"La valutazione si fa una e trina", di Alessandra Ricciardi
La riforma spunta nel decreto milleproroghe. La sfida ora si sposta sul regolamento attuativo. Il modello di valutazione è tutt’altro che definito. E però mentre le due sperimentazioni sulla valutazione dei docenti e delle scuole annaspano, a dispetto di dati ufficiali che parlano addirittura di una corsa degli istituti a farne parte (il modello reputazionale, secondo dati ministeriali, avrebbe raccolto circa 45 richieste, non più di 25 saranno accolte), chi valuterà è deciso: la riforma è spuntata nel Milleproroghe approvato al senato e ora è al vaglio definitivo della camera. Firmata prima dal relatore, Lucio Malan, poi recuperata dal governo nel maxiemendamento su cui c’è stata la fiducia, nel nuovo sistema rispunta l’Indire, con il compito di documentazione e supporto all’autonomia scolastica, si riportano indietro le lancette dell’Invalsi, che si occuperà essenzialmente di fare i test sugli apprendimenti degli studenti, e poi si rinforza il corpo ispettivo, che agirà nell’ambito del ministero e che però sarà dotato di «autonomia e indipendenza». Sulla falsa riga del modello anglosassone, saranno gli ispettori a occuparsi della valutazione «delle …