Giorno: 26 Febbraio 2011

"Ruby, ecco tutti i bonifici di Berlusconi alle ragazze", Piero Colaprico

È una lettura molto preziosa, quella delle 782 pagine della richiesta del giudizio immediato per Silvio Berlusconi. Fanno impressione i bonifici del premier a tredici nomi di donne. Ci sono, in questo corposo fascicolo processuale, anche gli assegni che Lele Mora, agente in bancarotta, fa ad Emilio Fede, direttore del Tg 4, il quale li incassa. E c´è molto altro, ma queste pagine, scritte dai pm e accettate dal gip Cristina Di Censo, regalano, alla primissima impronta, una precisa chiave di lettura: la procura ha «investito» sulle informazioni di Ruby. Non ha preso per oro colato i suoi verbali «da vittima», pubblicati in esclusiva da Repubblica e più che sufficienti a comprendere il «contesto» di una minorenne, scappata di casa, che si ritrova a Villa San Martino, ricoperta di gioielli e denari, e circondata dai complimenti e dalle voglie di un uno di 74 anni, ricchissimo. I pubblici ministeri hanno in parte tralasciato alcune parole, si sono concentrati su quelle che portano ai reati. E, pagina dopo pagina, rendono chiaro come e perché intendono procedere …

"Marchionne non fa tendenza. Parola di Emma Marcegaglia", di Giuseppe Vespo

Marchionne? Fra gli industriali non fa tendenza. Parola di Emma Marcegaglia, secondo cui il modello voluto dal manager Fiat per governare gli stabilimenti del Lingotto non è stato ripreso da nessuna altra impresa italiana. Edi conseguenza, non avrà nessun impatto sulle future relazioni industriali. La leader di viale dell’Astronomia lo assicura a Susanna Camusso, insieme alla quale è intervenuta al Festival «Manifutura» a Bologna. Alla segretaria della Cgil, invece, Marcegaglia chiede di rilanciare il tavolo sulla produttività e di trovare un «accordo complessivo » con i sindacati. Perché Fiat è Fiat, sostiene l’industriale mantovana, ha delle sue specificità che vengono dal passato, come l’assenteismo di alcuni stabilimenti. Ma il resto del mondo industriale è un’altra cosa, e quindi altrove va cercata la soluzione all’impasse delle attuali relazioni tra imprese e sindacati. «Non bisogna più ragionare con vecchie logiche perché la competizione è durissima – dice Marcegaglia alla Camusso – dobbiamo lasciare l’ideologia da parte, rispettandoci reciprocamente, ma lo dobbiamo fare». Va bene, sembra rispondere la segretaria di Corso Italia: lavoriamo a un tavolo di discussione …

"Le centrali (nucleari) della disinformazione", di Giovanni Valentini

Con l´irrevocabile responso emesso dal Giurì per l´autodisciplina pubblicitaria, su ricorso dei senatori Francesco Ferrante e Roberto della Seta (Pd), il bombardamento mediatico a favore del nucleare per il momento è stato interrotto. Ispirata dal presidente del Consiglio per persuadere e convertire gli italiani a questa scelta, come se si trattasse di un detersivo, di una bibita o di una crema miracolosa, la campagna a colpi di spot è stata sovvenzionata dal “Forum nucleare italiano”, organizzazione ufficialmente non profit di cui però i soci fondatori sono l´Edf e l´Enel, cioè i due soggetti maggiormente interessati al business atomico: dalla vigilia di Natale all´Epifania, oltre 400 passaggi televisivi, per un costo di circa 6 milioni di euro. “Pubblicità ingannevole”, ha sentenziato ora senza mezzi termini il Giurì. E così l´aveva già definita anche Antonio Di Pietro in un esposto all´Autorità sulle Comunicazioni, seguito a ruota da un altro parlamentare dell´Idv, Elio Lannutti, che ha presentato una raffica di interrogazioni al Senato. Lo spot pubblicitario ha messo in scena una partita a scacchi collettiva. Bianco e nero, …

"L'agricoltura insegna il buongoverno", di Ernesto Ferrero

Ogni riforma della scuola si è sempre dimenticata di introdurre una innovazione piccola ma fondamentale. Mi riferisco all’istituzione di un orto di classe, in cui dalle elementari i bambini possano fare esperimenti di coltivazione. Imparerebbero molto con poca fatica e grande divertimento, e si vaccinerebbero contro i pericoli di una vita troppo virtuale, che preoccupa giustamente pedagogisti, psicologi, neuroscienziati e genitori responsabili. Oggi più che mai occorre ripartire dalla terra come momento fondamentale di conoscenza, crescita e di autoformazione. Parlerò di tre italiani diventati grandi attraverso esperienze agricole dirette. Molto ha imparato Cavour dalla sua esperienza di imprenditore agricolo, avviata nel 1835 e durata una dozzina d’anni, sino alla discesa in politica. Ne è teatro la vasta tenuta di Leri, nel Vercellese. Quando il padre Michele deve onorare le cariche pubbliche cui è chiamato a Torino, di Leri si deve occupare Camillo. All’inizio non è semplice passare dai salotti torinesi a un reclusorio in cui non si parlava che di riso, fieno e letame. L’apprendistato è faticoso. Poi la nuova attività lo appassiona. Nel 1841 …