Giorno: 16 Marzo 2011

"L'abc del ddl sulle quote rosa nei cda delle società", di Nicoletta Cottone

Tre articoli per far entrare per legge le donne nei consigli d’amministrazione delle società quotate. Il Senato ha approvato in sede redigente, il ddl che prevede l’introduzione di un quinto di donne nei consigli di amministrazione e negli organi di controllo delle società quotate e delle controllate pubbliche non quotate nel primo mandato compreso tra il 2012 e il 2015. Quote rosa che andranno a regime con una percentuale di presenze femminili nei board delle società pari a un terzo nel secondo mandato tra il 2015 e il 2018. Ora il provvedimento torna in terza lettura alla Camera che lo aveva approvato in prima lettura il 2 dicembre 2010. L’entrata in vigore delle norme è slittata a dodici mesi (e non più sei come prevedeva il testo Camera) dall’approvazione della legge. In caso di inadempienza ci sarà una diffida della Consob a reintegrare il cda o i collegi entro quattro mesi. Nuova diffida a reintegrare entro tre mesi in caso di ulteriori inadempienze. A questo punto per chi non si adegua è prevista la decadenza …

"Più fatica con meno diritti per le donne del commercio", di Laura Matteucci

C’era una volta il contratto a termine, e sembrava l’ultima frontiera della precarietà. Adesso, complice una crisi che ha molto penalizzato i commercianti piccoli e medi, molto meno la grande distribuzione (solo l’anno scorso hanno chiuso qualcosa come 100mila esercizi commerciali, e 20mila precari sono rimasti a casa), il settore del commercio è arrivato alla fiera delle tipologie contrattuali: da quello a progetto a quello per cui si gestisce un singolo negozio di una catena assumendosi il rischio d’impresa, con un fiorire di part-time sempre più fantasiosi, da 20, 16 e pure 8 ore, il part-time con cui si lavora solo nei week-end o nel periodo natalizio. Il commercio: 3 milioni circa di addetti tutto compreso (dalle agenzie interinali alle concessionarie di auto), 400mila nella grande distribuzione, donne nell’80% dei casi, a barcamenarsi tra poche centinaia di euro di stipendio, pause contingentate, domeniche obbligatorie, ore e ore passate in piedi, orari di lavoro frammentati, con anche 4-5 ore di attesa tra la fine di un turno e l’inizio del successivo, troppo poche per andare a …

Care imprese il bonus è a sorpresa

Il bonus per le aziende del settore tessile e dell’abbigliamento serve a sostenere un settore in difficoltà. L’agevolazione, introdotta circa un anno fa con il decreto legge “incentivi”, prevede la detassazione per gli investimenti effettuati nel 2010 in attività di ricerca per prototipi e campionari. Si tratta di un incentivo automatico – non sottoposto a gare o click day – per cui tutte le imprese che hanno trasmesso alle Entrate, fino allo scorso 31 dicembre, la richiesta con l’indicazione dei costi sostenuti hanno “teoricamente” il diritto di usufruirne. Teoricamente, perché l’aiuto è sottoposto ad alcuni limiti, tra cui un plafond di stanziamenti complessivi pari a 70 milioni. Dunque, se fossero pervenute istanze per 100 milioni (ipotesi non improbabile), le imprese dovrebbero accontentarsi di ricevere il 70% di rimborso fiscale. In altri termini, molti dovranno abbandonare l’idea di ottenere una piena copertura dell’investimento. Su quale percentuale di bonus si potrà contare, però, ancora nessuno lo sa. A pochi giorni dalla chiusura dei bilanci 2010, infatti, manca ancora il provvedimento che dovrà ufficializzare il riparto delle risorse. …

"Il 17 marzo leghista troppo carico di ambiguità sull'Italia unita", di Stefano Folli

