Mese: Gennaio 2011

"Le nuove sorprese della crisi", di Paul Krugman

Pillola di saggezza per il nuovo anno: anche se forse abbiamo finalmente smesso di sprofondare siamo ancora ben in fondo al pozzo. Spero che la gente lo capisca. Perché sento il bisogno di dirlo? Perché ho notato che molti hanno accolto con eccessivo entusiasmo i recenti dati positivi in campo economico. A preoccuparmi è soprattutto il rischio di un magnanimo ottimismo, temo cioè che alla luce di qualche indicatore economico favorevole si decida che non serve più promuovere la ripresa e si prendano iniziative che ci facciano andare a fondo. Ma veniamo alle buone notizie: vari indicatori economici, a partire dall´andamento relativamente positivo delle vendite natalizie fino ai nuovi dati relativi alla disoccupazione ( siamo scesi finalmente a meno di 400.000 domande di indennizzo la settimana) indicano che la fase dei grandi tagli post bolla sta forse per concludersi. L´edilizia non dà segni di un ritorno ai livelli dei tempi della bolla e le famiglie oberate dai debiti non sembrano propense a tornare alla vecchia abitudine di spendere tutto ciò che guadagnano, ma per una …

Unità d'Italia, via alle celebrazioni

Napolitano oggi a Reggio Emilia consegnerà una bandiera storica ai sindaci delle tre città “capitali”. Il 17 marzo l’Italia unita compirà un secolo e mezzo di vita. La ricorrenza sarà celebrata con la massima solennità da Giorgio Napolitano che annette grande importanza a queste manifestazioni. Non a caso il presidente della Repubblica riprende la sua attività pubblica dopo la pausa natalizia a Reggio Emilia, una delle città simbolo dell’unificazione. Qui nel 1797 nacque il Tricolore, emblema della Repubblica Cispadana adottato dal movimento risorgimentale e divenuto poi bandiera dello Stato unitario. Il presidente della Repubblica partecipà oggi all’annuale Giornata del Tricolore e consegnerà una copia della bandiera storica a ognuno dei sindaci delle città che dal 1871 sono state capitali d’Italia: Torino, Firenze, Roma. In mattinata, nel capoluogo emiliano pavesato con 150 bandiere riprodotte in grandi stendardi ed esposte lungo sei chilometri di strade cittadine, Napolitano incontra le autorità locali e pronuncerà un discorso. Nel pomeriggio visiterà il Museo Cervi di Gattatico, che ricorda i sette figli di Alcide Cervi, contadini impegnati attivamente, insieme al padre, …

"Arretrare nei diritti o perdere il lavoro:è questa la modernità?", di Stefano Fassina*

L’essenza della cultura riformista è fare un’analisi autonoma ed empiricamente fondata della realtà, tentare i risultati possibili in base ai rapporti di forza dati, valutare gli esiti effettivi dell’azione intrapresa, costruire le condizioni per equilibri più avanzati. Di fronte a “Fabbrica Italia”, riformisti e radicali, sul versante sindacale e politico non sono stati all’altezza della sfida. La divisione tra resistenza ideologica e rassegnazione pragmatica ha acuito le debolezze ed i rischi di irrilevanza degli uni e degli altri, a danno di lavoratori e lavoratrici. Il difetto principale è stato di analisi. Il timore di smarrirsi ha portato a rimuovere dalla discussione la drammatica asimmetria nei rapporti di forza tra capitale, a caccia di lavoro low cost nelle sterminate praterie dell’economia globale, e lavoro relegato nella dimensione locale della politica e del sindacato. Abbiamo fatto finta di essere ancora nel ‘900, quando il lavoro negoziava con il capitale dentro i confini dello stato nazionale e lo sciopero era un’arma efficace. Abbiamo definito “accordo” un atto unilaterale dove è evidente la regressione del lavoro, mentre non si …

