Pier Luigi Bersani batte 36 a 29 Silvio Berlusconi nei sondaggi elettorali di Mannheimer. Durante la registrazione di Porta a Porta di stasera Renato Mannheimer presenta le ultime rilevazioni basate sull’ipotesi che centrosinistra e terzo polo si presentino separati alle elezioni.
Se si votasse ora il centrosinistra guidato da Bersani prenderebbe il 36 % dei consensi e Berlusconi il 29. Questo accadrebbe il terzo polo fosse guidato da Casini al quale andrebbe il 15 % dei consensi. Con Fini invece i terzisti prenderebbero solo l’11 %, mentre il centrosinistra guidato da Bersani avrebbe il 39 % e il centrodestra guidato da Berlusconi solo il 30. Mannehimer commenta che «È la prima volta da mesi che il centrosinistra dimostra di avere delle possibilità».
Peraltro, come candidato premier Bersani sarebbe più forte di Rosy Bindi. L’ipotesi di un centrosinistra guidato dalla vicepresidente della Camera è gradita al 34 % degli elettori. In questo caso il centrodestra di Berlusconi prenderebbe il 29 % mentre il terzo polo a guida Casini avrebbe il 17.
Tutte le rilevazioni sono al netto degli astenuti e degli indecisi. Mannheimer ha rilevato anche l’ipotesi di una ‘santa alleanza’, che prenderebbe il 48 % dei voti ai quali il centrodestra di Berlusconi risponderebbe con il 43 %. In questa ipotesi, Grillo avrebbe il 6 %.
Nella registrazione della serata il sindaco di Firenze Matteo Renzi trova conferma della propria posizione: «Si vede per la prima volta che senza fare ammucchiate c’è la possibilità di vincere le elezioni e questo sconfessa la linea di chi vuole rincorrere Casini o Bossi». Dall’altro fronte il ministro della giustizia Angelino Alfano non manifesta pessimismo: «Cosa poteva succederci di peggio di quello che è successo? Eppure siamo ancora lì a governare. E poi mancano ancora due anni al voto, e facendo le cose che stiamo facendo, mettendo al primo punto l’economia, abbiamo buone chance di vincere ancora». Anche se chi vive sulla propria pelle la situazione economica, non ha motivo di gioire molto né di accorgersi dei presunti benefici dell’azione di governo.
da unita.it