Giorno: 19 Febbraio 2011

«Una riforma strabica a favore delle rendite», di Maria Cecilia Guerra

Il decreto milleproroghe contiene tra l’altro la revisione del regime di tassazione dei fondi comuni di investimento. Per rilanciare l’industria dei fondi italiani, rimettendo su un piano di parità la tassazione dei fondi interni con quella dei fondi comunitari armonizzati. Si tratta invece di una misura protezionistica a favore di un’industria debole. E il passaggio alla tassazione alla realizzazione per le sole gestioni collettive, senza intervenire sugli altri aspetti della tassazione del risparmio, rende il regime nel suo complesso ancora più sperequato. Uno degli interventi di maggior rilievo del Milleproroghe riguarda la revisione del regime di tassazione dei fondi comuni di investimento. LA DISPARITÀ DI TRATTAMENTO FRA FONDI ITALIANI E ESTERI La stampa sembra essere abbastanza unanime nel ritenere l’intervento un atto dovuto per rilanciare l’industria dei fondi italiani, rimettendo su un piano di parità la tassazione dei fondi interni (e cioè quelli con sede in Italia e quelli con sede in Lussemburgo, già autorizzati al collocamento in Italia) con quella dei fondi comunitari armonizzati (con sede in un altro Stato membro dell’Unione Europea e …

Vicenza – Riforme, non tagli

A Vicenza, presso i chiostri di Santa Corona, alle ore 20,30, si svolgerà l’incontro “Riforme, non tagli. Le proposte del Partito Democratico per la scuola e l’università”. Partecipano Daniela Sbrollini, Manuela Ghizzoni, Francesca Puglisi, Marino Quaresimin, Umberto Lago, Paolo Giacon, Keren Ponzo

«Perchè l'aliquota di equilibrio dell'IMU è più alta del 7,6 per mille», di Marco Causi

Una delle ipocrisie del decreto sul fisco comunale, che nei prossimi giorni verrà portato al voto nelle aule del Parlamento dopo la bocciatura in Commissione bicamerale, è la fissazione al 7,6 per mille dell’aliquota di equilibrio della futura Imposta municipale propria (Imu). I numeri forniti dal Governo e contenuti nel decreto e nella relazione tecnica che lo accompagna non sono coerenti con l’aliquota indicata. Eccone la dimostrazione. La base imponibile dell’Imu (valore degli immobili diversi dalle prime case) è pari a 1.669 miliardi di euro, come risulta dalla relazione tecnica allegata al decreto (fonte Agenzia del territorio). Da essa vanno tolti gli immobili delle Onlus e degli enti religiosi, che nella prima versione del decreto erano inclusi nella base imponibile. Il valore di questi è valutabile in 84 miliardi di euro (fonte Ifel Anci). Quindi, la base imponibile dell’Imu è pari a 1.669 meno 84 uguale 1.585 miliardi. Il gettito obiettivo dell’Imu deve essere pari a 11,57 miliardi di euro, sempre secondo le stime del Governo. Questo ammontare è calcolato sotto il vincolo di invarianza …