Giorno: 19 Febbraio 2011

«Venti milioni di italiani per il rabdomante Benigni», di Curzio Maltese

Che cosa rappresenta Roberto Benigni per i quasi venti milioni di italiani che giovedì sera hanno seguito il suo show sul palco dell´Ariston? Un grande attore, un comico immenso, un poeta della risata? Ma questo ormai Benigni lo è per tutto il mondo. In Italia, nella patria dove nessun poeta è tale, Roberto è qualcosa di diverso: è un rabdomante. Uno che da sempre sente e capisce dove sta il sentimento popolare, il più profondo e nascosto, incompreso da politici, opinionisti e sondaggisti. Un Cristoforo Colombo dell´opinione pubblica. Perché, come disse un tale una volta, se Colombo avesse dato retta ai sondaggi, mai si sarebbe scoperta l´America. Benigni non dà retta ai sondaggi e s´imbarca in avventure incredibili, come fu più di dieci anni fa La vita è bella, com´è stata la sera di Sanremo. La canzone dell´Italia al festival della canzone italiana, proprio l´uovo di Colombo. Da giorni Benigni era preoccupato, diciamo pure terrorizzato, dall´appuntamento sanremese. Come un equilibrista davanti a un filo teso fra due grattacieli. Da un lato e dall´altro, l´abisso della …

«Perché Pdl e Lega litigano sul 17 marzo», di Gianni Del Vecchio

Giorno di festa per l’unità d’Italia, giorno di guerra nel governo: il Carroccio parla di «follia» Il presidente del consiglio andrà a processo fra un mese e mezzo per concussione e prostituzione minorile, la maggioranza è alla ricerca spasmodica di nuovi voti a Montecitorio per tirare a campare, il governo traballa un giorno sì e l’altro pure, e il consiglio dei ministri che fa? Si spacca sull’opportunità o meno di festeggiare il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia. Ieri mattina palazzo Chigi sembrava la sala da ballo del Titanic poco prima dell’impatto con il fatale iceberg, i passeggeri intenti a ballare e l’orchestrina a suonare. La riunione infatti è stata dominata dai litigi sul prossimo 17 marzo: i ministri ex An di fede pidiellina, ovvero Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, si sono impuntati perché la ricorrenza venga festeggiata da tutti, sia dipendenti pubblici che privati. Di tutt’altro avviso gli esponenti leghisti, Umberto Bossi, Roberto Calderoli e Roberto Maroni, che dell’unità d’Italia se ne sono sempre fatti un baffo: meglio lavorare e non perdere un giorno inutilmente. …

«L'Italia smarrita delle regole fai da te», di Michele Ainis

L’Italia è stressata. Mentre la crisi politica s’avvita su se stessa, mentre un rumor di sciabole accompagna i nostri passi, ci sentiamo sempre più depressi, frastornati, con i nervi a fior di pelle. Sicché ci sintonizziamo in massa sui talk-show televisivi, sfogliamo nevroticamente i quotidiani (di questi tempi se ne vendono il doppio), girovaghiamo come ubriachi nella Rete. Ma in ultimo ne veniamo fuori ancora più disorientati. Cerchiamo una bussola, troviamo un bussolotto. Altrove è la politica che funziona da collante, da riferimento collettivo. In passato succedeva pure alle nostre latitudini. Ora non più, ce ne siamo allontanati. O perlomeno abbiamo divorziato dai partiti, non ne vogliamo più sapere. Non a caso, se decidiamo di manifestare in piazza, vietiamo l’accesso alle bandiere di partito. L’ultima volta è accaduto il 13 febbraio, quando un milione di donne ha invaso 230 città. Ma il medesimo divieto campeggiava sul raduno di Libertà e giustizia del 5 febbraio, sui cortei studenteschi del 14 dicembre, sui tanti sit-in del popolo viola. D’altronde i partiti sono i primi responsabili della nostra …

"A Mazza non piace Gramsci «Avrei preferito Gobetti…»", di Roberto Brunelli

Il tricolore sì, va bene,ma Gramsci è troppo. Il direttore di Rai Uno, Mauro Mazza, è un po’ avvelenato con Luca e Paolo, che già ridicolizzarono Berlusconi la prima puntata: «Gli Indifferenti? Avrei preferito Gobetti…». Gramsci ci scruta dal palco dell’Ariston. L’ultimo colpo di scena di Sanremoè solo l’ennesimo corto circuito nel frullatore postmoderno del festival, oppure davvero è accaduto qualcosa? Ne sarebbe contento, Gramsci, consapevole che è rimettendo insieme i cocci rotti della cultura popolare che si può iniziare a ricostruire il paese, oppure si sta rivoltando nella tomba? Il totem televisivo d’Italia è diventato un «festival dell’Unità», come è stato maliziosamente scritto ieri, oppure la forza di quelle parole – «Io odio gli indifferenti» – sono state uno squarcio formidabile dentro la surreale drammaturgia del fu festival della fu canzone italiana? E poi, che c’entra Gramsci con l’Unità d’Italia? Insomma, quella scena di ieri l’altro sera in cui, passato il terremoto Benigni, il fondatore del nostro quotidiano nonché uno dei maggiori intellettuali del Novecento è stato sbalzato sul palco degli Al Bano, dei …

«E se il prossimo premier fosse donna?», di Maria Zegherelli

Ci ha pensato a lungo prima di prendere una decisione. «Poi ho capito che devo farlo qui e oggi. Devo parlare della mia candidatura lanciata da Vendola e di come la penso sulla leadership femminile», confessa prima di aprire i lavori della prima Conferenza nazionale delle donne pd. Un appuntamento pensato mesi fa e dove ora irrompe il Ruby-gate, quello che ha scoperchiato sulle donne secondo il premier, e la questione della leadership femminile alla guida di un governo. NO ALLE STRUMENTALIZZAZIONI Sul palco arriva a sorpresa il segretario del pd Pier Luigi Bersani, si abbracciano a lungo, e Rosy Bindi, una «tosta», stavolta ha la voce incrinata quando arriva al punto che più brucia: «Non credo ci sia una sede più giusta di questa, non è la sede di un giornale o di una tv, ma è la sede della famiglia, della ditta, come direbbe Bersani. Sono presidente di un partito che ha una regola e che condivido, il segretario del Pd a Palazzo Chigi è il segretario». VIDEO: BINDI | CONCIA | PICIERNO …

Firenze – Workshop CIPOMO

Venerdì 15 aprile a Firenze, presso Il Fuligno (via Faenza, 48), l’on. Manuela Ghizzoni parteciperà al Workshop CIPOMO “Predisposizione ereditarie ai tumori: quale il ruolo dell’oncologo?” con la comunicazione “Il legislatore di fronte alle problematiche fdelle predisposizioni ereditarie ai tumori”