Giorno: 10 Marzo 2011

"Così le mafie stanno colonizzando il Nord", di Sandro De Riccardis

La relazione del procuratore Grasso: nel mirino in particolare Lombardia e Piemonte. “In Veneto cresce il traffico di armi e droga, in Emilia Romagna le mani sugli appalti”. In primo piano ‘ndrangheta e Cosa Nostra. Ma cresce la presenza di cinesi e balcanici. La Lombardia, con il «maggiore indice di penetrazione nel sistema economico legale, assimilabile per livello e consistenza organica al mandamento reggino». Il Piemonte, una delle più redditizie «lavatrici» di denaro sporco. La Liguria, «il più importante accesso alle rotte di approvvigionamento della droga». L´Emilia Romagna, con le imprese edili che riciclano sempre più spesso nelle opere pubbliche». La relazione annuale della Direzione nazionale antimafia, diretta dal procuratore Piero Grasso, racconta un nord conquistato dalle cosche, un pezzo di Paese colonizzato dai clan, primi tra tutti i calabresi. Dopo aver «messo radici profonde» in Lombardia e Piemonte, dopo aver raggiunto la Liguria conquistando «appalti all´ombra del paravento legale offerto dal casinò di Sanremo», ora i calabresi guardano al Veneto, «con un crescente traffico transnazionale di droga e armi da guerra dall´Est Europa». Il …

"La Lega e i Rom ladroni", di Marco Zatterin

Solo il Carroccio e la destra estremissima vota contro la strategia per l’inclusione della gente gitana. Favorevole anche il pdl. Sarà un segno? Sono rimasti soli ad esprimere la loro linea dura contro i rom, il che probabilmente porterà loro dei voti, ma non necessariamente un progresso sociale per il continente. Anzi. Il Parlamento europeo ha approvato con una grande maggioranza una risoluzione in cui chiede agli stati membri dell’Ue di assumere una lunga serie di decisioni in modo da favorire l’integrazione delle genti di etnia Rom nell’Unione europea. Il testo, non vincolante sebbene politicamente rilevante, è stato adottato con 576 voti a favore,32 contrari e 60 astensioni. Tutta la Lega ha votato “no”. Il Pdl si è espresso in senso favorevole. In sintesi, gli deputati chiedono che la Commissione Ue presenti una tabella di marcia che includa una serie di standard comunitari obbligatori per l’accoglienza e il trattamento della gente Rom e preveda la possibilità d’imporre penalità ai governi nazionali che non li rispettano. Sul fronte occupazionale, Strasburgo chiede che venga assicurato un accesso …

"Scalfaro: la Costituzione è sotto attacco", di Giovanna Casadio

L´augurio di Oscar Luigi Scalfaro è di «coinvolgere il maggior numero di cittadini» nel C-day, nella mobilitazione per la Costituzione e la scuola che si terrà sabato in un centinaio di piazze italiane e straniere. Ma soprattutto, l´ex presidente della Repubblica e “padre costituente” invia al comitato “A difesa della Costituzione, se non ora quando?” un messaggio che è insieme di allarme e di pungolo: «È doveroso denunciare i tentativi di aggressione alla Costituzione che passano soprattutto attraverso i propositi di riduzione dell´autonomia e dell´indipendenza della magistratura e le proposte di modificare le norme che regolano il giudizio di costituzionalità delle leggi». Parole che arrivano puntuali ora che il governo si appresta a cambiare 14 articoli della Carta per rivoluzionare l´ordinamento giudiziario. La preoccupazione quindi, «è molto forte», ma come accadde con il referendum costituzionale del 2006 in cui i cittadini bocciarono la riforma del centrodestra, così – afferma Scalfaro a nome dell´Associazione “Salviamo la Costituzione, aggiornarla non demolirla” – gli italiani «sapranno ancora una volta rinnovare il proprio amore per la Costituzione repubblicana nata …

