"Da Sanremo una lezione alla politica. Morandi for president", di Michele Brambilla
Altro che festival di evasione, il suo è una lezione alla politica con la sua serietà il suo livello culturale superiore e anche la sua meritocrazia e democrazia. Finalmente dopo tante frivolezze gli italiani potranno occuparsi da questa sera di qualcosa di serio: Sanremo. Il Festival segna l’avvenuto sorpasso delle canzonette sul dibattito politico-giornalistico quanto a qualità, spessore culturale e, appunto, serietà. Non ci voleva molto, direte voi, a superare il livello di un dibattito che da qualche tempo a questa parte s’è incentrato sui temi altissimi delle feste di Casoria e del bunga bunga, delle foto di Veronica a seno scoperto e di quelle di Vendola tutto scoperto, delle manifestazioni con le mutande e di quelle senza mutande. E tuttavia lo stupore del giornalista politico inviato come un marziano a Sanremo, dove non aveva mai messo piede, è grande. «Vai a raccontare l’Italia nazionalpopolare di Sanremo», ti dice il direttore. E tu che sei stato a Montecitorio e ai grandi congressi di partito ti chiedi: se Sanremo è l’Italia nazionalpopolare, quella della politica di …