Mese: Febbraio 2011

"Per le regole, non per la virtù", di Federico Orlando

Domani donne e uomini manifesteranno in tante piazze d’Italia per contestare – ha spiegato la promotrice dell’iniziativa, Cristina Comencini – la rappresentazione che del rapporto uomini- donne ha dato il presidente del consiglio. Liliana Cavani, regista di una generazione più adulta, ha aderito con questo slogan: “Mi riprendo il mio futuro”. Le ricorda le donne partigiane, che hanno dato all’Italia il suffragio universale, la repubblica e la Costituzione. Il cammino delle donne era cominciato così. Ma la crescita fu fermata, il sonno della passione civile ha provocato per un quarto di secolo il sonno della Costituzione, e la maggior parte delle donne fu relegata nel “privato”. Il futuro delle donne, ch’era cominciato, “è stato interrotto”. Ora è il momento di rimetterlo in moto. Si deve ricongiungere il presente alla breve stagione delle lotte sociali, civili, studentesche, femministe degli anni Settanta e Ottanta: la stagione d’oro delle nostre conquiste, volute dai gruppi più avanzati della società. Bisogna sbrigarsi a riprendere quella strada. L’Italia sembra Acciaio, il romanzo di Silvia Avallone. Siderurgia, famiglie, scuole, uomini, donne, giovani, …

"Niente sconto per gli atenei. A scuola punteggio nordista", di Jolanda Bufalini

La rete 29 Aprile: il governo vuole la morte dell’Università. Consulta: aggirata la sentenza, congelate le graduatorie territoriali. «L’ Università deve morire», non il titolo di un film ma la reale intenzione del governo e del ministro Gelmini. Questa la convinzione della Rete 29 aprile, il movimento di ricercatori che ha dato vita alla protesta in difesa dell’ università pubblica. Il decreto «milleproroghe» non contiene lo «sconto» che veniva fatto alle università sul budget per le spese del personale. Lo sconto, spiega la Rete, non era un regalo: un terzo delle spese delle strutture ospedaliere, infatti, era a carico del servizio sanitario e, certamente, il servizio svolto dai policlinici per la cura e l’ assistenza vale molto più di quel terzo a carico della sanità. Altre due voci dello sconto erano egate agli aumenti periodici previsti dai contratti nazionali e alle convenzioni che gli atenei hanno con enti e istituzioni. Ma, in questo modo, molti atenei sfonderanno il limite del 90% della spesa per il personale con la conseguenza del divieto di fare nuove assunzioni. …

"Un momento di riflessione", di Sergio Romano

Voglio provare a mettermi, per qualche minuto, nei panni di Silvio Berlusconi. Si ritiene vittima di una congiura giudiziaria. È convinto che le accuse contro la sua persona siano altrettante tappe di un percorso diretto a eliminare il presidente del Consiglio e il suo partito. Ha deciso di trasformare la sua difesa in una controffensiva politica. È una tattica a cui è ricorso più volte in questi anni, mai tuttavia come in una vicenda che coinvolge non tanto i suoi affari quanto la sua vita privata. In questa prospettiva, Berlusconi si ritiene autorizzato a difendere se stesso in qualsiasi sede privata o pubblica, con video lanciati sul web, interventi telefonici durante i dibattiti televisivi e nelle conferenze stampa di Palazzo Chigi come è accaduto l’altro ieri in quella dedicata al programma del governo per il rilancio dell’economia nazionale. Rintuzzare l’aggressione di cui si ritiene vittima è ormai la parte più visibile della sua agenda politica. Mi chiedo se si renda conto degli effetti che questa linea aggressiva e difensiva sta avendo per il Paese. In …

Rai, Bersani: Inaccettabile la direttiva sul bavaglio

“Ogni tentativo di mettere camicie di forza agli spazi informativi della Rai sarebbe una violazione del pluralismo, dell’autonomia e della liberta di informazione. Un danno grave verso l’azienda che subirebbe un contraccolpo molto grave anche sotto il profilo economico”. “Se i contenuti fossero confermati, in realtà ci troveremmo di fronte a una direttiva sul bavaglio. Per il Partito Democratico questo sarebbe inaccettabile.” Così il segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani commenta le anticipazioni dell’atto di indirizzo sul pluralismo, proposto dalla destra in commissione di Vigilanza Rai e che sarà votato mercoledì prossimo in commissione. “Ogni tentativo di mettere camicie di forza agli spazi informativi della Rai – continua Bersani – sarebbe, oltre che una violazione del pluralismo, dell’autonomia e della liberta di informazione, un danno grave verso l’azienda che subirebbe un contraccolpo molto grave anche sotto il profilo economico. Mi rivolgo quindi al presidente e ai membri della commissione di Vigilanza Rai e ai vertici dell’azienda affinché, in questa fase politicamente delicata e complessa, respingano le pressioni che si sono fatte clamorose e garantiscano …

