"Milleproroghe per il nuovo millennio", di Tito Boeri e Giuseppe Pisauro
Duecentoventuno commi, centonovantasei in più del testo originario. Le nuove procedure di bilancio ci hanno consegnato una Finanziaria (si chiama ormai Legge di stabilità) più snella, ma decreti omnibus più grassi e pieni di nuove norme oltre che di semplici proroghe. Diminuisce cosi la trasparenza delle decisioni di politica economica. Ha fatto bene il Presidente della Repubblica a porre il problema. Il “Milleproroghe” è una creatura del nuovo millennio. Il primo provvedimento comunemente indicato con questo nome è il decreto legge 30 dicembre 2005 n. 273. Un’innovazione di successo, divenuta un appuntamento tradizionale: puntualmente, ogni fine anno viene presentato un nuovo decreto legge recante “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative”. Ai Milleproroghe di San Silvestro si aggiungono quelli approvati in occasione del cambio di legislatura: così il Dl n. 73 del 12 maggio 2006 e il Dl n. 113 del 30 giugno 2008. Insomma, il decreto in discussione in questi giorni è già l’ottavo esemplare della specie. Il fatto stesso che ogni anno sia necessario affrettarsi a emanare un decreto con centinaia di commi …