Bersani ospite di 8 e mezzo: “Non ci occuperemo di andare contro Berlusconi ma di come andare oltre Berlusconi e parleremo finalmente di Italia perché il Paese non può più sopportare un referendum su Berlusconi sì, Berlusconi no”. “Ci vuole pazienza. Non guarderò alle dichiarazioni delle prossime 48 ore”. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, intervenendo alla trasmissione Otto e mezzo ha spiegato il suo atteggiamento verso la Lega dopo la sua proposta lanciata al Carroccio sul federalismo.
L’attualità politica corre su due binari. Da un lato c’è Berlusconi e il berlusconismo; dall’altra l’Italia che arranca in una difficile ripresa economica e sociale. Il premier potrebbe forzare nuovamente la mano e cercare, attraverso una indecorosa compravendita di parlamentari di avere i numeri per una nuova legge che lo immunizzi da tutti i processi a suo carico. “In questo momento – ha risposto il leader democratico – ci sono numeri risicatissimi per farla, poi però c’è la decenza. Comincio a credere complicato trovare maggioranze che facciano questa operazione. Voglio vedere la Lega che si mette in fila a votare, come ha fatto per le leggi sulla cricca, una nuova legge ad personam. Non so se lo fa, ma se lo fa ci sentirà questa volta”.
“Ho chiesto io di poter parlare con Padania – ha continuato Bersani – io voglio togliere un alibi alla Lega e cioè che non c’è bisogno di tenere attaccata la spina a Berlusconi per avere il Federalismo. Noi abbiamo fatto la riforma del Titolo V, siamo un partito autonomista. Noi siamo interessatissimi a dare un assetto autonomista all’unità del Paese. Gli ho dato rassicurazioni ora non dicano che stanno li a tener su Berlusconi per il federalismo. Stiano sicuri che noi stiamo lì a tenere il processo federalista, che dura sei-sette anni. Ci vuole pazienza e io non guarderò le dichiarazioni delle prossime 48 ore”.
Il segretario del PD ha voluto motivare la strategia dell’alleanza democratica che traghetti il Paese del dopo Berlusconi verso le riforme tanto agogniate e mai realizzate. “Serve trovare uno “schieramento largo, perché l’Italia deve affrontare una fase ricostruttiva”.
“L’opposizione – ha continuato – deve lasciar perdere gelosie e ripicche, bisogna pensare all’Italia; serve un patto e più lavoro per i giovani. Non dobbiamo raccontare favole ai cittadini”.
E sebbene l’idea di un’alleanza che vada da Vendola a Casini non sembri entusiasmare l’elettorato del centrosinistra, Pier Luigi Bersani non si nasconde: ”Bisognerà convincere la gente. Noi lavoriamo su questo, sui temi voglio sapere se Di Pietro e Casini ci stanno, ma siamo davanti a un’esigenza ricostruttiva. È vero che siamo diversi, ma dobbiamo dire cinque cose da fare per rimettere in cammino il paese, mettendoci la faccia, io credo che sia possibile”.
“Berlusconi ormai è in una fase in cui non può indicare al paese una rotta – ha aggiunto Bersani -, abbiamo bisogno di un risveglio italiano per mettere mano ai problemi, se si andrà a votare, come io chiedo, non ci occuperemo di andare contro Berlusconi ma di come andare oltre Berlusconi e parleremo finalmente di Italia” perché “il paese non può più sopportare un referendum su Berlusconi sì, Berlusconi no”.
www.partitodemocratico.it