Il capo dello Stato scrive al governo: ” D’ora in poi rinvio su casi simili”. Il premier concorda. Fini sospende l’esame dell’Aula. Il Pdl aveva chiesto l’interruzione della discussione alla Camera dopo il tentativo di ostruzionismo da parte dell’opposizione, con lo scopo di far decadere il decreto che scade il 27 febbraio. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato una lettera al governo per spiegare che nel Milleproroghe ci sono elementi di incostituzionalità, su cui chiede delle correzioni. ”Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha oggi inviato una lettera ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio, nella quale ha richiamato l’attenzione sull’ampiezza e sulla eterogeneità delle modifiche fin qui apportate nel corso del procedimento di conversione al testo originario del decreto-legge cosiddetto Milleproroghe”,si legge in una nota del Quirinale. ”Il Capo dello Stato, nel ricordare i rilievi ripetutamente espressi fin dall’inizio del settennato, ha messo in evidenza – si legge ancora – che la prassi irrituale con cui si introducono nei decreti-legge disposizioni non strettamente attinenti al loro oggetto si pone in contrasto con puntuali norme della Costituzione, delle leggi e dei regolamenti parlamentari, eludendo il vaglio preventivo spettante al Capo dello Stato in sede di emanazione dei decreti-legge”.
“D’ora in poi rinvio su casi analoghi. Va evitato che dl si trasformi in nuova finanziaria”. “A fronte di casi analoghi, non potrò d’ora in avanti rinunciare ad avvalermi della facoltà di rinvio anche alla luce dei rimedi che l’ordinamento prevede nella eventualità della decadenza di un decreto legge”, si legge
nella lettera del Capo dello Stato che aggiunge: ”Ho ritenuto di dovervi sottoporre queste considerazioni, perché a mio avviso non mancherebbero spazi attraverso una leale collaborazione tra governo e Parlamento da un lato e fra maggioranza ed opposizione dall’altro, per evitare che un decreto legge concernente essenzialmente la proroga di alcuni termini si trasformi sostanzialmente in una sorta di nuova legge finanziaria dai contenuti più disparati”. Per il capo dello Stato, poi, “il frequente ricorso all’apposizione della questione di fiducia realizza una ulteriore pesante compressione del ruolo del Parlamento”.
Silvio Berlusconi d’accordo con osservazioni. Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha reso noto un comunicato del Quirinale diffuso al termine dell’incontro di questo pomeriggio, ha convenuto sulle osservazioni di metodo formulate dal Presidente della Repubblica nella lettera inviata a lui e ai Presidenti delle Camere in materia di decretazione d’urgenza.
I passaggi saltati. L’urgenza del governo e della maggioranza ha fatto sì che il Milleproroghe arrivasse in Aula alla Camera saltando l’esame e il voto delle commissioni, dove l’opposizione aveva i numeri per prevalere. Una scelta procedurale che ha sollevato proteste e alimentato ulteriori polemiche.
Sospeso l’esame alla Camera. Intanto l’Aula della Camera, dove oggi è approdato il decreto, aveva dato l’ok alla richiesta, avanzata da Simone Baldelli del Pdl, di sospendere anticipatamente la discussione generale. La proposta, avanzata dopo che l’opposizione ha tentato di fare ostruzionismo, segnando 256 deputati a intervenire, è stata approvata con 290 sì e 261 no. L’intenzione dell’opposizione era quella di far decadere il decreto, che scade il 27 febbraio. Dopo la lettura della lettura del Capo dello Stato, da parte del presidente della Camera, Gianfranco Fini, l’Aula ha sospeso l’esame del decreto legge. L’esame, si apprende al termine della conferenza dei capigruppo, è aggiornata a domani mattina. Nel frattempo, il Governo si riserva di valutare come procedere.
I temi del decreto. Il governo avrebbe dovuto porre oggi la questione di fiducia sul provvedimento, nel quale c’è di tutto: agevolazioni fiscali per le banche, condono per i manifesti elettorali, ripristino della social card, introduzione del foglio rosa per motorini e minicar, misure antitrust per tv e giornali, obbligo per i centri di procreazione assistita di fornire al ministero della Salute i dati in loro possesso. Quindi le proroghe: sul pagamento delle multe delle quote latte, sul blocco degli sfratti per le categorie disagiate, sull’obbligo di emersione per le cosiddette case fantasma.
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