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Bersani: 'Andare a votare è il male minore: la situazione che stiamo vivendo è insopportabile'

Per il leader Pd non c’è più tempo da perdere, i problemi veri del Paese vanno affrontati ma Berlusconi non è all’altezza

Ad immobilizzare il Paese ci sono i guai (personali e non) del premier: per venirne fuori, ha detto Pier Luigi Bersani, stamane a Milano per partecipare a un convegno, “andare a votare è il male minore. Credo che la situazione che stiamo vivendo non possa essere protratta oltre, sia dal punto di vista del ruolo dell’Italia nel mondo, sia dal punto di vista della possibilità di affrontare con urgenza i problemi che abbiamo”. Di qui, a giudizio del segretario del Pd, anche “l’esigenza segnalata dal presidente Napolitano di abbassare i toni ed evitare lo scontro tra le istituzioni pena la sopravvivenza della legislatura”
Estrema chiarezza, insomma, contro le cortine fumogene che vengono alzate da Berlusconi con un pretesto o con l’altro: un esempio per tutti sui temi del federalismo e della giustizia, “fretta, urgenza di correre chi ad avere una bandierina chi ad avere una fedeltà per far votare il processo breve piuttosto che qualche legge utile”. In relazione al federalismo “noi abbiamo una nostra piattaforma – ha ribadito il leader del Pd – che vogliamo confrontare in un quadro politico che lo consenta. Credo quindi che con Berlusconi il federalismo serio non arrivi”.

Buone notizie sono tuttavia arrivate dalla grande mobilitazione delle donne italiane di ieri, in virtù della quale, secondo Bersani, l’immagine del nostro Paese “è stata riabilitata davanti al mondo. È partito un segnale molto forte dalla parte migliore dell’Italia. La manifestazione delle donne nelle piazze italiane ha avuto un riscontro importantissimo che porterà altri frutti”. Dal leader del Pd è stata anche espressa la convinzione che “il risultato ci sarebbe se fosse più corale l’indignazione ci fosse anche un pezzo delle cosiddetta classe dirigente che dicesse basta. Questo non perché siamo puritani – ha precisato Bersani – o ci occupiamo di peccati o di reati di cui si occupa la magistratura, ma perché vediamo tutti che l’Italia così va allo sbando e non può affrontare i problemi. Stiamo parlando di un movimento di centinaia di migliaia di persone che sono andate in piazza senza nessuno sforzo organizzativo – ha concluso sull’argomento il segretario del Pd – stiamo parlando di una presenza femminile che, come in tanti passaggi della storia nazionale, è un elemento capace di suscitare una reazione etica, civica, morale, che viene prima della politica”.

Tornando al ruolo e all’importanza che l’Italia ha in questo momento nel contesto internazionale, il segretario dei Democratici ha sottolineato che, di fronte all’emergenza umanitaria generata dai nuovi sbarchi di clandestini sul nostro territorio, “è giusto anche invocare la presenza dell’Europa tuttavia anche questi episodi fanno vedere che noi contiamo sempre meno, sia in Europa, sia nel Mediterraneo. Siamo soggetti impreparati agli eventi”. Senza dimenticare che “dell’Egitto siamo il secondo partner commerciale – ha rilevato Bersani – e non abbiamo saputo dire una parola”.

In ultimo, il leader del Pd ha così commentato la proposta di dimissioni simultanee per andare al voto anticipato lanciata da Gianfranco Fini al premier: “Non è stata una provocazione: è infatti necessario al paese avere un chiarimento, un passo indietro, andare a votare. Credo sia questa oggi ormai la soluzione. Continuare, come fa Berlusconi a rimanere abbarbicato a una sedia che traballa, senza riuscire ad affrontare i problemi che ha l’Italia, ci porta ad un passaggio veramente cruciale e drammatico”.

da www.partitodemocratico.it