"Perché le nuove generazioni sono rimaste senza futuro", di Benedetta Tobagi
Il presidente Napolitano li ha messi al centro del suo discorso di fine anno. Evidenziando le contraddizioni di un´epoca che sembra togliere speranze e possibilità. Gli anni Cinquanta partorirono la generazione dei ribelli alla James Dean poi venne l´ondata del Sessantotto. Oggi scendono in piazza per gridare che non vogliono pagare la crisi E sono il simbolo non di una rivoluzione ma della nostra angoscia Il presidente della Repubblica, 85 anni, ha pronunciato ben 19 volte la parola “giovane” e derivati nel suo messaggio alla nazione di fine anno: i dati sul malessere giovanile devono diventare un “assillo comune”, altrimenti “la partita del futuro è persa, non solo per loro, ma per tutti”. I disordini dicembrini, certo, la dimensione internazionale della protesta universitaria e del dramma del precariato, ma le parole di Napolitano attingono a una radice più profonda. L´immagine dei giovani è sovraccarica di significati simbolici, catalizza le angosce di una società e le sue aspettative per il futuro. Incarna le possibilità di grandezza e di riscatto di un paese: per questo i regimi …