Il Pd propone una nuova riforma repubblicana e un nuovo patto sociale: un programma che ricostruisca il Paese dopo il fallimento del berlusconismo . L’Italia e la sua immagine nel mondo. Stiamo assistendo in questi giorni all’ennesimo alibi mediatico del governo Berlusconi incapace di affrontare i problemi reali per il Paese. Berlusconi partecipa ai vertici internazionali e lì sta in silenzio proprio perché non può dire nulla! Sugli sbarchi dei profughi a Lampedusa stiamo assistendo ad una nuova umiliazione dell’immagine del Paese. Esigiamo solidarietà e nello stesso tempo Maroni lancia precoci allarmi non reali. Altre volte l’Italia ha affrontato emergenze beh più grandi senza tutti questi allarmismi. Questa volta si è voluto enfatizzare il problema e non affrontarlo“Noi non minimizziamo – ha dichiarato Bersani – né sottovalutiamo le difficoltà ma non possiamo accettare la posizione di un governo che oscilla tra chi vuole dare soldi ai profughi per il rimpatrio e chi vorrebbe prenderli a sberle. O ci mettono la faccia e si assumono le responsabilità o non otteranno la nostra collaborazione. Questo governo usa i problemi ma non li risolve. Noi pensiamo che serva una cabina di regia europea per risolvere i flussi nel Mediterraneo sia per eventi ordinari, sia per quelli straordinari”.
Situazione economica e sociale. Il Paese è sotto l’effetto del brumuro e il silenziatore che Berlusconi ha messo alle grandi questioni va assolutamente rifiutato. “La crisi non è una parentesi. Urgono decisioni di cambiamento che portino a nuove strade di politica economica e sociale che si oppongano al senso di rassegnazione e impotenza”.
La ripresa economica ci vede sotto a tutti i Paese europei. Il reddito delle famiglie è calato del 4%. L’occupazione è ai minimi storici, ben al di sotto della soglia pre-crisi. Un giovane su tre non ha lavoro e per quanto riguarda l’occupazione femminile siamo sopra alla sola Malta! Al Sud questi dati vanno drammaticamente moltiplicati. A questo si aggiunga il calo dei servizi (fattore molto preoccupante soprattutto in quelle regioni che erano all’avanguardia nella fornitura di servizi ai cittadini), l’aumento delle tasse e dell’inflazione.
“E tutto questo viene cloroformizzato senza alcuna discussione o iniziativa. Da qui la nostra denuncia forte: c’è bisogno di riforme urgenti e una piattaforma su scala europea per muovere l’economia e metterci un po’ di crescita e dar fiducia ai mercati”.
A breve l’Italia dovrà presentare alla Commissione europea il Piano nazionale di Riforme. Il governo è ancora indietro mentre il PD ha già presentato le proprie proposte.
La crisi economica si lega al tema della democrazia e della legalità: c’è indignazione nel Paese. Berlusconi ha ormai un legittimo impedimento anche per andare in Parlamento. Tremonti continua a filosofeggiare e si permette di dire quello che vuole senza che nessuno abbia la forza di correggerlo. Il Parlamento è diventato un mercato per la compravendita di voti. Si nominano ministri con passato a dir poco oscuri. I Tg sono di una faziosità tale che quelli in Bielorussia si inchinerebbero al confronto. E invece di affrontare i grandi temi per il Paese, Berlusconi pensa ai processi brevi.
“C’è una grande indignazione nel Paese. Il PD dovrà saperla interpretare nella sua battaglia parlamentare e con la mobilitazione delle persone” ha dichiarato Bersani.
Il contesto europeo. In Europa le destre stanno perdendo consenso e si incomincia a vedere da un lato una disaffezione verso le politiche di chiusura e di paura proposte dalle forze conservatrici e dall’altro una ripresa delle forze progressiste (soprattutto in Francia e Germania). “Se ci collochiamo in questo contesto europeo – ha detto il leader democratico – abbiamo una possibilità in più per creare un nuovo ciclo politico. Per questo la nostra opposizione non sarà fatta di spallate ma di programmi maturi in contrasto con la deriva populista della destra. Combattiamo il degrado culturale con senso civico, solidale e nazionale. É aumentato il nesso tra sentimento patriottico e sentimento nazionale. Essere patriottici deve essere un nostro tratto identitario.
Il Progetto del PD. Il progetto, la proposta di riforme e di interventi per il Paese viene prima di qualunque alleanza politica. La nostra sintesi è per il Paese, è il patrimonio che diamo all’Italia in una prospettiva futura. Quando il PD propone una riforma repubblicana e un nuovo patto sociale pone l’accento su un programma strutturale che ricostruisca il Paese dopo il fallimento del berlusconismo. Questo è andare oltre. Una proposta che presentiamo a tutte le forze sociali e le forze di opposizione che non cambia con l’avvicinarsi o meno delle elezioni. E in questa idea non c’è nessuno politicismo: la maggioranza degli italiani vuole che la politica risponda all’esigenza di andare oltre Berlusconi.
Federalismo. Per Bersani due sono i punti principali da chiarire sulla riforma federale. Il primo è il messaggio che il PD lancia alla Lega: se nelle prossime settimane il Carroccio appoggerà e voterà leggi ad personam per Berlusconi e si siederà accanto ai vari Romano e Cosentino, “allora non provi a tirare in ballo il pretesto del federalismo”. Il secondo punto è legato alla constatazione che questo federalismo così come sta nascendo è “un albero storto. Per quanto riguarda il federalismo comunale, il sistema della fiscalità – ha ribadito Bersani – non sta in piedi. Ci si fermi e si metta a punto un nuovo filo logico”.
Prossime iniziative. Bersani ha ricordato alla Direzione come le recenti iniziative del PD hanno avuto raccolto un notevole successo. La raccolta delle firme è stata molto apprezzata soprattutto dal nostro Territorio. A questo si aggiungano l’Assemblea di Roma, la Conferenza Nazionale sull’Immigrazione, il programma nazionale di riforme. Da qui alle prossime elezioni amministrative il PD sarà impegnato con iniziative sulle politiche per il Mediterraneo, sui 150 anni d’Unità d’Italia, con giornate di battaglia politica in Lombardia e in Veneto. Da Napoli partiranno un serie di incontri pubblici per parlare della questione del Sud.
Le elezioni amministrative vedranno al voto 11 province e 30 comuni capoluogo. “Cinque anni fa il centrosinistra registrò una delle sue più importanti vittorie, quest’anno il voto dovrà rendere visibile che una nuova fase è cominciata anche perché è ineludibile che il voto amministrativo avrà un valore nazionale molto forte. Dobbiamo giocare bene questa sfida, senza timidezza, con grande impegno: come una squadra che lavora compatta” ha chiarito Bersani.
Referendum. Sebbene il PD creda che il sistema referendario vada riformato quanto prima per darne il giusto valore, Bersani ha ribadito come la posizione e l’impegno del partito per i referendum di giugno saranno forti. “Diciamo 3 sì ai quesiti referendari sul legittimo impedimento, sulla legge Rochi di privatizzazione forzata dell’acqua pubblica e sul piano di ritorno al nucleare”. Sul NO alla scelta dell’energia atomica, il PD ha assunto una posizione molto netta ben prima del grave incidente in Giappone. Sul referendum sull’acqua pubblica il PD ha presentato un proprio progetto sulla gestione del ciclo dell’acqua e un piano industriale per evitare ogni spreco. Proveremo ad ottenere una discussione accelerata in Parlamento prima del referendum perché “l’acqua va restituita alla natura così come ce l’ha consegnata”.
A.Dra
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