Mese: Marzo 2011

"La pausa obbligata sul dilemma atomico", di Giovanni Valentini

Nel tiro incrociato di cifre, dati, informazioni tecniche o scientifiche, tesi contrapposte e suggestioni emotive sulla questione nucleare, alimentato in questi giorni dagli opposti integralismi che la catastrofe giapponese ha riacceso, c´è una verità fondamentale che la cortina fumogena della guerra mediatica e psicologica tende a occultare o rimuovere. E cioè che il disastro dello tsunami, combinato con l´incubo atomico, preceduto dalla crisi finanziaria globale e coniugato con il caos libico, impone oggi a tutti – e non solo al popolo del Sol Levante – la necessità di modificare uno «stile di vita» che appartiene alla società dell´opulenza e dello spreco. Non certo, beninteso, per rinnegare lo sviluppo e la modernità. Ma piuttosto per adottare quell´«etica dei consumi» che Zygmunt Bauman, uno dei più noti e influenti pensatori al mondo, invoca contro gli effetti della bomba demografica: a cominciare, quindi, proprio dai consumi energetici che condizionano il sistema economico, quello industriale e purtroppo anche quello ecologico. Il fatto è che noi occidentali, cittadini dei Paesi più sviluppati e progrediti, generalmente utilizziamo e sprechiamo troppa energia, …

"150°, Napolitano si commuove "L´umiltà guidi chi serve lo Stato". Torino, Cota fischiato anche dai bambini. È polemica", di Umberto Rosso

Elogio del «dovere dell´umiltà», primo requisito per gli uomini che guidano le istituzioni. Chi governa, a qualunque livello, farebbe bene poi ad ispirarsi ad un principio: non concentrare «troppi poteri» nelle proprie mani. Quando infine arriva il momento di cedere il passo, lasci, senza incollarsi alla poltrona. E´ con questo richiamo, giusto mentre Berlusconi annuncia che lui il potere non lo lascerà mai nelle mani dei comunisti, che Giorgio Napolitano sbarca a Torino. Seconda tappa delle celebrazioni per i 150 anni, travolta dall´entusiasmo per lui lo accoglie la prima capitale dell´Italia unita. E lui, felice, ricambia: protocollo stravolto, ferma più volte il corteo presidenziale, va a salutare grandi e piccini con le bandiere, superlavoro per gli addetti alla sicurezza. Il leghista governatore Cota che va a riceverlo invece si becca i fischi, perfino di una classe di bambini di elementari. La maestra rivendica, «giusto protestare contro il secessionismo», il Pdl e la Lega si indignano e ne fanno un caso di strumentalizzazione degli alunni, «è disgustoso». Però a Torino l´aria che si respira è di …

"La Cina supera gli Stati Uniti e diventa (anche) il primo produttore manifatturiero mondiale", di Stefano Natoli

Cina, un sorpasso tira l’altro: ora Pechino è anche il primo produttore manifatturiero mondiale (Corbis). Dopo il sorpasso sul Giappone, che le ha ceduto il secondo posto nell’economia mondiale, nel 2010 la Cina ha strappato agli Stati Uniti il titolo di maggiore produttore manifatturiero mondiale. A certificarlo è un’analisi di Global Insight, che incorona Pechino leader con una produzione manifatturiera pari al 19,8% di quella mondiale a fronte del 19,4% di quella americana. La produzione manifatturiera cinese è salita da 1.690 miliardi di dollari nel 2009 a 1.995 miliardi di dollari nel 2010, risultando «più grande dei 1.952 miliardi di dollari degli Usa, la cui economia è quasi tre volte quella cinese». I settori manifatturieri americano e cinese sono ognuno circa il doppio di quello giapponese, il terzo maggior produttore al mondo, e tre volte la Germania. In termini di produttività, però, gli Usa continuano a primeggiare sulla Cina: «con 11,5 milioni di addetti il settore manifatturiero americano produce circa lo stesso valore di quello cinese, che vanta 100 milioni di addetti». A febbraio, tuttavia, …

«Allarme occupazione ora la società reagisca con noi. Pochi vessati come i docenti», Intervista a Patrizio Bianchi* di Adriana Comaschi

