Giorno: 25 Marzo 2011

"Gli ir-Responsabili famelici: «Urge ddl per nuove poltrone»", di C. Fusani e N. Lombardo

«Io mi accontento di due settimane alle Maldive», dice il capogruppo Sardelli al premier. Ma gli altri no: vogliono poltrone, sottosegretariati, ministeri. Berlusconi deve fare in fretta, prima del voto su Ruby. «I desideri di Scilipoti, Razzi, D’Anna, Pionati, Siliquini, Polidori… Sa alla fine cosahoscritto al Presidente? Luciano Sardelli, capogruppo pro tempore di Iniziativa responsabile, desidera due settimane di vacanze alle Maldive ». Pare che il premier abbia sorriso. Un po’ meno alla lettura delle pretese degli altri. Il fatto è che «’sti responsabili sono famelici» ammette uno di loro. Martedì la «terza gamba» della maggioranza batterà cassa con Berlusconi. Tra i capannelli dei Responsabili, cinque gruppi in uno, c’è chi al telefono dice: «Devi pazientare ancora un po’mapoi si va a dama, tranquillo, stasera torno là e ci parlo io…”». Per capire quanto siamo irrequieti gli «IR», diciamo gli «Ir-responsabili» che tengono Silvio sotto scacco (il più agitato è Francesco Pionati) bisogna considerare la cena di mercoledì a palazzo Grazioli. E l’esordio del neo ministro Saverio Romanoieri mattina in Transatlantico. Una nomina difficile quella …

«Ma non dovevano essere 330?», di Mario Lavia

Sono stati 300, non tanto giovani e meno che mai forti. Dov’è il tanto strombazzato allargamento della maggioranza? Non si è visto. Nemmeno su una questione come l’intervento Onu in Libia sulla quale si poteva benissimo costruire una convergenza ampia. Altro che quota 330, solo per sette voti di scarto la maggioranza ha retto. Sette deputati giunti trafelati al loro scranno giusto in tempo per schiacciare il bottone giusto, altrimenti staremmo qui a parlare di un serissimo problema di governo. Questi sarebbero persino capaci di andare in crisi mentre i soldati italiani sono impegnati nella missione Onu. Dalla due giorni parlamentare sulla Libia esce un bilancio di facile lettura: il ricostruito asse Pdl-Lega-Responsabili, cementato con la colla del potere (caso Romano) e quella dei diktat (Lega), continua a mostrare la corda in una Montecitorio da cui il premier si tiene alla larga, dove Fini si consente di non stigmatizzare un duro epiteto di Di Pietro a Frattini, dove l’intesa Pd-Terzo polo viene ogni volta oliata anche grazie ad una ritrovata sintonia all’interno del Pd. Semmai …

«Gli imprenditori della paura», di Gad Lerner

Turbati da una rivoluzione araba che sovverte la loro visione del mondo, alcuni ministri italiani si sono trasformati in profeti di sventura. E subito i giornali governativi hanno cominciato a suonare le campane a morto. Mentre Frattini sparava cifre a casaccio su «un´invasione di 300 mila profughi», La Russa e Maroni abusavano dei sacri testi per evocare un “Esodo biblico”, giungendo martedì scorso a fantasticare di “Tsunami umano”. Rileggere in sequenza i titoloni di prima pagina de La Padania aiuta a comprendere lo stato d´animo di costernazione con cui i nostri governanti vivono questi cambiamenti storici, percepiti nel resto d´Europa come rischiosi, certo, ma potenzialmente benefici. “Maroni: stop all´invasione” (11 febbraio). “Travolti dall´orda. E l´Ue dorme. Crisi senza precedenti, un altro Muro di Berlino. Respingimenti impossibili senza la collaborazione della Tunisia. Sempre più elevato il rischio infiltrazioni di Al Qaeda” (15 febbraio). “Maroni: Libia, pericolo Al Qaeda” (25 febbraio). “Maroni: l´argine sta crollando” (8 marzo). Mai in passato un responsabile dell´ordine pubblico si era così prodigato nel seminare il panico; sposando acriticamente la propaganda di …

