Giorno: 5 Marzo 2011

"Ora l'orizzonte della legislatura non può limitarsi al rimpasto", di Stefano Folli

Ora che l’ipotesi di elezioni anticipate è stata congelata, rimane un interrogativo: cosa fare della legislatura? È una domanda che riguarda l’insieme delle forze politiche, l’opposizione non meno della maggioranza, ma che tocca in modo particolare l’area del governo. Ed è un punto decisivo perché due anni sono lunghi e se di deve giungere alla fine naturale della legislatura, nella primavera del 2013, è necessario che l’agenda dell’esecutivo sia ricca e convincente. Per ora sappiamo due cose. Primo, che la stabilità della coalizione garantisce a Berlusconi la permanenza a Palazzo Chigi e questa circostanza, a sua volta, rappresenta una carta irrinunciabile nell’eterno duello con la magistratura, quale che sia la strategia processuale affinata dal presidente del Consiglio con i suoi legali. Secondo, che la coesione della maggioranza ha un prezzo ed è il cosiddetto “rimpasto” di governo, con l’aumento del numero di ministri e sottosegretari. L’operazione è inevitabile, visto che il gruppo dei Responsabili ha diritto di far pesare il proprio contributo. Come ha detto ieri sera Saverio Romano, il leader di questo gruppo, alla …

"L'incrocio pericoloso fra stampa e TV", di Giovanni Valentini

Nell´era tumultuosa della multimedialità, della “convergenza” fra piattaforme di trasmissione diverse, della contaminazione feconda dei “bit”, può apparire un paradosso anacronistico vietare l´incrocio fra la proprietà dei giornali e quella delle televisioni. E può risultare ancor più anomalo che le Autorità di garanzia competenti in materia – prima quella sulle Comunicazioni, poi quella sul Mercato e sulla Concorrenza – intervengano preventivamente per intimare al governo di non abolire un tale divieto. Ma tant´è. Questa è la cartella clinica della metastasi che affligge il sistema dell´informazione in Italia, prodotta nel tempo dall´abnorme concentrazione che ha dato luogo al duopolio televisivo e quindi dalla mostruosità di un conflitto di interessi che resta senza paragoni nel mondo civile (e forse anche in quello incivile). Introdotto nel ´90 dalla legge Mammì come una foglia di fico per ratificare il fatto compiuto e coprire la vergogna della concentrazione televisiva privata, il divieto di cumulo fra giornali e tv non è mai stato in realtà un divieto assoluto. Fin dall´inizio, si applicava in questi termini solo a chi, come il gruppo …

"Scuola, arriva la nuova sforbiciata. A settembre 19.700 prof in meno", di Alessandra Migliozzi

Scuola, arriva la nuova sforbiciata. A settembre 19.700 prof in meno La scuola pubblica boccheggia, con le aule piene, i supplenti chiamati a singhiozzo, i servizi ridotti all’osso, ma dovrà subire nuovi tagli agli organici. La scuola pubblica boccheggia, con le aule piene, i supplenti chiamati a singhiozzo, i servizi ridotti all’osso, ma dovrà subire nuovi tagli agli organici. Era già tutto scritto nella Finanziaria del 2008: anche per l’anno scolastico 2011/2012 continua l’opera di dimensionamento. Ma è scontro sul tema fra ministro e sindacati, con la responsabile dell’Istruzione che minimizza (“Non si licenzia nessuno”) e la Cisl Scuola che chiede di non “negare la realtà”. Con il governo Berlusconi sono già volate via 68mila cattedre. Quest’anno devono sparirne altre 19.700 per ottenere i risparmi chiesti dal Tesoro: altri docenti di ruolo finiranno in esubero e molti precari, anche se hanno lavorato per anni con contratti di 12 mesi, rimarranno a casa. Il governo, per tamponare la perdita di posti, negli ultimi due anni scolastici è stato costretto ad attivare un meccanismo che offre una …

"Quel corpo in ostaggio", di Adriano Sofri

C´è una donna, sulla quale si accaniscono di colpo sfortune diverse: d´essere giovane – “ragazza madre” – d´essere “bella”, d´essere “sbandata”. La storia rotola giù come una valanga: il furto di un paio di magliette in un grande magazzino, l´arresto. e poi la sosta per le formalità in una caserma di carabinieri, il trasferimento in un´altra caserma meno affollata, la degenza in una cella di sicurezza (badate: “di sicurezza”), la visita notturna di un piccolo manipolo di carabinieri e, per giunta, un vigile urbano, il whisky, il trasloco dalla camera di sicurezza alla mensa, e là il rapporto sessuale con uno o due degli allegri compagni, mentre gli altri guardano. Il rapporto sessuale – diranno dopo che la giovane ha trovato il coraggio di andare a denunciarli, e per sua buona sorte ha descritto il tatuaggio di uno dei suoi usatori, senza di che sarebbe stata spacciata per calunniatrice – è avvenuto, ma lei era consenziente, anzi, provocava. E poi, è una sbandata. Si stenta a credere alle proprie orecchie. Perché quelle che invocano come …

"Napolitano: no a tagli col machete sulla spesa pubblica", di Claudio Tucci

«Anche in questa fase di tagli della spesa pubblica, di rigore in seguito all’accumulo di un grande stock di debito pubblico, ritengo che i tagli della spesa pubblica non possano essere fatti con il machete. Non si possono mettere sullo stesso piano tutte le spese», ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano al termine della visita ai laboratori del Cern di Ginevra dove ha sollecitato anche un maggiore contributo del settore privato alla ricerca. Questo deve valere anche in una fase di «restringimento della spesa pubblica dovuto a un debito che deve essere alleggerito in tempi non troppo lunghi». Oltre ciò, ha aggiunto Napolitano, non deve «venire mai meno l’impegno del settore privato». E a ogni modo «non possono essere sacrificati alla leggera, in modo schematico, quelli che sono investimenti sul nostro futuro». «Non so se Galileo fosse in grado di garantire l’immediata ricaduta delle sue scoperte», ha aggiunto Napolitano, ma «pochi sono i giovani a essere così motivati come quelli che si dedicano alla ricerca scientifica», e non aiutarli «sarebbe un delitto». Gheddafi …

"La democrazia contro le oligarchie", di Gustavo Zagrebelsky

Che sulla democrazia – come su ogni altra forma di governo – incomba il pericolo del disfacimento, è un dato d´esperienza che non può essere negato. Le forme di governo sono vitali se sono animate da un principio, un ressort, secondo l´espressione di Montesquieu. Il ressort della democrazia è la virtù repubblicana. Quando la molla è totalmente dispiegata e dunque non ha più forza da sprigionare, quello è il momento d´inizio della decadenza. La questione, gravida di conseguenze pratiche, è se l´esito finale del processo corruttivo sia o non sia inevitabile. Se non è evitabile, tanto vale rassegnarsi e, se mai, lavorare per il dopo. Se è evitabile, la democrazia come ideale politico non perde di valore, pur in presenza di difficoltà. Possiamo dire la stessa cosa prendendo a prestito l´espressione di Norberto Bobbio, “le promesse non mantenute della democrazia”, e chiederci: queste promesse possono o non possono essere mantenute? (…) Che cosa possiamo rispondere a questa cruciale domanda? È necessario prendere atto di questo apparente paradosso: mentre da parte dei potenti della terra si …