«Una riforma strabica a favore delle rendite», di Maria Cecilia Guerra
Il decreto milleproroghe contiene tra l’altro la revisione del regime di tassazione dei fondi comuni di investimento. Per rilanciare l’industria dei fondi italiani, rimettendo su un piano di parità la tassazione dei fondi interni con quella dei fondi comunitari armonizzati. Si tratta invece di una misura protezionistica a favore di un’industria debole. E il passaggio alla tassazione alla realizzazione per le sole gestioni collettive, senza intervenire sugli altri aspetti della tassazione del risparmio, rende il regime nel suo complesso ancora più sperequato. Uno degli interventi di maggior rilievo del Milleproroghe riguarda la revisione del regime di tassazione dei fondi comuni di investimento. LA DISPARITÀ DI TRATTAMENTO FRA FONDI ITALIANI E ESTERI La stampa sembra essere abbastanza unanime nel ritenere l’intervento un atto dovuto per rilanciare l’industria dei fondi italiani, rimettendo su un piano di parità la tassazione dei fondi interni (e cioè quelli con sede in Italia e quelli con sede in Lussemburgo, già autorizzati al collocamento in Italia) con quella dei fondi comunitari armonizzati (con sede in un altro Stato membro dell’Unione Europea e …