Giorno: 3 Febbraio 2011

Tremonti gela la mossa del Cavaliere "Non ci sono nuovi impegni di spesa", di Francesco Bei

Il ministro blocca anche le richieste del Terzo polo sul federalismo. Berlusconi punta su interventi già licenziati nei mesi scorsi: piano-casa e Sud Il leader del Pdl: “È un progetto che ci serve per andare avanti e per affrontare le urne”. Stavolta non c´è stato nemmeno bisogno di alzare la voce. Tremonti, nei quaranta minuti scarsi di faccia a faccia a Palazzo Grazioli, ha gelato gli entusiasmi del premier sulla «grande frustata al cavallo» sussurrando poche parole. Ma definitive: «Silvio, quale sia la situazione lo sai. Se non ci sono nuovi impegni di spesa per me va tutto bene, fai quello che ritieni e ti darò una mano». Se vuoi fare un po´ di rumore va benissimo, questo il ragionamento, ma soldi non ce ne sono. E del resto, come gli ha spiegato Tremonti anche ieri, il compito del governo «non è quello di fare Pil, semmai di realizzare le regole più efficaci che muovano il Pil». Insomma, non c´è niente da fare, nonostante le proteste del Cavaliere: «Giulio, su questo provvedimento mi ci gioco …

"Un museo è meglio di Google", di Francesco Bonomi

Aiuto! Aiuto! Nessuno andrà più nei musei!, potrebbe venir voglia di dire dopo aver sentito che Google metterà in rete più di mille immagini, tanto per cominciare, dei capolavori dell’arte esposti nei grandi musei del mondo ad altissima definizione. Viene da pensare a quando fu possibile cominciare a vedere i film a casa con il videoregistratore. Nessuno andrà più al cinema si disse. Ma non fu così. Quindi la gente continuerà ad andare nei musei? Sicuramente sì. Lo dice anzi proprio in una sua dichiarazione Nelson Mattos, capo della divisione di ricerca di Google Art Project, i capolavori in rete. Mates dice: «La prima volta in un grande museo ci sono stato quando studiavo all’estero: ricordo ancora l’emozione di gironzolare per quelle sale». Ecco, l’emozione di quel gironzolare, anche se il computer ci prova in tutti modi, non potrà mai essere sostituita dalla tecnologia. Così come le sensazioni di trovarsi in una sala buia in mezzo a tanta altra gente a condividere l’emozione del grande schermo cinematografico non sono mai state sostituite da nessun Vhs, …

"E sul Tg1 va in onda l´intervista brezneviana", di Sebastiano Messina

C´era una volta il videomessaggio a reti unificate, con librerie di scena e telecamere velate. Oggi anche Berlusconi s´è adeguato ai tempi: gli bastano quattro minuti all´apertura del Tg1.Un Tg1 al cui confronto il mitico telegiornale Vremia dell´era brezneviana brilla ormai per indipendenza, autonomia e spirito critico. Chi ha visto ieri sera l´edizione delle 20 ha assistito a un evento scientificamente rilevante, una mutazione genetica in diretta televisiva: il videomessaggio con intervistatore embedded. Nel pieno di una tempesta che sta squassando la sua maggioranza, mettendo in pericolo il passaggio del federalismo fiscale e la stessa sopravvivenza del governo, nel bel mezzo di una bufera giudiziaria che vede il presidente del Consiglio indagato per reati infamanti, nel cuore di uno scandalo senza precedenti sugli eccessi imbarazzanti della sua vita privata, il principale telegiornale del servizio pubblico ottiene una «intervista esclusiva» con Berlusconi, la mette in cima al suo menù dell´ora di cena, la annuncia con toni emozionati nei titoli di testa, e poi cosa gli va a domandare l´intervistatore presidenziale? La verità sui cinque milioni promessi …

"Famiglie, indietro tutta. Reddito diminuito del 2,7%", di Marco Ventimiglia

Il 2009 è periodo recentissimo,ma presi dalle incombenze quotidiane si finisce spesso per dimenticare qualche cosa di importante. Ed allora, di fronte alle cifre mostrate ieri dall’Istat che lo certificano come un anno infausto dell’economia nazionale, sarà bene riportare alla mente il volto che, in quel 2009, esibiva Silvio Berlusconi. Non è una gran fatica, perché si tratta esattamente della stessa faccia che va in onda adesso per negare l’esistenza delle notti di Arcore, solo che allora l’oggetto del diniego era un altro: la crisi. Per il presidente del Consiglio, ed a ruota il governo tutto, semplicemente non esisteva, il solito inganno mediatico mentre le fondamenta dell’economia nazionale erano molto migliori di tante altre nazioni europee. Parole, certifica ora l’Istituto di statistica, che riempivano l’etere mentre gli italiani stavano conoscendo la più significativa contrazione del loro reddito da decenni a questa parte… Dunque, i numeri dell’Istat dicono innanzitutto che nel 2009, per la prima volta in 15 anni, il reddito disponibile è diminuito. E nonsi è trattato di una flessione di qualche decimale di punto, …

Democrazia e decadenza", di Adriano Prosperi

Perché, nonostante le prove schiaccianti di ripetute e numerose illegalità e turpitudini morali, gli italiani continuano a sostenere Silvio Berlusconi? Questa è la domanda che ci si pone fuori d´Italia. Il New York Times ha aperto uno spazio di dibattito sull´Italia intitolandolo così: “Decadenza e democrazia in Italia”. è un titolo che ci ricorda un punto importante: dal punto di vista di una tradizione come quella americana la moralità e la democrazia sono essenziali l´una all´altra. Dalla decadenza morale discende la crisi della democrazia. Il politico che mente, che giura il falso, che dà esempi di vita palesemente immorale, che attacca l´ordinamento costituzionale, vi è non solo messo in stato d´accusa ed espulso dal gioco del potere ma è anche immediatamente colpito dal verdetto inappellabile dell´opinione pubblica. Il caso Berlusconi sembra fatto apposta per proiettare come in uno specchio rovesciato l´idea di democrazia agli occhi del paese che l´ha creata. Così gli argomenti hanno finito col battere sul tasto della diversità antropologica degli italiani: disposti a perdonare tutte le forme di corruzione, maschilisti e sessisti, …