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La riforma della Giustizia? Il PDL la riduce alla prescrizione breve

Il governo non presenta il testo della riforma Costituzionale, ma in commissione fa passare la prescrizione breve per incensurati. Una norma che il 4 marzo Berlusconi bocciava promettendone il ritiro. Bersani: “Ecco la riforma epocale”. Orlando: “Altra legge ad personam. La Lega che tuonò contro l’indulto la voterà?” La commedia sulla riforma epocale della giustizia è finita ieri, come previsto. I testi delle riforme costituzionali non sono nemmeno stati presentati dal governo. Gli avvocati-parlamentari di Berlusconi hanno impresso una fortissima accelerazione a tutte le iniziative di legge e di voto per salvare Berlusconi dalle condanne ed evitare che il presidente del Consiglio possa finire anche una sola volta a tu per tu con i magistrati di Milano. Ieri, in particolare, l’on. Paniz ha blindato la maggioranza in commissione ed ha ottenuto che passasse la cosiddetta prescrizione breve (per gli incensurati), norma studiata per far fermare quasi subito, per scadenza del tempo trascorso, il processo Mills (David Mills, il corrotto è stato condannato, di conseguenza Berlusconi, accusato di essere il corruttore, sarebbe sicuramente condannato). Maggioranza dalla memoria corta e che non ascolta Berlusconi visto che il 4 marzo il presidente dl Consiglio parlando al termine del vertice del Ppe a Helsinki in Finlandia assicurava: “La proposta di legge sulla prescrizione breve è stato presentato da un nostro deputato che è stato invitato a ritirarlo”. Il premier si riferiva alla proposta di legge presentata dal deputato Pdl Luigi Vitali subito ribattezzata “salva-premier” dal PD. In una nota addirittura Niccolò Ghedini affermava: “Resta comunque ferma la mia opinione che si tratti di norma inopportuna e che debba essere ritirata”. Poi ci ha pensato Paniz a riproporla, e la maggioranza ad approvarla Nello stesso tempo è stata avviata la procedura per passare all’ufficio di presidenza della Camera, e subito dopo all’aula, del voto sul conflitto di attribuzione per chiedere che passi al tribunali dei ministri il processo Ruby. “Ecco la riforma epocale” ha dichiarato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Gli ha fatto eco il responsabile giustizia del Pd, Andrea Orlando: “Prescrizione breve: ecco la riforma epocale della giustizia targata destra. Ancora una volta le esigenze del premier hanno prevalso su tutto il resto, con buona pace del confronto e dei tanto vantati toni dialoganti. Come è sempre accaduto in questi anni, alla fine hanno prevalso i falchi e non è stato possibile spostarsi dalle leggi ad personam. Il tentativo di passare ad una fase che almeno nella propaganda guardasse davvero ai temi della giustizia non solo è entrato subito in contraddizione con la pessima qualità della proposta presentata dal governo, ma oggi ha anche registrato l’impossibilità di andare oltre i problemi personali di Berlusconi. Mi auguro che chi ha tuonato contro indulti e amnistie, penso in particolare alla Lega di Bossi, Maroni e Calderoli, abbia oggi la coerenza di disapprovare anche questa amnistia di fatto”.

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