Mese: Gennaio 2011

Emma scarica Silvio: governo fermo da 6 mesi. Fini: se ne vada

Le parole di Emma Marcegaglia piombano come un macigno a turbare i sonni già inquieti di Silvio Berlusconi. «Da sei mesi a questa parte l’azione del governo non è sufficiente», ha detto ieri sera la presidente di Confindustria ospite di Fazio su Raitre. «Tremonti premier? Perché no», risponde, inserendo una clausola che sbarrerebbe la strada a governi tecnici con la benedizione dei poteri forti. «Un nuovo premier deve essere indicato dagli elettori». E comunque il messaggio è chiaro: gli industriali sono pronti a scaricare Silvio, e a benedire un nuovo candidato dell’asse Pdl-Lega. Marcegaglia prosegue: «Nelle prossime settimane dovremo verificare se il governo è in grado di fare le riforme, altrimenti bisogna fare altre scelte:non si può più aspettare». Altro sale sulle ferite dello scandalo Ruby: «Dai giornali italiani ed esteri esce un’immagine non positiva del nostro Paese. Ma quando sono all’estero sottolineo sempre che c’è un’altra Italia, un’Italia che va a letto presto e si sveglia presto, che lavora, che produce che fa impresa e che si impegna». MARONI CHIEDE UNA TREGUA Sul tema …

"La memoria è giustizia", di Ferruccio De Bortoli

Viviamo schiacciati in un disperato presente e a volte ci assale un senso di vuoto che mette in forse anche la nostra incerta identità italiana. Se è consentito per un attimo evadere dalla stretta e pruriginosa attualità, senza che questo appaia una forma di disimpegno morale, vorremmo cogliere l’occasione della prossima giornata della memoria, 27 gennaio, il ricordo dell’immane tragedia della Shoah, per parlare un po’ di noi stessi e discutere di quello che stiamo diventando: un Paese smarrito che fatica a ritrovare radici comuni e si appresta a celebrare distrattamente i 150 anni di un’Unità che molti mostrano di disprezzare. Noto una certa stanchezza, nell’approssimarsi di una ricorrenza (il 27 gennaio del ’ 45 venne liberato il campo di Auschwitz), peraltro istituita con una legge dello Stato soltanto undici anni fa. Avverto un pericoloso scivolamento nella retorica o nella ritualità dei ricordi. Anna Foa, sul Sole 24 Ore di ieri, giustamente ci metteva in guardia dall’ipertrofia della memoria, che rischia di far perdere l’indispensabile nesso fra funzione conoscitiva (sapere perché non accada più) e …

Il Paese degli Smemorati: "Abbiamo perso l'idea di quale sia il valore della scuola", di Giovanni Belfiori

Angela Nava è presidente nazionale del Coordinamento Genitori Democratici , associazione fondata nel 1976 da Marisa Musu e Gianni Rodari. Questo anno, elezioni o non elezioni, sarà quello in cui il Paese dovrà fare i conti con i danni gravi, strutturali, che il governo di centro destra ha arrecato al sistema della pubblica istruzione. Danni che ben difficilmente saranno sanabili solo con qualche soldo in più; incrostazioni che per essere tolte avranno bisogno di soluzioni forti. La situazione è drammatica, culturalmente drammatica, oltre che economicamente, perché in un Paese che è quello della ‘smemoratezza’, sono bastati due anni di Gelmini, preceduti da quelli morattiani, per far quasi perdere la consapevolezza di ciò che la scuola dovrebbe essere e anche di quel che la scuola era stata. Il movimento dei genitori è positivo per tutto quel che riguarda la partecipazione, ma è stato tarato tutto sulle necessità, sulle urgenze di coprire le spese quotidiane, sulle emergenze d’ogni giorno, insomma su ciò che la scuola non dava economicamente piuttosto che su ciò che la scuola avrebbe potuto …

