“Gli insegnanti non sono troppi rispetto al fabbisogno. Il rapporto alunni/insegnati era perfettamente allineato alla media europea, se togliamo dal conto gli insegnanti di religione e gli insegnanti di sostegno, che in altri Paesi europei sono pagati direttamente dai ministeri del welfare e della sanita”: cosi’ Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd, replica alle affermazioni del ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, ospite oggi della trasmissione televisiva “Che tempo che fa”.
“Il ministro, ora – continua Puglisi – forse pensa di blandire gli insegnanti dopo averli sterminati, promettendo stipendi migliori. Ma e’ stata lei a bloccare gli scatti di anzianita’, per poi dire oggi che li restituisce, grazie alle risorse risparmiate licenziando i precari. Riducendo il numero di insegnanti, ha trasformato le aule in carri bestiame dove si vive ammassati in violazione ad ogni norma di sicurezza”.
“Il milione di persone per bene che sono scese in piazza ieri per difendere la scuola pubblica e la Costituzione – dice ancora l’esponente democratica – sono stanche di un ministro cinico e baro. Stanche di sentire denigrare insegnanti e studenti, indignate dalle parole riservate da Berlusconi alla scuola pubblica. La scuola pubblica non inculca, educa ad essere cittadini liberi, consapevoli, responsabili e non sudditi.
Ieri in piazza a difendere la scuola pubblica c’era anche chi manda i figli alle private? Non e’ incongruenza o mancanza di fiducia. La scuola pubblica, che non e’ ne’ di destra ne’ di sinistra, sta a cuore a tutti gli italiani”. (ANSA).
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Gelmini: “Gli insegnanti sono troppi, in piazza chi manda i figli alle private”
La ricetta di Maristella Gelmini è: “Meno insegnanti, più soldi”. Questo il succo di una intervista del ministro a “Che tempo fa” sui Rai3. Perché “gli insegnanti sono troppi rispetto al bisogno in Italia, e sono pagati pochissimo proprio perchè sono troppi. Dobbiamo pagarli adeguatamente, ma se cresce il numero all’infinito sono proletarizzati”. E a proposito di posti di lavoro, il ministro se la prende anche con i bidelli. “Un altro problema, per esempio, è che ce ne sono quasi duecentomila e spendiamo seicentomila euro per le pulizie. Ci sono più bidelli che carabinieri e abbiamo le aule sporche”.
Per la Gelmini “il vero punto non è quello delle risorse, ma come vengono investite. Il governo non ha fatto tagli alla scuola, ma agli sprechi. La spesa per la scuola negli ultimi anni è infatti aumentata del 30 per cento, non è diminuita”.
Poi una polemica frontale con la manifestazione 1 in tutta Italia per la Costituzione e la scuola pubblica. “Una manifestazione assolutamente legittima, ma che nasce da un presupposto sbagliato: che il governo abbia attaccato la scuola pubblica”. E ancora: “Molti scesi in piazza mandano i figli alla scuola paritaria. Non è una contraddizione, ma lo trovo incongruente, forse non hanno fiducia nella
scuola pubblica”. Il ministro ribadisce che nell’ultima riforma “non ci sono stati tagli alla scuola, ma tagli agli sprechi”.
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