«Peggiorando le condizioni di lavoro non si va lontano», intervista a Giulio Sapelli di Oreste Pivetta
Marchionne che fa l’arrogante e non presenta uno straccio di piano, la Cisl che se ne infischia della Fiom, Sacconi che fa il tifo… Giulio Sapelli, storico dell’economia, torinese, grande esperto di globalizzazione e di auto, avrebbe critiche anche per la Fiom, ma le «colpe» del metalmeccanici Cgil si stemperano nel marasma generale, nel pasticcio di Mirafiori, ingigantito dai soliti trombettieri al soldo… Professor Sapelli, intanto Marchionne grida vittoria e promette di estendere l’esperimento… «Di Marchionne vorrei dire che si è comportato nel peggiore dei modi possibili, imitato dai metalmeccanici della Cisl, gestendo la sua sfida industriale nell’epoca della globalizzazione come mai avrebbe dovuto, con un’enfasi insensata, ignorando che altre strade sono possibili. Gli ricorderei, ad esempio, quanto è avvenuto con Federchimica: grazie a quello che io definisco metodo Squinzi, il presidente, sono stati chiusi contratti che presentavano clausole ben più dure. Ma Squinzi ha saputo garantire in cambio innovazione, partecipazione e democrazia, difesa dell’integrità psicofisica dei lavoratori, persino sostenibilità ambientale. Persino tra i metalmeccanici le cose sono andate meglio, come è capitato alla Sandretto …