Mese: Marzo 2011

Daniele, bacchetta in fuga "Italia, tomba della cultura", di Giuseppe Videtti

Daniele Rustioni a 28 anni dirige l’Aida alla Royal Opera House. E’ stato assistente di Pappano, e l’11 aprile debutterà a Cardiff con “Così fan tutte”. “Qui a Londra sono tutti sconcertati per quel che accade alla cultura in Italia. Non siamo più competitivi su nulla. Quando ho avuto l’opportunità di scappare, ho tirato un sospiro di sollievo”. L’ingresso della Royal Opera House è sovrastato da una splendida immagine del ballerino Rupert Pennefather che vola sulla Senna – con Notre Dame sullo sfondo – in vista di una rappresentazione della Manon di Massenet coreografata da Kenneth MacMillan. Ma ieri sera al Covent Garden si parlava italiana. A dirigere l’Aida di Verdi c’era Daniele Rustioni, subentrato a Fabio Luisi. Il giovane direttore milanese (28 anni appena compiuti), è salito sul podio del prestigioso teatro londinese dove è già stato assistente di Antonio Pappano in tutte le repliche di Anne Nicole, l’opera che il compositore Mark-Anthony Thurnage ha tratto dalla tragica vicenda dell’ex coniglietta texana Anna Nicole Smith. IL VIDEO 1 “Sto lavorando a tre cose contemporaneamente”, …

"In Rai cresce solo il debito", di Marco Mele

Al piano terra di Viale Mazzini ci sono «lavori in corso». Si toglie l’amianto, seguendo i protocolli della Asl. L’ingresso principale è sbarrato: si entra dal retro, da via Pasubio. Un’immagine che rende l’idea della situazione che vive l’azienda di servizio pubblico, non da oggi, oltre che a rendere necessaria un’operazione immobiliare a Roma, visti i costi della «ripulitura». La Rai dà lavoro diretto a oltre undicimila dipendenti a tempo indeterminato, oltre a decine di migliaia con l’indotto ed è fondamentale per la fiction e per il cinema nazionali. Un’azienda, però, i cui ricavi sono eterodiretti dalla politica che non interviene sullo scandalo pluridecennale dell’evasione del canone, ordinario e speciale. I quattro-cinque milioni di famiglie che non pagano il canone sottraggono alla Rai sui 550 milioni. Il canone speciale, evaso da associazioni, partiti, aziende sottrae altri 800-900 milioni. L’ultima riprevisione sui conti 2010, fatta a dicembre, prevede una perdita di bilancio pari a 118 milioni di euro. Il budget 2011, invece, prevede una chiusura in attivo per venti milioni. Quest’anno, però, non ci sono Olimpiadi …

"Il Cavalier Laqualunque", di Francesco Merlo

È venuto a svuotare l´isola così come andò a svuotare Napoli. Lì i rifiuti e le lordure furono caricati sui Tir, dispersi via terra con destinazione ignota, e qui sulle navi, onda su onda il mare li porterà al largo dell´Italia degli egoismi regionali e del ricatto secessionista. «Sono lampedusano» dice, e sembra la caricatura di Kennedy a Berlino, «stamattina ho comprato una villa su Internet, si chiama “Le due palme”». Più tardi, a un cronista che lo aspetta sulla sabbia nascosto dietro una delle due palme confesserà compiaciuto: «Ma è tutta da rifare». Le tv mandano ossessivamente l´immagine della facciata, il muro di cinta, e poi sabbia, stoppie, l´intervista ai vicini di casa. Ha già speso due milioni di euro. Il solito vento che, in qualsiasi stagione, qui fa perdere la voce, agita le piante basse e dunque anche Berlusconi, che è gonfio come una mongolfiera, per un momento perde l´equilibro e sembra migrare, lui che vorrebbe migrare lontano da tutte le regole, anche quella di gravità. Noi italiani sappiamo che Berlusconi si butta …

L'Emilia Romagna sostiene i ricorsi al TAR. L'obiettivo è il federalismo scolastico