Usa toni che non ti aspetteresti da un assessore, Patrizio Bianchi, per raccontare l’allarme della Regione e la sua indignazione per la cancellazione di quei seimila posti di lavoro. «Li hanno lasciati a casa senza nessuna garanzia, trattati peggio dei cani, non dobbiamo essere solo noi a contestare questo spreco», attacca l’ex rettore di Ferrara, docente di Economia e ora titolare delle deleghe a Scuola e lavoro in viale Aldo Moro. Assessore,il presidente Errani ha scritto al ministro Gelmini. Per chiedere cosa? «Un incontro urgente. Qui non si tratta più di discutere di un docente in più o in meno, questi tagli mettono in discussione il nostro modello di scuola, la sua sopravvivenza. Vogliamo ricordare al ministro che con la Lombardia siamo la regione con il più alto aumento di alunni: più 25 mila negli ultimi tre anni, si stima che a settembre ne entreranno altri 7.500. E già oggi abbiamo un indice di affollamento delle classi superiore a quello della media nazionale». È questo il dato trascurato? «Del tutto. Quindi chiediamo al governo che …

Libia, “Sì al ruolo attivo dell’Italia sotto l’egida dell’ONU”

“La Libia è una cosa seria, non facciamo gli strateghi”, questo il monito del Segretario del Pd Pier Luigi Bersani lanciato al governo, dichiarando l’appoggio del Pd alle scelte dell’ONU sulla “No fly zone”, per il coinvolgimento del nostro Paese nelle iniziative destinate ad evitare che il colonnello Gheddafi possa continuare a bombardare i civili. Le commissione Esteri e Difesa della Camera hanno votato a favore della partecipazione dell’Italia alle operazioni militari per l’applicazione della Risoluzione Onu sulla crisi libica. Il documento, approvato anche con i voti di Udc e Pd non è stato votato né dagli esponenti della Lega Nord, né da Iniziativa responsabile che pure avevano sottoscritto la mozione. Sia la Lega Nord che i rappresentanti di Ir non erano presenti alla votazione. “L’assenza della Lega e dei sedicenti responsabili dimostra che il governo non ha la maggioranza in politica estera. E che senza la responsabilità dell’opposizione il paese sarebbe rimasto isolato proprio nella fase più acuta della crisi mediterranea” dichiara il capogruppo democratico nella commissione Esteri della Camera, Francesco Tempestini, dopo l’approvazione …

"Stop di Tremonti allo shopping francese ma è troppo tardi per la linea del Piave", di Massimo Giannini

Sospeso tra colbertismo e mercatismo, Giulio Tremonti minaccia di chiudere le frontiere ai conquistatori francesi, che si stanno comprando l´Italia a pezzi. Giù le mani da Parmalat, Edison, Autostrade, tuona il superministro. Ha mille ragioni. Ma la sua battaglia a difesa della famosa «italianità» rischia purtroppo di essere velleitaria, inutile, tardiva. Tremonti fa bene a invocare l´«interesse nazionale», di fronte all´invasione delle multinazionali che, come nel crepuscolo del nostro Rinascimento, stanno trasformando il Belpaese in una terra di conquista. Fa bene a declinare la tutela dei pochi «campioni nazionali» rimasti secondo la triade inscindibile «Europa-mercato-strategicità». Fa bene a scattare, quando in ballo non c´è più solo una «commodity» del lusso (come in fondo è Bulgari, appena rilevata dal colosso Lvmh) ma un «gioiellino» dell´alimentare (come è a tutti gli effetti Parmalat, nel mirino del gigante Lactalis) o a maggior ragione un «marchio» dell´energia (come invece è Edison, preda del titano Edf). Ma purtroppo la «moral suasion» di Tremonti con l´ambasciatore francese La Sabliere non può funzionare. È velleitaria. Perché se è vero che la Francia …

Il PD a fianco dei militari nelle caserme e in Parlamento. Il governo taglia 1,8 miliardi d'Italia. Addio sicurezza

“Abbiamo deciso oggi – nella settimana dedicata alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia e nel giorno in cui il Senato da l’ok per la messa al bando delle bombe a grappolo, che ogni anno colpiscono 11 mila persone di cui un quarto sono bambini – di testimoniare la nostra stima, il nostro rispetto e la nostra vicinanza alle forze armate, i militari vicini ai cittadini”. Così Emanuele Fiano, Presidente del Forum Sicurezza e Difesa del Partito Democratico, ha introdotto la conferenza stampa in cui alla Camera sono stati presentati “Al fianco dei militari – viaggio per le caserme d’Italia” e una parte dei risultati dell’attività svolta dalle commissioni difesa dei due rami del Parlamento. “Il nostro viaggio nasce dall’esigenza di conoscere e far conoscere a fondo il mondo della Difesa, un mondo con peculiarità non facilmente riscontrabili in altri settori della vita del Paese. Crediamo che sia necessario da parte della politica un doveroso riconoscimento da rivolgere agli operatori con le stellette che in silenzio e con professionalità, e purtroppo a volte a costo …