Giorno: 27 Febbraio 2011

Via libera al Milleproroghe, più tasse e più disoccupati

«Adesso mangiatevi il fegato», semplifica il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli: la promulgazione del Milleproroghe è la dimostrazione che «il governo va avanti e fa crescere pure i propri numeri ». Infatti, dopo una gestazione di 59 giorni, due fiducie, tre letture parlamentari e i rilievi del presidente Napolitano, «l’ippopotamo» – copyright del premier – è stato partorito. L’ultima votazione, quella di ieri al Senato, ha richiesto lo sforzo di 159 senatori, contro 126 contrari e due astenuti. Dieci giorni fa, al primo giro a Palazzo Madama, il decretone monstre raccolse 158 sì, 136 no e due astenuti, e fu l’occasione in cui cominciò a sgretolarsi Fli, la creatura del presidente della Camera. Da quelle ceneri ieri si è creato un nuovo gruppo: «Coesione Nazionale ». Ne fanno parte gli ex Fli più quattro senatori di varia provenienza. DIVIETI Ma cosa ha promulgato il presidente della Repubblica Napolitano, sottolineando che «restano comunque disposizioni in ordine alle quali potranno essere successivamente adottati gli opportuni correttivi»? Tra i 187 commi dei nove articoli del dl, le …

"La Libia, Obama e la giravolta del cavaliere", di Eugenio Scalfari

Le rivoluzioni dei popoli nordafricani e mediorientali hanno numerose differenze tra loro ma anche profonde analogie. Tra queste ce ne sono tre che meritano d´esser segnalate: sono guidate da giovani, hanno come primario obiettivo la conquista dei diritti di libertà e sono rivoluzioni laiche anche se nei paesi musulmani il loro grido di riconoscimento e di vittoria è spesso quello tradizionale “Allah è grande”. Bin Laden e il fondamentalismo talebano non potevano registrare una sconfitta storica maggiore di questa: Al Qaeda sperava d´essere alla testa di questo sconvolgimento storico; invece non ne è stata neppure la coda; semplicemente ne è rimasta fuori e non ha alcuna probabilità di inserirvisi. Lo sbocco finale è ancora incerto, in alcuni paesi dipende in larga misura dall´esercito e dai giovani ufficiali, in altri dalla nascente borghesia, in altri ancora dall´esistenza di forti legami tribali. Ma la conquista dei diritti di libertà (e di lavoro) spinge i rivoluzionari a guardare più verso ovest, cioè verso Occidente, che verso est. E non è un caso che ai giovani che hanno scacciato …

"La potente impotenza dei partiti", di Luigi La Spina

Saranno 30-40 mila persone, oggi, a decidere il nuovo sindaco di Torino. E’ questo il numero dei simpatizzanti del centrosinistra attesi alle primarie e, data la differenza che ha sempre distanziato questo schieramento dal centrodestra, il vincitore dovrebbe conquistare anche l’eredità di Chiamparino. Eredità difficile quella di uno dei sindaci più amati dai torinesi, più stimato dai cittadini del Nord d’Italia e meno gradito sia alla nomenclatura romana del Pd, sia a quella della capitale subalpina. Perché il successo del passato è sempre un pesante fardello per chi è destinato a raccoglierlo, soprattutto quando il futuro non sembra riservare gli stessi buoni auspici che hanno accompagnato Chiamparino nella sua decennale esperienza sulla poltrona di Palazzo di Città. Tra i cinque personaggi che si sono presentati alla competizione delle primarie, i due veri candidati alla vittoria sono entrambi uomini di partito, dello stesso partito, quello democratico. Il primo è un leader di lungo corso, ex ministro ed ex segretario dei Ds, Piero Fassino, designato dai vertici romani del Pd e sostenuto dallo stesso Chiamparino. Il secondo, …