La Regione Emilia-Romagna ha deciso di sostenere i ricorsi al Tar del Lazio contro i tagli 2009 e 2010 al personale della scuola, presentati da diversi soggetti (associazioni, genitori, insegnanti, studenti) e unificati. L’Assemblea legislativa ha infatti approvato a larga maggioranza (a favore centrosinistra e ‘grillini’, contrario Pdl) una risoluzione di Fds e Sel-Verdi che chiede alla Giunta regionale di aderire formalmente a sostegno dei ricorrenti, come peraltro hanno già fatto le Province di Bologna, Pistoia, Cosenza, Vibo Valentia e i Comuni di Empoli, Castelfiorentino, Certaldo e altri soggetti come il Codacons. L’assessore all’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha ribadito la contrarietà della Giunta regionale alla politica governativa dei tagli sulla scuola. “Recepisco il senso e il significato della risoluzione, che personalmente – ha detto – condivido. La posizione della Regione Emilia-Romagna è chiara ed è stata espressa con grande determinazione alla Conferenza Stato-Regioni dal presidente Errani. Il perno sostanziale su cui stiamo lavorando riguarda i poteri effettivi delle Regioni e lo spostamento a livello territoriale della gestione scolastica”. da TuttoScuola 31.03.11

"L´ultima beffa a scuola ora l´inglese lo insegna la maestra di matematica", di Corrado Zunino

L´ultima beffa a scuola ora l´inglese lo insegna la maestra di matematica. La riforma Gelmini taglia 11mila docenti . In poche lezioni i docenti “generalisti” dovranno imparare la lingua. Critica anche la Cisl: “La qualità dell´offerta formativa si sta facendo scadente”. L´inglese maccheronico avanza nelle scuole elementari italiane. L´ultima perla della riforma Gelmini, sottaciuta nei suoi effetti evidenti in questi giorni, è stata la cancellazione degli 11.200 maestri d´inglese – solo d´inglese – dalle primarie del paese. Dovranno riconvertirsi rapidamente, a partire dalla prima tranche (4.500 insegnanti), e diventare “generalisti”, educare all´italiano, alla geometria, ai primi rudimenti di scienze. In questa scuola elementare, la scuola elementare che il mondo ci copiava e alla terza stagione di tagli imbarca acqua come una bagnarola, i maestri generalisti (di “area letteraria” e di “area matematica”) dovranno invece imparare l´inglese, se già non lo sanno, e portarlo a un tale livello da poterlo insegnare ai nostri ragazzi tra i sei e i dieci anni. L´infanzia, lo dice diversa letteratura scientifica, è l´età migliore per apprendere una lingua straniera e …

"Spettacolo al di sotto della decenza", di Luigi La Spina

Faceva impressione, ieri sera su tutti gli schermi delle tv italiane, vedere il ministro della Difesa urlare in aula e insultare il presidente della Camera per le contestazioni sul «processo breve» Un ministro del Paese più coinvolto nelle conseguenze delle rivoluzioni che sconvolgono l’altra sponda del nostro Mediterraneo. Una questione lontanissima dalle gravi preoccupazioni che assillano gli italiani in questo momento e che, tra l’altro, dovrebbero assillare anche i suoi pensieri e le sue azioni. Lo spettacolo si completava con il collega ministro degli Esteri che lo affiancava sul banco del governo, sbalordito e imbarazzato testimone di una scena impensabile e inaudita in qualsiasi Parlamento di una democrazia occidentale. Uno Stato che sta partecipando, in questi giorni, a una operazione militare di guerra, anche se vogliamo chiamarla in altro modo, e che deve affrontare un’emergenza umanitaria drammatica. Così come faceva impressione vedere il presidente del Consiglio offrire agli abitanti di Lampedusa, comprensibilmente esasperati da una situazione sconvolgente, una escalation di promesse strabilianti, culminate con la candidatura al Nobel della pace e garantite da un impegno …

Nella ricerca la Cina insidia gli Usa

La Cina insidia gli Stati Uniti anche sul fronte della ricerca scientifica: la potenza asiatica è schizzata dal sesto al secondo posto a livello mondiale ed entro pochi anni salirà in prima posizione scalzando gli Usa. Secondo un rapporto pubblicato ieri dalla Royal Society di Londra «la Cina ha già superato la Gran Bretagna per numero di pubblicazioni scientifiche e si prevede che forse già nel 2013 e sicuramente entro il 2020 superi anche gli Stati Uniti». La classifica della ricerca scientifica mondiale è ancora dominata dai Paesi occidentali con Gran Bretagna, Germania, Francia, Canada, Italia (scesa dal settimo all’ottavo posto) e Spagna alle spalle degli Usa, ma il loro contributo cala. Il Giappone ha ceduto il secondo posto alla Cina, scendendo in quarta posizione, mentre l’India è entrata per la prima volta nella top ten al numero dieci, scalzando la Russia. Il rapporto “Knowledge, Networks and Nations” dell’accademia scientifica britannica si basa sul numero di articoli e studi pubblicati nelle riviste scientifiche più prestigiose a livello mondiale paragonando il periodo 1993-2003 al quadriennio 2004-2008. …