"Lega sull’orlo di una crisi di nervi. E Bossi teme di perdere il controllo", di Andrea Carugati
Doveva essere soprattutto la festa per il federalismo municipale approvato, quella di sabato sera a Bergamo, cena “di gala” per 2mila militanti leghisti a base di arrosto e polenta. E invece no. Solo una frasetta di Bossi e una piccata replica di Calderoli, super tecnica e incomprensibile ai più, a una troupe di Annozero che girava per la sala facendo domande “impertinenti” sull’aumento delle tasse comunali. Il “succo” della serata, invece, è stato il continuo riferimento dei big ai rapporti interni al movimento, con Maroni e Calderoli a premiarsi reciprocamente sul palco con medagliette d’oro, sorrisi di circostanza, «sfatiamo il mito sui nostri litigi», e Bossi a sgolarsi che «noi siamo amici, nella Lega non si viene per fare carriera, se uno ambisce troppo al potere io lo mando via» e avanti così, tra il sorriso e la minaccia.E ancora: «I giornali scrivono che Bobo mi vuole accoltellare, ma io non li leggo». E in riferimento ai file di Wikileaks che parlavano di Giancarlo Giorgetti come successore del Capo: «Ma se quello non è capace …