"La Cina scippa la lana venduta agli italiani", di Paola Guabello
Il tessile ha un peso importante nell’economia italiana, ma l’abilità dei nostri addetti non basta più. Pechino paga le penali e si prende partite già assegnate. Così le aziende nostrane restano senza materia prima. Se a preoccupare gli imprenditori tessili fino a pochi giorni fa era il caro-materie prime, ora la situazione si va complicando: il problema non è più soltanto quello di acquistare il cotone a un prezzo che in dollari è aumentato nell’arco di 12 mesi del 166%, o la lana, che è salita di 56 punti percentuali. Il problema adesso è fermare il mercante cinese. Un mercante sempre più spregiudicato, pronto ad acquistare i quantitativi di lana anche già venduti, accollandosi l’onere della penale che il commerciante deve corrispondere al precedente cliente, con il quale aveva firmato il contratto di vendita. Se un tempo bastava una stretta di mano fra gentiluomini, con il sopravvento cinese il mercato è diventato un Far West, dove vince il più prepotente. E di lana non ce n’è quasi più, mentre il cotone si trova con il …