti, con l’ormai consolidato avvio dell’Alta velocità ferroviaria, che sempre più deve essere declinata come Alta …

"Itaglia 150", di Massimo Gramellini

Andrea Carandini, archeologo di fama mondiale, ha lasciato la presidenza del Consiglio superiore dei Beni culturali: i troppi tagli al bilancio gli impediscono di continuare a svolgere seriamente il suo mestiere. Non sappiamo a chi Carandini abbia materialmente rassegnato le dimissioni, dato che il ministro Bondi non esce di casa da mesi. Però ci piacerebbe almeno sapere che cos’ha fatto di male la cultura a questo Paese per meritarsi un disinteresse così suicida. Nonostante molti lo ignorino o addirittura lo disprezzino, il patrimonio artistico e culturale è l’unico petrolio su cui siamo seduti, nonché la principale e forse unica ragione per cui il mondo si ricorda ancora ogni tanto della nostra esistenza. Una classe dirigente di buon senso taglierebbe ovunque, tranne lì. Se poi fosse anche una classe dirigente illuminata, proverebbe a immaginare un’Italia diversa. Un’Italia del bel vivere, punteggiata di musei accoglienti, siti archeologici spettacolari e teatri lirici con un cartellone di Verdi e Puccini pensato apposta per i turisti. Un’Italia degli agriturismi e dei centri benessere. Dei mari e delle coste ripulite da …

"La scuola, organo centrale della democrazia", di Pippo Frisone

Le manifestazioni nelle cento piazze d’Italia del 12 marzo, a Roma come a Milano, hanno voluto dimostrare a tutti i cittadini che la difesa della Costituzione passa anche dalla difesa della Scuola statale, quella frequentata da oltre il 95% degli italiani. Piero Calamandrei, molto gettonato negli interventi in piazza, addirittura sessant’anni fa, aveva definito la scuola , centrale per la democrazia, come “ un organo costituzionale”. “Oggi quel concetto non è poi così lontano dalla realtà. Il referendum del 7 ottobre del 2001 sancì, con la modifica del titolo V e la legge costituzionale n.3/01, la costituzionalizzazione dell’autonomia scolastica. Si riconobbe, nelle materie a legislazione concorrente tra Stato e Regioni, accanto all’istruzione, il valore dell’autonomia delle istituzioni scolastiche (art.117). Benchè autonomia non autarchica ma solo funzionale, le scuole pur restando enti istituzionali dello Stato, rimarcano, da allora in poi, un’autonomia “ a vocazione specialistica” che opera nel territorio e che ha come interlocutori privilegiati proprio gli enti locali. Parafrasando Calamandrei , la Scuola, nella Costituzione materiale del nostro Paese è stata e rimane al di …

La vendetta del governo contro la scuola statale Di cosa parla il Ministro dell’Istruzione a “Che tempo che fa”?, di Attilio Paparazzo

Di cosa parla il Ministro dell’Istruzione a “Che tempo che fa”? A parole, e senza contraddittorio, difende la scuola pubblica, dichiara che con le sperimentazioni sulla premialità i lavoratori avranno bonus da 7000 euro, lamenta la proletarizzazione dei lavoratori della scuola, li gratifica con la promessa restituzione degli scatti di anzianità che la legge 122/2011 ha tagliato. Ma di quale realtà parla il Ministro? È possibile che sia talmente distante dalla scuola che dovrebbe governare da non conoscere le conseguenze delle azioni che ha condiviso col suo governo? Lei nei fatti diffama il personale docente e ATA, giustifica le scandalose affermazioni del Presidente del Consiglio contro gli insegnanti e la scuola statale, da tre anni somministra purghe pesantissime contro la scuola che funziona, contro le richieste e le attese delle famiglie. Cosa dobbiamo ancora aspettarci per il prossimo anno scolastico? In Lombardia, come nel resto del paese, solo lacrime e sangue, ancora tagli che si aggiungeranno a quelli decisi nel 2008: 100.000 sono in parte già andati, ne mancavano ancora 35.000 circa per restare negli …

Bersani: Berlusconi è al tramonto, noi siamo il futuro. Oltre lui il risveglio italiano

Il Segretario Pd conclude la Scuola di politica del PD Veneto e annuncia: il 17 marzo saremo per la prima volta all’Altare della Patria. “Fare attenzione al doppio populismo Lega-Pdl: cocktail pericolosissimo”. Il PD sia il Partito di patrioti e riformatori, il 17 marzo saremo per la prima volta all’Altare della Patria. Giustizia: dialogo fumoso, meglio il ‘toscano’. Doppio populismo Lega-Pdl cocktail pericolosissimo. No a ‘santa alleanza’ ma progetto di responsabilità. Domenica 13 marzo, Pier Luigi Bersani ha concluso i lavori della Scuola veneta di Politica 2011 ad Abano Terme (Padova). Durante l’incontro, dal titolo: “Le parole della Repubblica”, il Segretario nazionale del PD ha discusso con i giovani partecipanti toccando tutti gli argomenti di politica nazionale ed internazionale che interessano in questo momento l’Italia, dando molto risalto all’importanza della celebrazione dei 150 anni di Unità di Italia, che il Partito Democratico ed il Paese si appresta a celebrare il prossimo 17 marzo. Tanti i temi trattati: catastrofe in Giappone, energie rinnovabili, riforma della giustizia, Costituzione e ovviamente Italia 150. Bersani ha rivolto immediatamente l’attenzione …

Giustizia: ecco la proposta del partito democratico

Interventi sui tempi dei processi e garanzie. L’indipendenza della magistratura garantita da norme costituzionali ma basata anche su prestigio e autonomia. Il programma fondamentale del Partito Democratico per la Giustizia si chiama Costituzione repubblicana. La nostra idea di riforme ha come obbiettivo la piena attuazione del modello di giurisdizione e del sistema di garanzie contenuti nella nostra Carta fondamentale. Le nostre proposte riformatrici mirano a realizzare pienamente l’ uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Per questo non possono restare mere disposizioni non solo l’art. 3, ma anche l’insieme delle norme costituzionali che regolano il funzionamento della giustizia: la presunzione di non colpevolezza sino a condanna definitiva, il diritto alla ragionevole durata del processo, il diritto alla difesa garantito anche ai non abbienti, la finalità riabilitativa della pena. Attuare la Costituzione significa prima di tutto rimuovere le vere emergenze che caratterizzano il servizio giustizia e che impediscono l’esercizio di diritti fondamentali, significa garantire un giusto processo che per tempi e modalità riduca il rischio di discriminazioni originate da differenze sociali, di razza o di …