Ci si attendeva lo sberleffo leghista in vista del 17 marzo. È arrivato puntuale nella cornice del Consiglio regionale della Lombardia, quando i rappresentanti del Carroccio si sono rifiutati di entrare nell’aula dove veniva eseguito l’inno di Mameli. Sono rimasti al bar guidati da Renzo Bossi, il famoso «Trota» della vulgata giornalistica. Ha fatto eccezione il presidente del Consiglio regionale, Davide Boni, un leghista che ricopre un ruolo istituzionale e che non si è mosso dal suo posto, sia pure con rammarico. Ha spiegato che con il cuore era alla «buvette», accanto ai compagni di fede politica, e che a suo avviso l’esecuzione dell’inno nazionale rappresenta «un rito demagogico». Si tratta dello stesso Boni che si è battuto con successo nelle scorse settimane per istituire una sorta di festa regionale della Lombardia: un ostentato contrappunto rispetto alla festa nazionale. Qualcosa di simile si è ripetuto nelle sedi dei Consigli provinciali di Milano e Verona: sempre a opera della Lega e sempre utilizzando le note di Mameli come pretesto polemico. Si dirà che si tratta di …

"Il dovere della paura", di Barbara Spinelli

Ci sono momenti così, nella storia degli uomini: dove si reagisce con l’emozione oltre che con la razionalità, perché l’emozione sveglia, incita a stare all’erta. Già in Eschilo, la passione e il patire sono fonti d’apprendimento. È il caso del Giappone da quando, venerdì, lo tsunami s’è aggiunto al terremoto e non solo ha spazzato case, vite, villaggi, ma ha causato l’esplosione di quattro reattori nucleari a Fukushima. All’orrore spuntato dal sottosuolo e dal mare s’aggiunge ora una pioggia radioattiva che spinge chi abita presso le centrali a fuggire o barricarsi in casa. Ci sono momenti in cui si apre una fessura nel mondo, e non solo in quello fisico ma in quello mentale, sicché occorre ricorrere ai più diversi espedienti: all’intelligenza razionale, alla discussione pubblica, ma anche alla paura, questa passione giudicata troppo triste per servire da rimedio. Non a caso, quando sollecita la responsabilità per il futuro della terra, il filosofo Hans Jonas parla di paura euristica: non la paura che paralizza l’azione o è usata dai dittatori, ma quella che cerca di …

Fiat, sciopero e cortei a Termini. Il governo convoca i sindacati", di Laura Matteucci

Hanno invaso l’autostrada Palermo- Catania per 14 chilometri, bloccato i binari della stazione, paralizzato l’attività del porto. Otto ore di sciopero (unitario Fim, Fiom, Uilm) e manifestazione, ma alla fine perlomeno gli operai Fiat di Termini Imerese hanno ottenuto la convocazione al ministero per lo Sviluppo, il 24 marzo, per discutere i progetti di riconversione dell’area industriale da cui il Lingotto ha deciso di andarsene a fine anno. All’ordine del giorno della riunione del 24, lo stato di avanzamento dell’accordo di programma, nonchè la determinazione delle date per gli incontri con le singole aziende per valutare gli investimenti. PRIMO TRAGUARDO Per Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm, «è stato raggiunto un primo traguardo. Adesso attendiamo di conoscere il piano industriale complessivo e che ci venga riconosciuto un ruolo nella gestione di questa fase, a garanzia degli effettivi investimenti e dell’occupazione ». Perchè, come dice il leader della Fiom Maurizio Landini, «servono risposte industriali ed occupazionali certe per tutti i lavoratori dello stabilimento Fiat e dell’indotto e tutti i soggetti interessati debbono fare fino in fondo …

"Per l'energia è un momento di svolta", di Lucia Annunziata

Non solo nucleare. E’ probabile che nel prossimo futuro ci volteremo indietro e guarderemo a questi mesi come alla fine complessiva di una intera epoca energetica. Almeno dal punto di vista dell’opinione pubblica. Va considerato infatti che di disastri ne abbiamo sofferti ben due in questo ultimo anno, e che entrambi hanno seppellito, sotto le loro scorie, la affidabilità delle due più rilevanti energie del nostro sviluppo finora – il nucleare e il petrolio. La esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon che portò al versamento di 4,9 milioni di barili di petrolio nel Golfo del Messico risale a solo undici mesi fa, il 20 aprile del 2010. Comparata alle radiazioni nucleari di oggi la lunga agonia di quel fluire in mare di materia viscosa appare infinitamente meno dannosa, più contenibile, ma la sua memoria e, soprattutto, i suoi effetti sull’ambiente non sono ancora spariti. Se la opzione nucleare appare oggi terrorizzante, l’esplosione della piattaforma della Bp ha segnato nella opinione pubblica un punto di non ritorno anche nella disponibilità ambientale a favore del petrolio. Il …