«Addolorato» per Gheddafi. Lo dice il premier di una nazione alleata di nazioni che tuttavia, anziché dispiacersene, vorrebbero procurare al dittatore libico talmente tanto dolore da bombardarne insistentemente la residenza tripolina. Sono le contraddizioni emotive di questa strana guerra condotta dall’Italia «malvolentieri» . Una guerra che non si voleva fare. Un’alleanza subita. Una risoluzione Onu appoggiata «obtorto collo» . Ora il «dolore» per l’ex amico diventato nemico. Siamo alla vigilia del pentimento più fulmineo nella tormentata storia bellica dell’Italia unita? Cambi di alleanze. Giri di valzer. Cambi in corsa di casacche. Brucia sulla pelle di Berlusconi l’oltraggioso epiteto lanciato addosso dal Raìs non domato: «Traditore» . Ora la tentazione del freno. La nostalgia. Le campagne di stampa dei giornali governativi contro Sarkozy «l’anti-italiano» . Le alleanze che vacillano un’altra volta. I distinguo. I malumori. Le impuntature sulla titolarità del comando Nato. Gli aerei che volano ma non sparano. La guerra che non è la guerra. L’intervento, ma «malvolentieri» . Con gli insorti, ma anche contro gli insorti. Contro Gheddafi, ma anche con Gheddafi. I missili contro il dittatore libico ma anche, da parte del premier, il «dolore» per l’ex alleato diventato la bestia nera dei nuovi alleati. Un pasticcio. Un pezzo del carattere italiano che riaffiora prepotente. La tentazione eterna del cambio di fronte. Lo starci, ma sempre con il «sì, però» . Ai tempi della guerra del Kosovo l’Italia concedeva le basi agli aerei che dovevano cannoneggiare Belgrado: «Sì, però» gli aerei italiani non decollavano. Oggi gli aerei decollano: «Sì, però» non sparano nemmeno un colpo. Si è detto dell’Italia che non finisce mai una guerra sullo stesso fronte in cui l’aveva iniziata. Brucia il ricordo del ’ 14, quando l’Italia si disimpegnò dalla Triplice Alleanza e dopo un anno di pensamenti intervenne in guerra, ma dalla parte opposta. O l’incubo del «paradigma» Badoglio, provvidenziale per liberarsi dall’ «Alleato germanico» , ma che pure gettò in confusione l’Italia di Alberto Sordi che in «Tutti a casa» di Comencini, l’ 8 settembre, telefonava costernato: «Colonnello, accade una cosa incredibile: i tedeschi si sono alleati con gli americani» . «La solita Italietta col Dna traditore» , infierisce «Il Fatto quotidiano» . E pensare che il prossimo 30 agosto, l’Italia e Gheddafi dovevano festeggiare la loro amicizia. Come ogni anno, secondo Trattato. E neanche «malvolentieri» .
Il Corriere della Sera 23.03.11