Seconda bocciatura in pochi giorni per il ministero dell’Istruzione: i tagli alle ore destinate al sostegno vanno cancellati, gli studenti disabili hanno diritto all’insegnamento pieno. E ora il ministero avverte: «Le richieste di sostegno di 30-32 ore, che comprendono servizi extra didattici, non sono giustificate, in quei casi facciamo ricorso e ci opponiamo», precisa Luciano Chiappetta, direttore generale del personale del Miur. Le due bocciature infatti riguardano invece i tagli alle 18 ore di insegnamento settimanali. L’ultima è stata resa nota ieri: vanno sempre garantiti l’insegnante di sostegno e l’operatore socio sanitario a un minore valutato come disabile «con connotazione di gravità» ha decretato il Tar della Campania, su ricorso dell’ufficio legale della Cisl di Napoli e dichiarato incostituzionale l’articolo 2 della Finanziaria del 2007 che fissava il limite massimo del numero degli insegnanti di sostegno ed escludeva la possibilità di assumere docenti in deroga nel caso in cui in una classe vi fossero studenti affetti da disabilità grave. Il Tar ha decretato la necessità dell’assistenza richiesta e anche stabilito un risarcimento spese a favore della famiglia.
Venerdì scorso era stato il tribunale di La Spezia ad accogliere il ricorso di una coppia di genitori di un bambino disabile delle superiori che si era visto togliere le ore di sostegno. Anche in quel caso il tribunale ha condannato il ministero dell’Istruzione a ripristinare le ore e a pagare le spese processuali, giudicando le decisioni prese come «discriminatorie». Secondo i giudici vi è un aperto contrasto tra i tagli operati e il diritto alla tutela delle persone con disabilità. In altre parole, quelle disposizioni sono state considerate lesive del diritto all’istruzione del disabile, in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione, che «promuove la piena attuazione del principio di parità di trattamento».
La linea è chiara. In 7 mesi di scuola, gli alunni disabili hanno vinto: 4 mila le sentenze di condanna emesse dai Tar di tutta Italia. E l’amministrazione è stata condannata a risarcire anche 4 milioni di spese legali. «L’anno scorso le sentenze erano state un’infinità di più – ricorda Chiappetta – ormai gli uffici scolastici si stanno adeguando alla sentenza della Corte costituzionale che ha cancellato i tagli previsti dalla Finanziaria 2007, come abbiamo chiarito in una nostra circolare. Chiederemo una relazione però agli uffici interessati per capire che cosa sia successo in questi ultimi casi, se si sia trattato di un errore o di una valutazione diversa».
La Stampa 30.03.11