«La notte bianca per illuminare la scuola», di Giovanni Belfiori

Venerdì 8 aprile a Bologna, Milano, Torino e Napoli un evento grande per passione e organizzazione: l’Italia dice sì al futuro, e guarda oltre i tagli, le denigrazioni, le battute infelici di un ministro e un governo capaci solo di demolire. La scuola pubblica può rinascere, e il PD vuole raccogliere idee e contributi per cambiare insieme Astiosamente il governo continua il suo tentativo di demolizione della scuola pubblica, ma con caparbietà il mondo della scuola resiste. Resiste e progetta il futuro, un futuro assai prossimo, dove il bilancio dell’istruzione non sia considerato una spesa di cui, bene o male, non si può fare a meno, ma un investimento vero, di cui vantarsi, perché è la scuola la nostra assicurazione per il presente e per l’avvenire. Un altro tassello della nostra ‘resistenza’ lo incaselleremo venerdì 8 aprile quando a Bologna (dove sarà presente il segretario Pd Bersani), Napoli, Milano e Torino metteremo in piazza problemi e sogni, prospettive e idee del mondo della scuola. In queste quattro città -e nelle altre che si vorranno unire- …

Via libera al fisco regionale. Il PD si astiene in Commissione Bicamerale

La Bicamerale per il federalismo fiscale ha approvato oggi pomeriggio il parere di maggioranza sul decreto legislativo in materia di fisco regionale. Quindici i voti a favore (Pdl, Lega e Svp), dieci gli astenuti (il Pd). Quattro i voti contrari. Il Pd ha deciso l’astensione perché il governo ha accettato le modifiche proposte dal partito, mettendo un freno alle imposte e prevedendo di ridare elle regioni i fondi tagliati fin qui. Il governo “ha visto la nostra serietà”, ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. “ Ora si fermi, perché la parte sul federalismo comunale non sta in piedi. E il federalismo sta crescendo come un albero storto. Si fermi dunque e apra una riflessione. Se non lo fa, noi ci prenderemo la nostra libertà”. Davide Zoggia, responsabile Enti locali del Partito democratico, ha così commentato l’esito del voto: “Abbiamo limitato i danni fatti da governo e Lega, ma il federalismo vero è altra cosa rispetto a ciò che partorirà una maggioranza sempre più lontana dai problemi degli italiani. L’impianto generale purtroppo, nonostante …

«Così le 'ndrine cercano un varco in banca», di Nicola Borzi

Non solo le banche, ma anche i professionisti sono in prima linea nella guerra contro la criminalità organizzata. Lo dimostrano le indagini contro la ‘ndrangheta della Procura di Milano. Nei piani delle ‘ndrine per mettere le mani sulla ricostruzione dell’Aquila e l’Expo ricorrono i nomi di un istituto di credito pressoché sconosciuto – FlashBank –, di uno noto, Banca Arner Italia, e di un sindaco di Fastweb. Le 416 pagine dell’ordinanza firmata il 6 luglio scorso dal Gip Giuseppe Gennari sull’inchiesta dei pm Boccassini, Dolci, Storari e Cecchelli per l’operazione “Tenacia” spiegano la tentata scalata della Perego General Contractor alla Cosbau. Il provvedimento, che ha portato a cinque arresti per l’accusa di associazione mafiosa, falso in bilancio e altri reati, secondo l’accusa mostra come la criminalità “aggancia” intermediari inconsapevoli per il ruolo d’interfaccia con il credito. Perego General Contractor, sorta sulla preesistente Perego Strade, era tra le maggiori imprese di movimento terra in Lombardia. Salvatore Strangio, boss di San Luca, secondo gli inquirenti ne «acquisiva per conto delle ‘ndrine di Platì e Natile di Careri …

«Quando la giustizia è alle dipendenze del governo», di Nadia Urbinati

La battaglia sulla giustizia è un capitolo importante di una grande mutazione in corso nel nostro Paese che riguarda l´equilibrio delle forze sociali in generale e, per conseguenza, dei poteri dello Stato. Si tratta di un processo comprovabile di erosione dell´eguaglianza economica e di cittadinanza, con dati che mettono in luce l´aumento della povertà e la diseguaglianza tra i cittadini di influire sulle scelte politiche. Vista dal versante delle istituzioni, questa grande mutazione tocca l´ordine costituzionale che ci ha accompagnato in questi ultimi sessant´anni per riequilibrarlo in un senso che è più decisionista. Si tratta di una battaglia tutta da combattere e non conclusa e che impegna in forme e modi diversi chi opera nelle istituzioni. I magistrati hanno espresso come sappiamo giudizi fortemente negativi sulla proposta di riforma della giustizia, tanto che l´Associazione nazionale magistrati ha proclamato una “mobilitazione diffusa” denunciando i nodi nevralgici del testo Alfano: la separazione delle carriere, lo sdoppiamento del Csm e le norme sulla obbligatorietà dell´azione penale. Se il perno della nostra Costituzione è l´indipendenza della magistratura, il perno …