«È contro la scienza, se diventerà legge finirà alla Consulta», intervista a Maurizio Mori
Il docente dell’università di Torino: da noi non si fa catechismo. Il master sulla bioetica è un confronto critico. E a frequentarlo sono soprattutto le donne. Maurizio Mori, presidente della Consulta di Bioetica e docente all’università di Torino, è tra gli organizzatori del Master biennale di primo livello in Bioetica che si occupa di formare in modo critico operatori del settore su temi sempre più importanti per l’attualità e la politica. L’obiettivo è fornire informazioni di base ma soprattutto una chiave interpretativa per argomenti dal testamento biologico alla rinuncia a determinate terapie ai sentimenti degli animali ormai suscettibili di lambire la vita di molte famiglie. Giunto alla seconda edizione sotto la Mole, questo tipo di specializzazione è frequente negli atenei cattolici, molto meno in quelli pubblici. Qual è la finalità del master? «Iniziare alla bioetica gli operatori sanitari e chiunque ne abbia interesse. È interdisciplinare: promosso dalla facoltà di Lettere, coinvolge medicina, veterinaria, legge, agraria, in modo da abbracciare una visione complessiva». Anche veterinaria? «Sì. Gli animali sono esseri senzienti, dunque diventano pazienti morali. Hanno …