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Lampedusa: gli sbarchi dei disperati

Emergenza immigrazione, PD: “Attrezzarsi per l’accoglienza dei perseguitati, dei profughi e dei rifugiati. L’immobilismo del governo è scandaloso. Lampedusa è stata abbandonata”. Profughi, immigrati, rifugiati politici, clandestini, sono migliaia i disperati che fuggono dalla dalle guerre, dalla violenza, dalla disperazione, dalle barbarie delle loro terre d’origine, sull’onda degli stravolgimenti economici e politici in atto nei Paesi dell’area del Mediterraneo orientale. Vengono definiti con i più svariati termini, raramente con quello più semplice di persone con una loro storia, una loro identità un loro triste percorso. E soprattutto vengono percepiti principalmente come un grande problema da gestire o addirittura evitare, prima ancora che da comprendere umanamente.

Questi cittadini di terre non poi così lontane, che intraprendono traversate pericolose in barconi di fortuna, che hanno dovuto abbandonare le loro case, che hanno pagato a caro prezzo un viaggio che purtroppo per alcuni sfortunati, si risolve di sola andata verso la morte, stanno diventando un grande fenomeno di massa. Il loro numero si amplia di giorno in giorno, a causa delle guerre endemiche che da dicembre si sono acutizzate in: Egitto, Tunisia, Libia, stati che cercano di sovvertire i regimi autoritari che da sempre li governano, regimi che reprimono sul nascere ogni forma di democrazia e libertà.

In Libia in particolare, i bombardamenti sui civili e le minacce di questi giorni, ad opera del colonnello Gheddafi, contro “i ribelli al suo regime” e contro tutti gli stati che hanno aderito alla risoluzione Onu 19 -73 (compresa l’Italia), hanno acutizzato l’emergenza sbarchi. E la prima terra che questi uomini disperati incontrano è il nostro Paese ed in particolare la Sicilia e la Calabria, su cui pesa tutto l’onere dell’accoglienza, senza dei reali ed efficaci aiuti da parte del governo.

Eppure, come ha ricordato ieri in diretta al TG1 il Segretario Pier Luigi Bersani, “due settimane fa il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, aveva chiesto di avviare un confronto sul tema dell’immigrazione, offrendo al governo la disponibilità delle regioni a trovare una soluzione in attesa di affrontare la discussione con l’Unione europea. Ma il governo non ha dato seguito alla richiesta”.

“Dall’isola di Lampedusa, arrivano di ora in ora notizie di continui sbarchi di stranieri provenienti via mare dalle coste del Nord Africa. Solo nelle ultime 24 ore sarebbero 1.470 gli immigrati arrivati, con 13 diverse imbarcazioni, ma il dato è destinato inevitabilmente a crescere. La situazione del centro di accoglienza di Lampedusa è drammatica”, ha rilevato il presidente dei deputati del Pd, Dario Franceschini. “La struttura non è più in grado di funzionare –ha sottolineato – e gli abitanti dell’isola sono esasperati dagli eventi”. Infatti in queste ore sono state molte le manifestazioni degli isolani, che si sentono abbandonati dal governo ed incapaci di poter gestire queste emergenze in maniera adeguata.

La risposta del Ministro dell’Interno Maroni non appare molto incoraggiante, anzi piuttosto allarmante: è la stessa da diverse settimane, dichiara puntualmente che “esiste il rischio concreto che tra i migranti in fuga dal Nord Africa vi siano individui legati al terrorismo islamico”, senza di fatto fornire soluzioni di alcun genere.

“La funzione del Ministro dell’Interno dovrebbe essere quella di fronteggiare i pericoli per la sicurezza del Paese, e non quella di lanciare a ripetizione annunci che alimentano una percezione di minaccia tra la popolazione”, ha dichiarato il senatore del Pd Achille Passoni, membro del Copasir. “Se Maroni ha informazioni su infiltrazioni terroristiche in Italia affronti la situazione, agendo rapidamente e evitando il clamore mediatico che è assolutamente controproducente. Sempre che invece – ha concluso – non vi sia un preciso interesse a tenere alta nei prossimi mesi la tensione tra l’opinione pubblica, facendo da sponda alle paure alimentate dalla Lega”.

Per questo Sergio D’Antoni, Responsabile nazionale delle politiche e dell’organizzazione del Pd sul territorio, ha annunciato una interrogazione al ministero dell’Interno. “Maroni si impegni piuttosto a garantire una equa distribuzione dei profughi nord africani in tutte le strutture di accoglienza nazionali. Lampedusa è allo stremo. L’esasperazione manifestata nei giorni scorsi dai residenti denuncia tutta l’incapacità di un governo che finora ha trattato la Sicilia come una terra di confine, i rifugiati come prigionieri e Lampedusa come una vera e propria colonia penale. Siamo di fronte a un governo diviso in tutto tranne che nel vedere la Sicilia come l’unico sfogatoio italiano dell’attuale fenomeno migratorio. Far fronte all’emergenza umanitaria è un dovere nazionale”.

