«Mi è sembrato un pretesto per sostenere il teorema giudiziario che non ha nessun riscontro nella realtà: una mobilitazione di parte, faziosa, contro la mia persona da parte di una sinistra che cavalca qualsiasi mezzo per abbattermi». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, intervistato da Maurizio Belpietro, in collegamento telefonico con ‘Mattino Cinque’, a proposito delle manifestazioni di ieri delle donne e definendo una «vergogna» questo teorema. «Tutte le donne che hanno avuto modo di conoscermi – ha aggiunto – sanno con quanta considerazione e rispetto io mi rapporto con loro».
Il premier parla poi anche di scioglimento delle Camere:
«No, guardi non credo che» lo sciogliemento delle Camere «sia nei pensieri, assolutamente, del presidente Napolitano. Tra l’altro nell’ultimo colloquio che ho avuto con lui al Quirinale mi ha garantito che finchè c’è un governo che governa e una maggioranza politica che lo sostiene e che lavora non esistono motivi per sciogliere il Parlamento».
Dopo aver sostenuto che non è intenzione del capo dello Stato Giorgio Napolitano di sciogliere le Camere, Silvio Berlusconi precisa che il solo presidente della Repubblica, senza una crisi formale, non può decidere da solo, ma deve consultare anche il presidente del Consiglio. «La costituzione comunque prevede che senza una formale crisi di governo per interrompere anticipatamente una legislatura occorre che il presidente della Repubblica consulti sia i presidenti delle Camere che il presidente del Consiglio, cioè Silvio Berlusconi», ha detto il premier nel corso di ‘Mattino Cinquè.
«Per interrompere una legislatura – ha affermato il premier – ci vuole che Napolitano si consulti con i presidenti di Camera e Senato» e abbia l’assenso del presidente del Consiglio. Berlusconi chiarisce che non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro. «C’è molta confusione ma io ho le idee chiare. Il governo è stabile ed andrà avanti portando a compimento le riforme».
L’Unità 14.03.11
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