Mese: Marzo 2011

"Quando i piccoli maestri fanno grande la scuola", di Mariapia Veladiano

“LA SCUOLA ha un problema solo. I ragazzi che perde”, scrivevano nel 1967 i ragazzi di Barbiana. E davvero non si vede come oggi possa essere diverso. Forse è possibile che la scuola italiana sia in grado di reggere anche gli ultimi tagli di cattedre programmati per i prossimi due anni: 20.000 circa. La metafora è bizzarramente reperita da un’area semantica che potremmo definire sismica. E risulta sinistra soprattutto perché consegna la scuola al sollievo ambiguo di essere stata per ora risparmiata. Ma la scuola non deve innanzi tutto reggere. Deve accogliere, garantire il diritto all’istruzione, essere luogo di opportunità per tutti. Deve liberare la convulsione dei desideri che abita nei ragazzi che le vengono affidati e farla diventare forza di vita. Il paradosso attuale è che la scuola dell’autonomia ha molti strumenti per diventare quello che deve essere, ovvero un laboratorio di culture, integrazione, equità sociale. Anzi, l’unico attuale laboratorio di integrazione delle diversità, perché alla scuola statale vanno ancora tutti e se funziona come deve qui si impara a costruire la convivenza vera …

"Italia unita alle radici della nostra democrazia", di Pier Luigi Bersani

L’anniversario è di tutti, o dovrebbe esserlo. Cominciamo col dire questo. Lo si capirà bene oggi pomeriggio, nell’Aula della Camera, quando il Parlamento in seduta comune ascolterà le parole solenni di Giorgio Napolitano, capo dello Stato e mai come oggi vero garante del patto costituzionale e repubblicano. Ma gli anniversari parlano. Raccontano sempre del clima del paese e dello spirito di un popolo. Fu così un secolo fa, quando i primi cinquant’anni del Regno scontarono la polemica di cattolici, socialisti e repubblicani. E mezzo secolo dopo, a ridosso del boom, con una retorica soppiantata dalla celebrazione di un’epopea diversa, tutta interna al carattere bloccato della nostra democrazia. Erano, quelle di allora, contrapposizioni profonde, ideologiche e per fortuna archiviate. Ma oggi? Su cosa si fonda oggi la celebrazione di una unità che tutti dovrebbero avere compreso e assimilato? Nel bene e nel male l’Italia liberale, e ancora di più quella repubblicana, hanno inteso la patria come coscienza di un passato vissuto, ma soprattutto come la proiezione di un futuro comune. Possiamo dire lo stesso anche noi? …

"Sesso e soldi, ecco le nuove carte del Rubygate", di Giuseppe D'Avanzo

Il comodo con Berlusconi è che non ti delude mai. Per giorni e settimane ha ripetuto, con il petto gonfio, che non vedeva l´ora che il processo – quel processo che lo umilia e l´angoscia, il «processo Ruby» – avesse inizio. Che avesse inizio per dimostrare dinanzi al Paese, al popolo che lo ha voluto a capo del governo, al mondo che sempre lo ammira, la sua innocenza, l´inconsistenza di «accuse allucinanti», la barbarie di un´eversiva inquisizione togata. «Andrò a tutte le udienze». Gliela avrebbe fatta vedere lui, sempre presente in aula, vigile e parlante, a quella «certa magistratura politicizzata», l´avrebbe screditata in diretta tv. Gli ingenui credono alle sue parole. Pensano che ancora una volta il Cavaliere ce la farà – ed è tutto un vivamaria – a venir fuori dall´angolo in cui lo hanno cacciato caotiche abitudini. I creduloni si convincono che davvero il capo del governo voglia difendersi nel processo e non dal processo, come ha sempre fatto affatturandosi cavilli, pretesti, legittimi impedimenti, legge ad personam, immunità. La faccia feroce del Cavaliere …