Maroni parla di quasi 15000 clandestini sbarcati sulle coste italiane dall’inizio dell’anno dal Maghreb, “quasi tutti clandestini, che non possono essere considerati rifugiati o richiedenti asilo”, tanto che un centinaio di egiziani giunti oggi a Catania hanno cercato di spacciarsi per libici, pur di essere in qualche modo accolti e tutelati. La Lega rispetto a questa cattiva gestione da parte di Maroni ha cercato di distaccarsi, come se non fosse forza di governo –rendendo esplicito il proprio dissenso rispetto alle decisioni “dell’altro pezzo di governo”, attraverso le dichiarazioni del ministro Roberto Calderoli, tutte incentrate (anche in vista delle elezioni di maggio) sul tema del “no agli immigrati”. Calderoli ha dichiarato: “…..il blocco navale sia utilizzato per impedire esodi di massa verso il nostro Paese, in particolare verso Lampedusa e la Sicilia”.

E proprio sull’incongruenza della Lega è intervenuto Ignazio Marino, senatore del Partito Democratico. “Umberto Bossi ha evocato tante volte le ‘baionette padane’ a sproposito e ora dovremmo credere che sia contro la guerra? Se teme che le coste italiane siano travolte da un’emergenza, mandi le sue ‘camicie verdi’ a Lampedusa per fare uno sforzo di solidarietà. Dimostri che la Lega è capace di atteggiamenti costruttivi e non soltanto di sproloqui e prove di forza sui più deboli”.

Anche l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) ha espresso grave preoccupazione per la situazione umanitaria dei circa 5.000 migranti presenti sull’isola di Lampedusa. “Il governo è decisamente in ritardo: l’emergenza di Lampedusa ha bisogno di soluzioni immediate”, ha affermato Ettore Rosato, deputato del Pd e membro del Copasir . Rosato ha insisto sulla “necessità di un ponte aereo che da Lampedusa smisti i migranti in altri luoghi, per dare loro accoglienza dignitosa ed evitare possibili e rischiose tensioni”.

“Non si era mai visto, anche di fronte ad emergenze molto più consistenti, che italiani e immigrati venissero lasciati in una situazione così indecorosa. Il governo fa uso di belle parole ma continua a dimostrare tutta la sua incapacità nella gestione dei problemi legati ai flussi migratori non delineando nessun piano concreto per affrontare l’atteso evolversi degli eventi”. Questa la dichiarazione di Livia Turco Responsabile Immigrazione del Pd, che ha annunciato la Conferenza Nazionale sull’immigrazione organizzata dal Partito Democratico che si terrà a Roma i prossimi 25 e 26 marzo all’Hotel Radisson, dal titolo: “Oltre la paura, per l’Italia della convivenza”. Nella quale il Pd illustrerà la necessità di fornire l’Italia di un piano straordinario che si occupi dell’emergenza immigrazione con mezzi adeguati e concreti.

E sul grave immobilismo del Governo sulla drammatica emergenza che vive in queste ore Lampedusa, ha insistito Angelo Capodicasa, deputato siciliano del Partito Democratico, denunciando le gravi condizioni di vivibilità in cui versa l’Isola. Con gli sbarchi di queste ultime ore il numero di migranti presenti sull’Isola ha superato il numero dei Lampedusani. È facile immaginare quali e quante saranno le conseguenze sotto il profilo della situazione igienico sanitaria, dell’ordine pubblico e dell’immagine dell’Isola. Non vorremmo – aggiunge il deputato Pd – che ulteriori ritardi finiscano per esasperare più di quanto non lo sia già la popolazione di Lampedusa, che si vede sacrificata nella sua vivibilità, nei suoi interessi economici ad una cocciuta resistenza del governo nazionale a compiere atti di vera accoglienza, oltre che di decente gestione di una emergenza ampiamente annunciata”.

Il Pd chiede solo che non si strumentalizzi questa situazione drammatica, come la Lega sta cercando di fare, e che il governo tuteli il Paese dall’eventuale rischio di infiltrazioni terroristiche con competenza, senza spaventare gli italiani e senza scaricare la propria inadeguatezza al sud Italia e sulla pelle dei disperati che cercano solo un po’ di pace.

Anto.Pro.

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