Le donne non si fermano. Dopo la manifestazione del 13 febbraio a Modena come in tante altre piazze italiane ed estere e il grande successo ottenuto, il Comitato “Se non ora quando” ha deciso di dare continuità alla propria iniziativa. Quale migliore occasione della festa dell’8 marzo. La mobilitazione è già partita a livello nazionale e anche a Modena il Comitato promotore ha previsto un appuntamento per martedì 8 marzo alle 18e30 in piazzetta della Pomposa.
Le donne modenesi del Coordinamento si rivolgono a tutti gli attori sociali che hanno sostenuto la manifestazione del 13, ai tanti e alle tante che hanno partecipato, ma anche a tutti quelli che vorranno aggiungersi, per ritrovarsi insieme a brindare in piazzetta della Pomposa.
Intorno ai tavolini collocati in piazzetta, con calici e spumante, con tanti palloncini e coccarde rosa indossate al braccio, attaccate alla borsetta o alla bici, le magliette “Se non ora quando?” , si brinderà al successo di una straordinaria partecipazione e di un impegno che continua, rilanciando le proposte su cui proseguire la mobilitazione.
Le parole d’ordine dell’8 marzo e delle prossime settimane riguardano la condizione delle donne, di quelle che lavorano stabilmente fuori e dentro casa, quelle che cercano lavoro e non lo trovano, delle lavoratrici costrette al lavoro nere, delle licenziate, delle precarie, delle tante che hanno lasciato lontano le loro famiglie per occuparsi delle nostre, e delle donne ridotte in schiavitù.
In Italia la condizione di precarietà, nel lavoro e nella vita, è diffusa fra uomini e donne. Avere figli, una famiglia, è da tempo diventato un lusso. A sostegno della libertà di scegliere se e quando diventare genitori, le donne chiedono misure quali il congedo e l’indennità di maternità obbligatori, il congedo obbligatorio di paternità, norme che impediscono il licenziamento preventivo, le cosiddette “dimissioni in bianco”.
L’8 marzo sarà anche la giornata in cui si discute del mestiere di giornalista e di come i media rappresentano l’immagine della donna che non può ridursi al riflesso di un desiderio maschile stereotipato.
Appuntamento dunque in piazzetta della Pomposa anche per chiedere un’informazione rispettosa e veritiera che dia conto di come le donne contribuiscono a costruire l’Italia proprio nell’anno in cui si celebra il 150esimo dell’Unità del nostro Paese.
Sui tavolini ci saranno dei contenitori in cui ogni partecipante potrà lasciare bigliettini con suggerimenti per iniziative future.