"Liberisti immaginari", di Pier Paolo Baretta

Sa tanto di ideologico la proposta di riforma della Costituzione varata dal consiglio dei ministri. L’introduzione nell’articolo 41 di una frase da slogan pubblicitario: “È permesso tutto ciò che non è proibito!”, accompagnata dalla cancellazione del terzo comma (il fine sociale dell’impresa), non c’entra nulla con la “scossa” all’economia, ma serve a creare quello che Sacconi ha propriamente chiamato un «clima culturale». Questo governo – di centrodestra! – non è in grado di adottare politiche reganiane. Nessuna liberalizzazione o privatizzazione, salvo Alitalia; sostanziale conservazione dello status quo nella pubblica amministrazione, con buona pace del volontarismo di Brunetta (senza tornare alla Thatcher, basta Cameron); consociativismo coi sindacati (tranne uno) che ci mette del suo, ma per ragioni di schieramento politico, e le associazioni d’impresa; nessuna vera semplificazione e libertà di gestione economica (dov’è finito l’articolo 18?). Si praticano, cioè, politiche populiste e non liberiste. Ecco che, allora, il liberismo bisogna almeno proclamarlo. La scusa dei controlli (ex post, ex ante) non sta in piedi e tutto ciò che non è proibito può essere ben consentito con …

Il Pd in piazza Matteotti per “la dignità delle donne”

L’adesione delle democratiche e dei democratici modenesi alla manifestazione di domenica prossima. Saranno in piazza anche l’on. Ghizzoni e la sen. Bastico. Ci saranno anche le donne e gli uomini del Partito democratico, domenica 13 febbraio in piazza Matteotti, per manifestare in difesa della libertà e della dignità delle donne. L’appuntamento è alle 15. Come in tante altre città italiane (se ne contano già 200) anche a Modena si è costituito un Comitato promotore della giornata di mobilitazione di domenica che ha adottato lo slogan “Se non ora quando?”. Alla manifestazione di domenica aderiscono – tra le altre – anche le parlamentari del Pd Manuela Ghizzoni e Mariangela Bastico. “Aderisco perché credo che si debbano formare cittadini liberi, capaci di pensiero critico – dice l’on. Ghizzoni – e che sia fondamentale trasmettere il senso profondo del vivere civile attraverso lo studio e la conoscenza, così come ci insegna la Costituzione. Ma come assolvere a questi compiti – si chiede la parlamentare – se tutto intorno a noi è fondato sulla prepotenza del potere esibito sia …

"Governo contro i precari. Cinema più cari da luglio", di Bianca Di Giovanni

Il governo sarebbe orientato a non inserire nel maxiemendamento per l’aula la proroga della «tagliola» sui ricorsi dei precari. Rispuntano le quote latte. Passa l’editoria. Vita (Pd): abbiamo salvato 92 testate. Finiscono tutte in notturna le partite che interessano di più l’ala forte della maggioranza, cioè la Lega. La maratona del Milleproroghe, proseguita ieri in commissione e in via di chiusura in nottata (mentre scriviamo la seduta è sospesa) ha lasciato ancora aperto il nodo delle quote latte: la proposta della Lega di prorogare fino a 30 giugnoil pagamento delle multe da parte di chi ha frodato l’Ue. Accantonata anche la proposta sul trasferimento Consob, mentre viene respinta grazie alle opposizioni una normanvergogna sulla Rai. Rispunta in giornata anche la tassa sul cinema già in precedenza proposta dal governo e poi ritirata: un euro in più a biglietto dal primo luglio 2011 al 31 dicembre 2013. Il contributo andrà al bilancio dello Stato. Una misura intollerabile, visto il tracollo della cultura durante questo governo. Le commissioni (Affari costituzionali e Bilancio) contano di chiudere la partita …