Mese: Febbraio 2011

"Il sabotaggio della giustizia", di Nadia Urbinati

Il Consiglio dei ministri ha dunque approvato all´unanimità la relazione del ministro della Giustizia Angelino Alfano sul ddl che contiene la riforma costituzionale della giustizia. Un decreto d´urgenza per riformare (deformandola) la nostra Costituzione in quelle parti che non convengono agli interessi giudiziari del premier. Un comitato formato da ministri ed esperti si riunirà per approfondire i contenuti del testo della riforma e, da quanto è trapelato, pare che all´ordine del giorno del comitato ci sia la proposta di intervenire sulle intercettazioni, riesumando il decreto che è fermo da mesi alla Camera dei deputati. Insomma, la strategia difensiva del presidente del Consiglio di fronte alla giustizia ordinaria consiste nell´usare le sue prerogative per sabotare la possibilità che giustizia sia fatta. Poiché ovviamente lui è l´imputato; imputato di reati penali gravi. Il copione e la regia di questo ddl sono dettati da una pratica di anticostituzionalizzazione, la cui massima è la seguente: la legge ha il compito di favorire, o non danneggiare, chi è al potere. L´obiettivo che il governo italiano da anni persegue é costituzionalizzare …

"La primavera dei popoli", di Bernardo Valli

Due cambiamenti, sufficienti per segnare la svolta di un´epoca, sono già intervenuti mentre le rivolte nel mondo arabo sono ancora in corso. E la repressione è sempre più sanguinosa in Libia. Il nuovo capitolo di storia non riguarda soltanto i paesi che ne sono il teatro. La zona sensibile, dall´Algeria all´Iran, rappresenta il 36 per cento della produzione mondiale di petrolio. Questo è quel che ci riguarda sul piano concreto, insieme ai rischi di guerre non soltanto civili, in una zona ricca di conflitti latenti, alle porte dell´Occidente europeo. Sul piano politico, ideologico, morale, quel che sta accadendo è inoltre destinato a sconvolgere, a rovesciare il pregiudizio occidentale sul mondo arabo musulmano. Il famoso conflitto di civiltà. Il primo cambiamento già avvenuto è che uomini e donne rivendicano i diritti dei cittadini di uno Stato democratico, e quindi rifiutano il modello del rais, onnipotente e insostituibile, dominante dall´Atlantico all´Oceano indiano per decenni. Dopo il tunisino Ben Ali e l´egiziano Mubarak, adesso traballa anche Gheddafi, caricatura dell´autocrate arabo miliardario in petrodollari, in esercizio da più di …

Sondaggio: Bersani batte centrodestra 36 a 29

Pier Luigi Bersani batte 36 a 29 Silvio Berlusconi nei sondaggi elettorali di Mannheimer. Durante la registrazione di Porta a Porta di stasera Renato Mannheimer presenta le ultime rilevazioni basate sull’ipotesi che centrosinistra e terzo polo si presentino separati alle elezioni. Se si votasse ora il centrosinistra guidato da Bersani prenderebbe il 36 % dei consensi e Berlusconi il 29. Questo accadrebbe il terzo polo fosse guidato da Casini al quale andrebbe il 15 % dei consensi. Con Fini invece i terzisti prenderebbero solo l’11 %, mentre il centrosinistra guidato da Bersani avrebbe il 39 % e il centrodestra guidato da Berlusconi solo il 30. Mannehimer commenta che «È la prima volta da mesi che il centrosinistra dimostra di avere delle possibilità». Peraltro, come candidato premier Bersani sarebbe più forte di Rosy Bindi. L’ipotesi di un centrosinistra guidato dalla vicepresidente della Camera è gradita al 34 % degli elettori. In questo caso il centrodestra di Berlusconi prenderebbe il 29 % mentre il terzo polo a guida Casini avrebbe il 17. Tutte le rilevazioni sono al …

Si allarga lo scandalo dell'Affittopoli a Milano

Martina: “Siamo all’epilogo di una decennale cattiva gestione del patrimonio pubblico. Serve subito e senza tentennamenti un commissariamento dei vertici del Pio Albergo Trivulzio”. È arrivata affittopoli a Milano. La gestione del patrimonio pubblico meneghino è al centro di uno scandalo senza precedenti dopo la scoperta di affitti low cost al Pio Albergo Trivulzio, al Policlinico e al Redaelli. La macchia d’olio si sta allargando sempre di più e non è ancora prevedibile fino a che punto possa coinvolgere Vip o meno che hanno potuto usufruire di tanti benefici e sconti. Negli cinque ultimi anni circa quaranta immobili pubblici sono stati venduti a privati dal Pio Albergo Trivulzio dopo una serie di aste andate deserte al fine di portare ad un notevole ribasso della quotazione rispetto alla valutazione iniziale dell’Agenzia del Territorio. I giornali si stanno sbizzarrendo (ovviamente Libero e Il Giornale in testa) nel toto-nomi dei beneficiari ma quello che più importa è che a far parte del gioco, l’interesse è stato trasversale. “La vicenda affittopoli – ha dichiarato Maurizio Martina, Segretario PD Lombardia …

