Via libera al Milleproroghe, più tasse e più disoccupati
«Adesso mangiatevi il fegato», semplifica il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli: la promulgazione del Milleproroghe è la dimostrazione che «il governo va avanti e fa crescere pure i propri numeri ». Infatti, dopo una gestazione di 59 giorni, due fiducie, tre letture parlamentari e i rilievi del presidente Napolitano, «l’ippopotamo» – copyright del premier – è stato partorito. L’ultima votazione, quella di ieri al Senato, ha richiesto lo sforzo di 159 senatori, contro 126 contrari e due astenuti. Dieci giorni fa, al primo giro a Palazzo Madama, il decretone monstre raccolse 158 sì, 136 no e due astenuti, e fu l’occasione in cui cominciò a sgretolarsi Fli, la creatura del presidente della Camera. Da quelle ceneri ieri si è creato un nuovo gruppo: «Coesione Nazionale ». Ne fanno parte gli ex Fli più quattro senatori di varia provenienza. DIVIETI Ma cosa ha promulgato il presidente della Repubblica Napolitano, sottolineando che «restano comunque disposizioni in ordine alle quali potranno essere successivamente adottati gli opportuni correttivi»? Tra i 187 commi dei nove articoli del dl, le …