"Conflitto tra poteri dello Stato", di Carlo Federico Grosso

Oggi il Consiglio dei ministri dovrebbe varare la riforma costituzionale della giustizia. Una riforma «epocale», l’ha definita qualche giorno fa il presidente del Consiglio. Se il Parlamento, a chiusura del lungo iter parlamentare previsto, dovesse davvero approvarla, la giustizia italiana non sarebbe, in effetti, più la stessa. Cambierebbe pelle, caratura, peso, incisività, colore. Sarebbe una giustizia del tutto diversa rispetto a quella che conosciamo. I punti salienti della riforma dovrebbero essere, stando alle indiscrezioni, la separazione delle carriere, la spaccatura in due del Csm, l’istituzione di una «Alta corte di giustizia» destinata a gestire la disciplina dei magistrati, un diverso livello d’indipendenza a seconda che si tratti di giudici o di pubblici ministeri. L’elenco prosegue con la limitazione dell’obbligatorietà dell’azione penale (che diventerebbe esercitabile «secondo le priorità stabilite da una legge» votata ogni anno dal Parlamento), la polizia giudiziaria autonoma dal pubblico ministero, l’introduzione della responsabilità civile dei magistrati che sbagliano. Ebbene, nel suo insieme questo complesso di innovazioni determinerebbe una profonda alterazione del rapporto oggi esistente fra i poteri dello Stato. L’idea liberale di …

"L'Italia disunita del cavaliere", di Timothy Garton Ash

Pio II, il papa del Quattrocento che di fatto avviò il dibattito moderno sull´Europa, scrisse una famosa lettera a Maometto II, il conquistatore di Costantinopoli, in cui celebrava le molteplici potenze del vecchio continente: «La Spagna tanto risoluta, la Francia tanto bellicosa, la Germania tanto popolosa, la Gran Bretagna tanto salda, la Polonia tanto intrepida, l´Ungheria tanto attiva e l´Italia tanto ricca, piena di vita e versata nell´arte della guerra». Vedere l´Europa solo come l´Unione Europea e le sue istituzioni di Bruxelles è come descrivere un bellissimo edificio antico leggendo ad alta voce i manuali di istruzioni dell´impianto idraulico, dell´impianto elettrico e del sistema di riscaldamento. L´Europa è sicuramente molto di più della semplice somma delle sue nazioni, ma senza di esse non è nulla. E allora prendiamo in esame la nazione di Pio II, l´Italia, che il prossimo giovedì (il Regno d´Italia fu proclamato il 17 marzo 1861) celebrerà il 150° anniversario della sua presunta unificazione e nascita come moderno Stato-nazione. L´Italia è il Paese europeo per eccellenza: in nessun altro posto si possono …

"La giustizia come piace a lui: punire i pubblici ministeri", di Clauda Fusani

Oggi il Consiglio dei Ministri approva 16 articoli che fanno piazza pulita dell’equilibrio fra i tre poteri dello Stato. Una riforma «epocale», come dice il Cavaliere. Con i pm che rischiano di tasca propria. Sedici articoli che rivoluzionano l’assetto dello Stato. Che buttano all’aria quel perfetto bilanciamento tra i tre poteri studiato parola dopo parola nei 137 articoli della Costituzione. «Sarà una riforma epocale»: per una volta ha ragione il presidente del Consiglio. Quella che viene approvata stamani dal Consiglio dei ministri è qualcosa di «epocale» sul fronte della giustizia ma che, ancora una volta, nulla fa per risolvere il vero problema: la lentezza della giustizia. Il succo dei sedici articoli che intervengono sul titolo IV della Carta e, dal 101 al 113 è che i pubblici ministeri, quella parte della magistratura che fa le indagini ed è la pubblica accusa nei processi, viene declassata a «ufficio» con scarsi poteri di indagine e se sbaglia, deve anche pagare di tasca propria. E’ la «punizione» invocata dal premier all’indomani del rinvio a giudizio per il caso …

Un altro schiaffo a cultura e spettacolo

I soldi bloccati dal Fondo unico dello spettacolo, già ridotto a 258 milioni di euro. Per rimediare a mancati introiti che il ministero dell’Economia aveva previsto nella legge Finanziaria. Bondi: “Siamo sgomenti e interdetti”. Dell’attuale stanziamento del Fus, il Fondo unico spettacolo, già ridotto quest’anno a 258 milioni di euro, sono stati congelati altri 27 milioni. Lo prevedono alcuni commi della Finanziaria che rinviano a provvedimenti del ministero dell’Economia riguardanti eventuali scostamenti dagli introiti preventivati dalla vendita delle frequenze del digitale terrestre alle compagnie telefoniche. Un provvedimento che non piace al ministero dei Beni culturali: “Siamo sgomenti e interdetti”, si legge in una nota, “è un’amara sorpresa”. I 27 milioni – secondo quanto si è appreso – non potranno comunque essere utilizzati fino alla fine dell’anno, anche qualora la vendita delle frequenze avesse buon esito. Quindi, di fatto, non potranno essere utilmente ripartiti fra le diverse voci del Fus. “Si tratta – aggiungono dal ministero dei Beni culturali – di un altro colpo alle risorse destinate alla cultura, che è difficile da spiegare e ancor …