"Dal decreto milleproroghe sparisce l’emendamento su Pompei", di Salvo Sapio

Pompei nelle mani del peggior dilettantismo politico: la maggioranza, in pieno delirio confusionale, riesce per l’ennesima volta a lasciare il sito nel più completo abbandono. Niente stanziamenti adesso perché, secondo il governo, i fondi potrebbero essere erogati in maniera più compiuta «tra uno o due mesi attraverso un altro provvedimento, che potrebbe essere anche un decreto legge». A spiegarlo è il sottosegretario ai Beni Culturali, Francesco Maria Giro che argomenta così la decisione del governo: «Pur essendo l’emendamento su Pompei di fondamentale importanza per il sito, l’esecutivo ha deciso di ritirarlo per non stravolgere, come è accaduto in passato, la natura del decreto milleproroghe che, come si evince dal nome, dovrebbe contenere solo proroghe». Ufficiale comunque «l’intenzione di ripresentarlo» con l’inserimento di nuove norme che «daranno la possibilità alla Soprintendenza di Pompei di arginare il sistema burocratico, che appesantisce l’azione dei soprintendenti, dandole maggiori poteri per quanto riguarda spese, appalti e cantieri. Nonostante il blocco del turn over del pubblico impiego, la Soprintendenza avrà la possibilità di assumere nuovo personale. Teniamo presente – ha concluso …

"Il Paese comincia a reagire, ma lui è capace di tutto", intervista a Dario Franceschini di Stefano Collini

Cominciamo dal messaggio lanciato al premier da Napolitano? Di Berlusconi che rilancia la legge sulle intercetta zioni e la riforma della giustizia? O magari da Fli che perde un altro pezzo? Ma no, risponde Dario Franceschini, «partiamo da Sanremo». Sta scherzando? «Può sembrare una battuta ma non lo è. Il capogruppo del Pd alla Camera si prepara a un`altra settimana snervante, con un Parlamento «ridotto alla paralisi» e una maggioranza che «porterà in Aula tutte le porcherie che ha in cantiere, anche a costo di devastare tutto, solo per salvare Berlusconi». Un quadro a tinte fosche, nel quale però Franceschini individua un barlume di luce. Che viene da Sanremo? Sorride, e inizia a spiegare: «Negli ultimi mesi ho visto un`assuefazione preoccupante nel Paese. La capacità di reagire e indignarsi è apparsa affievolita, anche se confrontata con quella a cui abbiamo assistito tra il 2001 e il 2006 di fronte a vicende anche di minore gravità. Ecco, nelle ultime settimane, prima con l`iniziativa al Palasharp, poi con le grandi manifestazioni in tutta Italia a difesa della …

Immunità, il Pd si schiera contro "Da parte nostra nessuna ambiguità"

Il capogruppo alla Camera: “Non esiste che per bloccare i processi di Berlusconi si dia l’immunità a lui e ad altri 944 parlamentari”. Immunità, il Pd si schiera contro “Da parte nostra nessuna ambiguità” Dario Franceschini ha assicurato che il partito democratico non appoggerà la reintroduzione dell’immunità parlamentare. “La posizione del Pd è contraria senza nessuna ambiguità – ha assicurato il capogruppo alla Camera rispondendo ai cronisti a Montecitorio – Non esiste che per bloccare i processi di Berlusconi si dia l’immunità a lui e ad altri 944 parlamentari”. Sgombrando in campo dalle indiscrezioni che descrivevavano i democratici possibilisti sul provvedimento. “Per ora non ci sono assolutamente le condizioni. Ma in un clima diverso si potrebbe affrontare la questione. Penso a un’immunità a tempo per una sola legislatura e votata con la maggioranza di due terzi o della Camera o del Senato a seconda dell’appartenenza del parlamentare” conferma Luciano Violante, ex presidente della Camera ed ex capo dei deputati Ds, intervistato da Affaritaliani.it. Contraria anche l’Udc. “Non posso essere complice di un percorso che mira …