Gli irriducibili delle quote latte, quelli che finora non hanno versato il becco di un quattrino allo stato per le multe subite, potranno beneficiare dell’ennesima proroga per evitare di pagare il dovuto. E, soprattutto, per scansare i procedimenti esecutivi di Equitalia, almeno fino al 30 giugno 2011. Solo che, stavolta, a finanziare la dilazione saranno anche i malati di cancro. Già, perché in base a quanto previsto dal maxiemendamento al decreto mille-proroghe, oggi al voto di fiducia del senato, i cinque milioni necessari a dare copertura finanziaria alla riapertura dei termini di adesione alla rateizzazione, verranno prelevati da un fondo di 50 mln di euro, istituito dalla Finanziaria 2011 per «interventi urgenti finalizzati al riequilibrio socio-economico, allo sviluppo dei territori, alle attività di ricerca, alle attività di assistenza, ricerca e cura dei malati oncologici e alla promozione di attività sportive, culturali e sociali». Obiettivi ambiziosi per un budget di soli 50 mln. E fatti due conti, sottrarre cinque milioni di euro a questi interventi, per agevolare poche centinaia di allevatori riluttanti a pagare le multe, significa tagliare del 10% le già poche risorse oggi a disposizione. Per altro, la riapertura di termini già scaduti (l’adesione al pagamento a rate delle multe doveva essere fatta entro il 31 dicembre 2010), oltre a essere in contrasto con la natura del milleproroghe, è osteggiata da tutte le organizzazioni produttive di settore e dal ministro delle politiche agricole, Giancarlo Galan. L’emendamento, invece, è fortemente sostenuto dalla Lega. Resta il fatto, che la misura servirà ad alleviare le sofferenze debitorie di pochi intimi. Perché il differimento di termini a fine giugno riguarda, esclusivamente, chi non ha versato la prima rata dell’operazione di rateizzazione messa in piedi dalla legge n. 33/2009, voluta dall’ex ministro, Luca Zaia. E chi non ha versato la settima rata delle 14 previste dalla prima operazione di rateizzazione, ideata dall’allora ministro all’agricoltura, Gianni Alemanno (legge 119/2003).
Il quadro. Al 31 dicembre 2010, scadevano i termini di queste due rate. Chi non ha mai aderito a nessuna delle due sanatorie non rientrerà certo in campo grazie al mille-proroghe. Anzi, per costoro sono già partite le prime cartelle esattoriali e Agea avrebbe già disposto la revoca delle quote latte aggiuntive, redistribuite dalla legge Zaia, in cambio dell’adesione alla sanatoria. Al contrario, chi ha già aderito alle due operazioni, probabilmente ha già iniziato a pagare il dovuto.
I numeri. Secondo Agea, alla legge Zaia avrebbero aderito circa 938 produttori su un totale 1880, che non avevano aderito all’operazione Alemanno. Nel complesso, i 1880 accusavano multe intimate per 656 mln. Di questi 1880, gli irriducibili sono 541, per un totale di prelievo intimato di 73 mln. I restanti, si suddividono così: 232 hanno visto accettata la loro istanza di rateizzazione e hanno versato la prima rata, tramite trattenuta sui premi Pac; 442, con un debito di 235 mln, sono in corso di riesame perché avevano richiesto di aderire alla legge Zaia, ma poi avevano sospeso l’adesione.Infine, 494 produttori avevano aderito alla legge Zaia, ma poi sono spariti nel nulla. Con multe intimate per 231 mln.
Italia Oggi 20.02.11