Mese: Gennaio 2011

«L'eredità che resta all'Italia», di Luigi La Spina

Conclusa la votazione sul futuro di Mirafiori e in attesa di conoscerne il verdetto, si può osservare che l’altissima affluenza alle urne ha testimoniato la profonda consapevolezza dell’importanza di questa scelta per i destini individuali e concreti sia dei 5500 lavoratori direttamente interessati, sia per tutti coloro che, fuori da quei cancelli, sanno che anche la loro sorte è legata allo sviluppo produttivo di quella fabbrica. Ma costituisce anche il segnale di come sia stato compreso pure il valore simbolico che ha ormai assunto questo risultato, caricato inoltre, nei giorni scorsi, da una discussione a volte troppo astratta, con toni esasperati e inquinati da pregiudizi ideologici e polemiche strumentali. Era forse inevitabile, del resto, una reazione così accesa alla proposta Fiat per Mirafiori perché non si può sottovalutare la sua forte carica innovativa, anche oltre gli stretti confini delle relazioni industriali, almeno per due motivi: la chiarezza con la quale si sono poste le condizioni all’Italia di un mercato globalizzato e altamente competitivo, quale quello dell’auto, e l’impossibilità di risolvere il confronto con le vecchie …

"Auto, carne, energia L'inquinamento è maschio", di Andrea Tarquini

Studio svedese raffronta i consumi e le abitudini di uomini e donne. Dallo scarso uso dei trasporti pubblici alle predilezioni alimentari, fino all’attitudine al fumo e all’alcol, emerge una netta differenza di impatto ambientale tra i due sessi. La differenza tra i sessi non si misura soltanto con l’aggressività maschile, di solito superiore a quella femminile, ma nel rapporto ben diverso di uomini e donne con l’ambiente. Sono i maschi, almeno in Europa, i veri nemici dell’equilibrio ecologico. Lo afferma almeno uno studio effettuato dalla Defence Research Agency svedese, e pubblicato dalla rivista Energy Policy. Studio compiuto da due donne, Riitta Raty e Annika Carlsson-Kanyama, secondo cui per le loro abitudini alimentari, di uso dell’auto o di viaggio in genere, e di consumi gli uomini causano molto più delle donne un’alta produzione di emissioni. Soprattutto a causa della smodata passione per le automobili e il maggior consumo di carne, abitudini che sembrano accomunarli in tutto il Vecchio continente, dalla Scandinavia al Mediterraneo. Secondo i calcoli della ricerca gli uomini, specie se single, hanno abitudini che …

Viva l'Italia. Tutta intera

Presentazione delle centocinquanta iniziative del Pd per celebrare il 150° anno dell’Unità d’Italia (video) Festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia è un dovere morale, politico e culturale. Lo è ancora di più domandarsi il significato dei 150 anni d’Unità oggi. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani ha introdotto la conferenza stampa di presentazione delle centocinquanta iniziative del Pd “Viva l’Italia. Tutta intera” per il grande anniversario della nostra nazione. “Chi altro potrebbe presentare un progetto del genere? Quale partito italiano? Solo noi. Una volta di più dimostriamo di essere un partito nazionale, fondamentale per la riscossa del Paese”. Dello stesso parere anche Gianni Cuperlo, responsabile del Centro Studi del Pd e promotore delle iniziative. “Siamo consapevoli di essere un partito e non una fondazione culturale e per questo che viviamo i 150 anni d’Unità d’Italia come una riflessione sul Paese e sulle vere ragioni dell’unità oggi. Questo alla luce del paradosso e dell’anomalia italiana di avere una cooalizione di governo che ha come anima la Lega i cui principi si basano su presupposti …

Pd Modena, “l’altra metà” del partito vuole pesare di più

Convocata per questa sera la Conferenza provinciale delle donne “luogo d’elaborazione di idee per valorizzare le differenze di genere” E’ stata convocata per venerdì 14 gennaio la Conferenza provinciale permanente delle donne del Pd. L’incontro si terrà alle 20.30 nella Sala C di palazzo Europa. La Conferenza – si legge in una nota – vuole essere “luogo di elaborazione di proposte e di idee per rendere la politica più vicina alla vita delle persone e più capace di interpretarne i bisogni attraverso la valorizzazione delle differenze di genere”. Alla conferenza provinciale di Modena seguirà l’assemblea costitutiva della conferenza regionale delle donne democratiche che si terrà a Parma sabato 22 gennaio. Ai primi di febbraio è prevista la Conferenza nazionale di Roma. “Le donne italiane – spiegano Mariangela Bastico e Caterina Liotti, rispettivamente coordinatrice e referente per Modena del gruppo regionale Conferenza delle donne – sono le più penalizzate in Europa nell’occupazione, nella carriera, nella rappresentanza politica e nel carico del lavoro domestico e delle responsabilità di cura. Crediamo sia un prezzo altissimo che fa male …

"La strage dei teatri", di Claudio Martini*

I guasti prodotti dai tagli lineari alla spesa pubblica svelano già tutta la loro pesantezza. Gravissima è la situazione della cultura italiana, alla quale il Governo sottrae, tra tagli generali e forte riduzione del Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus), le risorse essenziali per vivere. I bilanci di Regioni ed Enti locali stanno evidenziando questo vero e proprio dramma nazionale. Tutti i sostegni pubblici vengono rivisti al ribasso, spesso sotto il livello minimo di sopravvivenza per enti e associazioni culturali.Ma il colpo finale arriverà con le prossime decisioni sui trasferimenti del Fus. Il taglio programmato dal Governo è quasi il 40% di quanto stanziato un anno fa. In questo modo mancherà l’ossigeno per tutti, dalla Scala al Maggio Fiorentino, dalle orchestre regionali ai teatri di base. Un disastro nazionale. Per l’Italia la cultura è risorsa primaria e insostituibile, al pari dell’educazione e della ricerca scientifica. È su questa triade che si fonda la nostra competizione qualitativa sui mercati globali. Che fare, dunque, oltre al sacrosanto dovere di denunciare questo scempio inaudito di risorse e di …

"Le ragioni di Marchionne e le ragioni di tutti", di Ezio Mauro

Due, tre cose sulla Fiat e il Paese prima che si conoscano i risultati del referendum di Mirafiori. Prima, per ragionare fuori dall’orgia ideologica di chi si schiera sempre con il vincitore e di chi pensa che i canoni della modernità e del progresso – oggi – sono sanciti dal rapporto di forza. Il voto e la sfida di Torino non disegneranno un nuovo modello di governance per l’Italia, come sperano coloro che oggi attendono da Marchionne quel che per un quindicennio ha promesso Berlusconi, senza mai mantenere. Soprattutto non daranno il via né simbolicamente né concretamente – purtroppo – ad una fase generale di crescita del Paese. Il significato della partita di Mirafiori è un altro, e va chiamato col suo nome: la ridefinizione, dopo tanti anni, del rapporto tra capitale e lavoro. Un manager che è lui stesso transnazionale, che ha spostato il baricentro della Fiat da Torino a Detroit, ha liberato la famiglia proprietaria dal vincolo centenario con l’automobile ma anche dalla responsabilità verso il Paese, ha deciso un assemblaggio multinazionale dei …