"Show e ultimatum, Silvio rialza il Muro di Berlino", di Ninni Andriolo

Rieccoli «i comunisti». Alfonso Signorini gli fa da spalla e Berlusconi rispolvera il vecchio repertorio per spedire avvertimenti anche alla Lega. Il Carroccio pronto a flirtare in solitudine con il Pd per portare a casa il federalismo? Anche se il democratico Chiti mette le mani avanti («Bossi e Calderoli diano una risposta sulle nostre proposte alternative, anziché darci i numeri sui giorni, le ore e i minuti nei quali un provvedimento debba concludersi »), Silvio sospetta dialoghi sotto banco. Così rimette in piedi il Muro di Berlino e, con la scusa dei comunisti, bacchetta il Carroccio. Perché – spiegano i suoi – «non è che uno si alza la mattina e tratta autonomamente con l’opposizione». Questa scelta si può anche fare, concedono, “ma dev’essere la maggioranza a deciderlo e non la Lega per conto proprio». Lo show Berlusconi-Signorini, andato in onda ieri sera su Canale 5 è stato un «parlare a nuora perché suocera intenda». E un modo, anche, per «riposizionare comunicativamente il centrodestra» nel tentativo di mettere in ombra le divisioni che lacerano la …

«Numeri in libertà sul federalismo», di Massimo Bordignon

Giorni di festa con i giornali pieni di stime degli effetti del federalismo sulle entrate dei comuni capoluogo di provincia italiani, con tanto di vincitori e vinti. Ma hanno senso questi numeri? Difficile rispondere. Il vero problema è l’ambiguità dello schema di decreto sul quale quelle stime si basano. Dice poco su quello che avverrà da qui al 2014 e nulla su quello che succederà dal 2014 in poi. Un nuovo esempio di federalismo annunciato, senza che i problemi siano veramente affrontati. A Santo Stefano i giornali si sono riempiti delle stime, dovute a un senatore del Pd, Marco Stradiotto, sugli effetti del federalismo prossimo venturo sulle entrate dei comuni capoluogo di provincia italiani, con tanto di vincitori, generalmente al Nord, e di perdenti, generalmente al Sud. Ma hanno senso queste stime? Difficile rispondere. Al di là dei numeri, il vero problema è che lo schema di decreto a cui le stime fanno riferimento è ambiguo; dice poco su quello che succede da qui al 2014 e nulla su quello che succederà dal 2014 in …

"Rosarno un anno dopo Ancora crisi, ancora paura. E sempre più lavoro nero", di Gianluca Ursini

Il 7 gennaio 2010 si scatenò la rivolta e la caccia all’uomo lungo le strade Oggi i migranti sono 800 circa e come allora nessuno raccoglie le arance…Per le strade intorno Rosarno, i campi dal verde fosco sono punteggiati dal sole: mèlange di arance abbandonate. «A 5 centesimi al chilo, andateveli a raccogliere voi», sbeffeggiano il forestiero amareggiati i caporali a tarda sera, sulla statale 118 che attraversa la Piana e unisce una realtà metropolitana di paesini divisi da ettari di agrumeti e uliveti centenari: Rizzìconi, Rosarno, Laureana, Drosi, San Ferdinando, Taurianova e giù verso il mare le luci del porto di Gioja. Rumeni, Bulgari, magherebini, persino un improbabile argentino biondo come un Gesù che di giorno fa il cassiere all’Iper, guidano i furgoncini da dove smontano gli africani, la minoranza. Per la gran parte, un migliaio di bulgari, macedoni, rumeni e ucraini che dopo la rivolta del 2010 non se ne sono mai andati, mai stati espulsi. Chi perché comunitario,chi perché bianco. E qui di troppo erano solo i nivuri. Gli africani, che nel …

"Altro che ultimatum la Lega è implosa", di Francesco Lo Sardo

La leadership calante di Bossi, la gestione della crisi, il federalismo monco: il Carroccio non è più una macchina da guerra. Fare la voce grossa e fumo sul federalismo conviene. Non soltanto per andare all’incasso del decreto sulla fiscalità comunale entro fine mese, ma anche per tener meglio occultate dietro un’impenetrabile cortina di ferro le tensioni che squassano in una sorta di clima da dopo-Bossi, nelle roccaforti della Lombardia e del Veneto, l’ultimo partito stalinista d’Occidente: la Lega. Tre giorni fa Bossi aveva tirato un siluro micidiale contro il suo ministro Maroni denunciando implicitamente, insieme alle “cimici” ritrovate in casa, un grave difetto (o un eccesso?) di “attenzioni” nei suoi confronti. Ieri è stato di nuovo lui, Bossi, con una frase apparentemente buttata lì a caso, a segnalare la punta di un altro iceberg: il caos che regna nella Lega nella regione più leghista d’Italia, il Veneto del Carroccio al 35,2 per cento. «Si va al congresso e chi vince sarà designato, basta che non sia un rompipalle, uno che non si faccia intrappolare dai …