Il Carroccio diserta l’anniversario, disprezza l’Unità e il tricolore. Il PD: “Troppo facile fare i leghisti con i soldi degli altri! Se la Lega non c’è, noi ci saremo due volte”. Piove in tutta Italia ma la tempesta arriva sopra alla Lega. Alla vigilia della celebrazione dei 150 anni di Unità d’Italia, il malumore leghista si sta diffondendo a dismisura e le manifestazioni di disprezzo nei confronti del tricolore diventano molto evidenti. Dal PD la risposta è immediata: è troppo facile fare i leghisti con i soldi degli altri!
Dopo il caso dei consiglieri leghisti lombardi ed emiliano-romagnoli che hanno disertato le Aule del Consiglio regionale nel momento dell’Inno di Mameli, è stato il turno del capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni ad annunciare pubblicamente che dei festeggiamenti per l’Unità di Italia non è minimamente interessato e che passerà la giornata con i figli, visto che gli asili sono chiusi.
Per il segretario del PD, Pier Luigi Bersani “sarebbe una vergogna se davvero la Lega disertasse le celebrazioni per l’Unità d’Italia. Se la Lega non c’è, noi ci saremo due volte, arriveremo il doppio. Se domani un partito della sua maggioranza non viene in Parlamento, Berlusconi deve dire che la sua maggioranza non c’è più. Berlusconi ha giurato sulla Costituzione e sulla bandiera e su questo non si può scherzare”.
Per Massimo D’Alema “è uno scandalo. Un atto intollerabile e grave. E’ evidente che un partito al governo ha il dovere di onorare l’anniversario dell’Unità d’Italia. Questo è un atto che riguarda il presidente del Consiglio. Lui è responsabile, anche perché la Lega è notoriamente non responsabile”.
Reguzzoni dice che domani la Lega non sarà in aula, Maroni afferma esattamente l’opposto, mentre Bricolo ha comunicato che sarà assente. I vertici della Lega sulle celebrazioni dell’unità d’Italia hanno un atteggiamento vergognoso”, così Antonio Misiani, tesoriere del PD. “La decisione di assentarsi è un atto offensivo nei confronti dell’incarico che ricoprono e del giuramento fatto. Se non se la sentano di rappresentare il Paese rinuncino allora agli incarichi e ai lauti stipendi di cui godono. E’ troppo facile fare i buffoni uscendo dalle aule per non ascoltare l’inno o insultando il tricolore. Il paese è stanco del banchetto di un gruppo di cialtroni che giocano con la dignità delle
istituzioni. Si deve essere orgogliosi di poter rappresentare l’Italia tutta intera”.
All’onorevole Reguzzoni, che afferma che domani non sarà in Aula poiché gli asili sono chiusi e quindi starà con i figli, consigliamo di andare in piazza o in qualsiasi altro luogo pubblico preferisca, per festeggiare con vera gioia e coi bambini i 150 anni dell’unità d’Italia”. Questo è stato il commento di Francesca Puglisi Responsabile Scuola PD. “Per questo domani le scuole resteranno chiuse: per permettere a tutti di partecipare a questa grande festa. A meno che l’onorevole Reguzzoni consideri l’Italia unita solo quando deve mensilmente incassare lo stipendio unito che riceve”.
Per Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del PD, “se domani, come traspare dalla parole del capogruppo Reguzzoni, una rappresentanza significativa della Lega non sarà presente alla cerimonia e al discorso del presidente della Repubblica, quello sarà un gesto di non ritorno. Personalmente, considero incompatibile il ruolo di parlamentare della Repubblica, di consigliere della Regione, di ministro del governo o, comunque, di eletto nelle istituzione repubblicane con la non partecipazione alle celebrazione ufficiali del 150.mo anniversario dell’unità d’Italia. Troppo facile chiedere il voto del Parlamento per approvare il federalismo e poi disertarlo quando si celebra la storia del nostro Paese”.
“Le idiote sceneggiate in cui si stanno producendo in queste ore gli esponenti della Lega, in occasione del giubileo dell’unità d’Italia, sono gravi e offendono tutti cittadini italiani, a prescindere dal fatto che vivano a nord, al centro o al sud”. Lo afferma in una nota Sergio D’Antoni, responsabile dell’organizzazione e delle politiche del Pd sul territorio. “Sarebbe un errore, a questo punto, derubricare quanto sta a accadendo a casi singoli e circoscritti. Non ci sono ‘estremisti’ o ‘mele marce’. C’è un partito come il Carroccio, che occupa poltrone di peso nel governo nazionale, e nonostante questo si sente libero di denigrare pubblicamente il richiamo ai valori di unità, solidarietà e coesione nazionale. Di fronte a questo dato, che si ripete uguale a se stesso da tre anni, le critiche di La Russa suonano assai spuntate e ipocrite. Rende meglio il vergognoso silenzio di Maroni, Calderoli e Bossi, che ancora una volta hanno dimostrato chi comanda veramente a Palazzo Chigi”.
Per Oriano Giovanelli, deputato del Partito Democratico, “i rappresentanti del Carroccio hanno un modo davvero curioso di contestare l’Unità d’Italia: disprezzano l’inno e le istituzioni italiane ma poi, alla fine del mese, quando si tratta di riscuotere i compensi pagati da quelle stesse istituzioni, non hanno più molti problemi, anzi diventano di bocca più buona. Mi pare una perfetta interpretazione della doppia faccia di chi propone una propaganda becera ma a pancia piena”.
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