"Sul rimpasto stop di Napolitano", di Barbara Fiammeri

Niente rimpasto, almeno per ora. Silvio Berlusconi ieri sera all’ufficio di presidenza del Pdl ha confermato quel che tutti nel frattempo avevano già capito dopo il colloquio in mattinata tra il premier e il Capo dello Stato. Il Cavaliere salito al Colle per proporre la nomina di Saverio Romano a ministro dell’Agricoltura e il “trasferimento” ai Beni culturali di Giancarlo Galan è rientrato a Palazzo Grazioli con un nulla di fatto. L’ex Udc, oggi leader del Pid, tra i principali esponenti del gruppo dei responsabili, non la prende bene e invia al premier un segnale chiarissimo: al momento del voto sull’election day, Romano e la sua pattuglia di 4 deputati non sono in aula e il governo supera la prova solo grazie al salvataggio del radicale Beltrandi che si smarca dal resto dell’opposizione. La tenuta della maggioranza torna così ad essere appesa a un filo, nonostante il Cavaliere parlando con i suoi ieri sera continuasse a sfoggiare ottimismo «convinto che si possa arrivare a quota 336» (ieri Giulia Cosenza ha lasciato Fli per tornare nel …

Nucleare: Pd non partecipa a votazioni in commissione su decreto del governo

“Inaccettabile assenza Prestigiacomo e Romani”. “I deputati democratici in commissione Ambiente e Attività produttive non hanno partecipato alla discussione e alla votazione del parere sul decreto legislativo per la individuazione dei siti dove realizzare le centrali nucleari. Dopo settimane che i ministri competenti, Prestigiacomo e Romani, non si sono fatti vedere sono venute meno le minime condizioni di serietà per confrontarci su un tema così delicato”. Lo dicono i capigruppo Pd in commissione Ambiente, Raffaella Mariani, e Attività produttive, Andrea Lulli. “Solo ieri sera – proseguono Mariani e Lulli –, precettato all’ultimo momento, è venuto il sottosegretario Saglia. Non ci possono chiedere di partecipare ai lavori in commissione di fronte all’assenza dei ministri competenti, entrambi però presenti oggi alla Camera, alla fretta per l’avvicinarsi della scadenza della delega a causa dei ritardi del governo e del pressapochismo della maggioranza. Il dibattito su un tema del genere è delicato e per questo i ministri dovrebbero essere presenti e confrontarsi con il Parlamento. È grave che il governo non dica una parola chiara e univoca sul futuro …

"Dalle Alpi fino allo zibibbo perché qui la vita è dolce", di Michele Serra

L´identità di un paese è fatta di gioie piccole e grandi, abitudini, parole e personaggi da non dimenticare Ci sono i caffè con i tavolini all´aperto, l´olio e la vendemmia, le canzoni di De Andrè e il solare San Francesco. Le ragioni di sofferenza, nell´essere italiani, sono arcinote e in fondo condivise. Meno dibattute, e anche meno sedimentate, sono le ragioni di gratificazione e di gioia che l´identità italiana può consegnarci. Queste sono le mie, non necessariamente paradigmatiche o condivisibili. Ognuno provi a ripassare le sue. Alpi – Cintura montuosa di impareggiabile bellezza, chiude inequivocabilmente a Nord la penisola italiana. Pochi paesi al mondo possono vantare un confine così netto. Sotto le Alpi è Italia, sopra le Alpi no, tutto il resto è pura illazione politica. Bonatti – Walter Bonatti è uno dei più grandi alpinisti-esploratori della storia. Uomo di costituzione fisica e psichica inattaccabile, ha sempre opposto i suoi princìpi ferrei ai compromessi politici e commerciali. Ha impiegato cinquant´anni per far valere la sua ricostruzione della conquista italiana del K2, molto diversa dalla verità …

Italia 150. La Lega della vergogna

Il Carroccio diserta l’anniversario, disprezza l’Unità e il tricolore. Il PD: “Troppo facile fare i leghisti con i soldi degli altri! Se la Lega non c’è, noi ci saremo due volte”. Piove in tutta Italia ma la tempesta arriva sopra alla Lega. Alla vigilia della celebrazione dei 150 anni di Unità d’Italia, il malumore leghista si sta diffondendo a dismisura e le manifestazioni di disprezzo nei confronti del tricolore diventano molto evidenti. Dal PD la risposta è immediata: è troppo facile fare i leghisti con i soldi degli altri! Dopo il caso dei consiglieri leghisti lombardi ed emiliano-romagnoli che hanno disertato le Aule del Consiglio regionale nel momento dell’Inno di Mameli, è stato il turno del capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni ad annunciare pubblicamente che dei festeggiamenti per l’Unità di Italia non è minimamente interessato e che passerà la giornata con i figli, visto che gli asili sono chiusi. Per il segretario del PD, Pier Luigi Bersani “sarebbe una vergogna se davvero la Lega disertasse le celebrazioni per l’Unità d’Italia. Se la Lega non c’è, …