Giorno: 14 Febbraio 2011

Berlusconi: «Manifestazione faziosa, vergogna» E sul voto "corregge" Napolitano: serve mio parere

«Mi è sembrato un pretesto per sostenere il teorema giudiziario che non ha nessun riscontro nella realtà: una mobilitazione di parte, faziosa, contro la mia persona da parte di una sinistra che cavalca qualsiasi mezzo per abbattermi». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, intervistato da Maurizio Belpietro, in collegamento telefonico con ‘Mattino Cinque’, a proposito delle manifestazioni di ieri delle donne e definendo una «vergogna» questo teorema. «Tutte le donne che hanno avuto modo di conoscermi – ha aggiunto – sanno con quanta considerazione e rispetto io mi rapporto con loro». Il premier parla poi anche di scioglimento delle Camere: «No, guardi non credo che» lo sciogliemento delle Camere «sia nei pensieri, assolutamente, del presidente Napolitano. Tra l’altro nell’ultimo colloquio che ho avuto con lui al Quirinale mi ha garantito che finchè c’è un governo che governa e una maggioranza politica che lo sostiene e che lavora non esistono motivi per sciogliere il Parlamento». Dopo aver sostenuto che non è intenzione del capo dello Stato Giorgio Napolitano di sciogliere le Camere, Silvio Berlusconi precisa …

"La tragedia degli immigrati e il fallimento della politica", di Adriano Prosperi

Un barcone sovraccarico di profughi dalla Tunisia è affondato nel porto di Gabes. Un ragazzo è morto affogato: un altro corpo senza nome ingoiato dal cimitero marino. In quel cimitero marino dove sono finite le vittime di una intera stagione politica: quella che ha visto la collaborazione italiana con Gheddafi e l´imbarbarimento del nostro costume civile. Oggi i tirannelli della costa africana del Mediterraneo crollano come birilli davanti ad un immenso sommovimento di masse umane. Gli effetti sono appena cominciati e già si annunciano di portata mondiale. Ma intanto è il nostro Paese che deve registrare i primi effetti del terremoto. E anche se il nuovo panorama è ancora nebbioso un fatto è certo: quella che sta cambiando è la geografia politica su cui ha galleggiato finora il governo italiano. Di questo bisogna tener conto per cogliere il significato dell´appello rivolto al paese e alle forze politiche dal ministro dell´Interno, il leghista Roberto Maroni. Ci sono, dietro quell´appello, ragioni concrete che non si possono ignorare. È ricominciata la mai finita tragedia dei barconi. Migliaia di …

"Un grido al Paese", di Natalia Aspesi

Duecentomila a Roma, centomila a Milano e Torino, 50mila a Napoli, 30mila a Firenze, 20mila a Palermo, persino a Bergamo 2000. In tutte le 230 piazze italiane, più una trentina straniere, almeno un milione, forse di più, non ha importanza. Importa l’immenso, forse inaspettato successo, il risveglio improvviso di chi sembrava rassegnato al silenzio, a subire, ad adeguarsi. Invece il messaggio delle donne, ‘se non ora quando?´, è corso veloce ovunque, e ha riempito le piazze come un richiamo ineludibile, finalmente sorridente, entusiasta, liberatorio. Basta, basta, basta! il basta delle donne al di là di bandiere e partiti, il basta contro questo governo e questo premier, il basta contro la mercificazione delle donne ma anche contro l´avvilimento di tutto il paese. Il basta gridato da tutte, le giovani e meno giovani, le attrici e le disoccupate, le studentesse e le sindacaliste, le suore e le immigrate, le casalinghe e le donne delle istituzioni, facce note ma soprattutto ignote, donne tutte belle finalmente, non per tacchi a spillo o scollature o sguardi seduttivi, ma per la …