Al decreto legge che ha istituito la festa il 17 marzo non hanno aderito tre ministri. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Per evitare il problema degli oneri derivanti dall’istituzione della festa del 17 marzo, gli effetti giuridici e contrattuali della festa delle Forze Armate del 4 novembre per il 2011 sono spostati sulla nuova data. È il ministro della Difesa Ignazio La Russa a spiegare la soluzione trovata dal Consiglio dei Ministri all’obiezione sollevata dai ministri della Lega.
Soluzione che però non è stata sufficiente a convincere i ministri leghisti a votare il decreto. «Si è fatto notare correttamente che l’istituzione del 17 marzo comportava oneri per lo Stato, ma vengono coperti con la decisione contestuale di trasferire gli effetti economici e gli istituti giuridici del 4 novembre al 17 marzo», spiega La Russa in conferenza stampa.
Dunque «il Cdm in tempi ragionevolmente brevi ha risolto il problema, sia pure con una riserva e con la non adesione di tre ministri e si è deciso di deliberare in questo senso e votare il decreto legge in questione». La Russa tiene a sottolineare che «sui giornali di oggi è stato erroneamente scritto che è stata abolita la festa del 4 novembre: non è vero, non cambia nulla, già era così, cambiano gli effetti giuridici e contrattuali, nel senso che il diverso trattamento economico viene spostato dal 4 novembre al 17 marzo».
Dunque «siamo soddisfatti: senza trionfalismi di nessun genere perchè nessuno si era mai sognato di non considerare importante il 17 marzo. Questa ci è sembrata la scelta più giusta, sarebbe stato quasi comico che la Festa dei lavoratori si celebrasse stando a casa e invece la festa di tutti si celebrasse andando a lavoro».
Nessuna frattura, solo una differenza di opinioni». Così il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Cdm, ha commentato le parole del ministro leghista Calderoli che ha definito la festa del 17 marzo una «follia incostituzionale».
da www.unita.it
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La maggioranza è divisa anche sull’Unità d’Italia
Decreto varato è merito della mozione presentata dal Pd
“Altro che 325 deputati! La maggioranza è a pezzi, divisa politicamente e senza più la coesione e i numeri per governare, come oggi si è visto dalla spaccatura in consiglio dei ministri e dall’impossibilita di procedere nelle commissioni affari costituzionali e bilancio sul milleproroghe. Esiste un paese al mondo in cui la maggioranza di governo non è d’accordo nemmeno sui festeggiamenti per l’Unità nazionale? Il consiglio dei ministri è stato costretto a decidere, molto tardivamente, e a spaccarsi soltanto per l’iniziativa del Pd, che ha presentato una mozione alla Camera per riconoscere il 17 marzo come festa nazionale a tutti gli effetti. Mozione che sarebbe andata al voto la prossima settimana, facendo esplodere in aula le divisioni tra Lega e Pdl che si sono viste in Consiglio dei Ministri. Nelle stesse ore la maggioranza è stata costretta a un umiliante autostruzionismo sul decreto milleproroghe per evitare di essere battuta nei voti sugli emendamenti. Non hanno più la forza politica e numerica per governare l’Italia e ogni giorno in più del governo Berlusconi è un danno per il paese”.
da www.deputatipd.it