"La forza delle primarie è il futuro del centrosinistra", di Pietro Spataro

Nessuno ci avrebbe scommesso un euro. Ma anche questa volta, a sorpresa, il popolo del centrosinistra si dimostra più maturo di quello che a volte pensano i suoi leader. Nonostante tutto. Nonostante le polemiche e le divisioni che serpeggiano nel Pd. Nonostante che il clima che si respira a Bologna come a Napoli non sia dei più sereni. E nonostante, soprattutto, il vento di sfiducia e di rassegnazione che le vicende del “premier-bunga bunga” con la sua corte di escort minorenni stanno facendo soffiare sul Paese. Il primo fermo immagine di questa fredda domenica di gennaio è questo: quasi settantamila persone si mettono in fila per scegliere il loro candidato sindaco, accettano la sfida di non delegare a nessuno un loro diritto. E’ una bella immagine pulita. Quella che è sfilata ieri, sotto le Due Torri o in Piazza Plebiscito, è davvero un’altra Italia rispetto a quella che viene rappresentata nelle cene hard di Arcore o viene raccontata nei tg del padrone. E’ un’Italia diversa, che esercita liberamente un “potere democratico”. Per Bologna il voto …

"Primarie, il boom di Bologna e Napoli il centrosinistra ha scelto i candidati sindaci", di G.C.

Vittoria del Pd, in Emilia il bersaniano Merola. In Campania Cozzolino. Sotto il Vesuvio 44 mila votanti, superati i dati del 2005. Le accuse di brogli, Veltroni: “Il partito è unito e sta discutendo come tutti i grandi partiti democratici”. Il popolo Pd si riprende le primarie. Proprio quando Bersani e molti big democratici discutono di congelarle, aggiustarle, fare un tagliando, è boom di elettori a Bologna e a Napoli dove si sceglie il candidato sindaco del centrosinistra. Chi temeva il flop, è stato costretto a ricredersi. A Napoli un record: 44.751 presenze ai gazebo, più che alle primarie di Prodi. Un ottimo risultato, che ad un certo punto ha visto Andrea Cozzolino, il “delfino” dell´ex governatore Antonio Bassolino, proclamarsi vincitore con il 37 per cento su Umberto Ranieri battuto solo per mille voti di scarto. Terzo sarebbe arrivato l´ex magistrato Libero Mancuso, candidato di Sinistra, Ecologia e Libertà. Quarto l´assessore comunale democratico Nicola Oddati. Un risultato però “sporcato” dalle polemiche reciproche sui brogli. I quattro candidati hanno tutti parlato di gravi anomalie e due …

"Alle elementari arriva la pratica musicale", di Lorenzo Salvia

Un decreto del ministro dell’Istruzione prevede per la prima volta la sperimentazione della musica ma il problema è che l’iniziativa dovrà essere a costo zero. Terza elementare, ore 11, lezione di violino. In altri Paesi europei è da tempo una realtà, noi siamo ancora ai primi passi. Ma qualcosa si muove per introdurre a scuola lo studio di uno strumento musicale, con regolare voto a fine anno. Un decreto firmato pochi giorni fa dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini prevede, dal prossimo anno, la sperimentazione della «pratica musicale» nelle elementari dove al momento la musica semplicemente non esiste. I NUOVI CORSI – Alcune scuole offrono corsi di vario tipo ma sono volontari, fuori dall’orario normale e senza un voto che fa media. Lo studio del pianoforte, della chitarra — ma anche dello strumento più antico, la voce — diventerebbe invece una materia come tutte le altre a partire dalla terza elementare. Possibile in un’epoca di tagli agli organici? Proprio visto il momento, la sperimentazione dovrebbe essere a costo zero. «Le istituzioni scolastiche — si legge nel …

"L'Italia resta in coda su innovazione e accesso al credito", di Francesca Barbieri

Meglio della Germania sul terreno dell’imprenditorialità, più forti della Spagna per efficienza dell’amministrazione pubblica, a pari merito con la Gran Bretagna per livello di integrazione sul mercato unico europeo. Le buone notizie si fermano qui. L’Italia esce dal confronto europeo con poche luci e molte ombre: il nostro paese non è un terreno fertile per lo sviluppo delle piccole e medie imprese, almeno in base agli indicatori fissati dallo Small business act. Una partita che si gioca su dieci campi diversi: imprenditorialità, seconda possibilità, pensare in piccolo, amministrazione recettiva, aiuti di stato, finanza, mercato unico, innovazione, ambiente e internazionalizzazione. Ciascuno corrispondente a un mix di princìpi, giudicati essenziali dalla Ue per creare condizioni paritarie di concorrenza tra le Pmi e per migliorare il contesto giuridico e amministrativo europeo. L’Italia è sempre ben al di sotto della media Ue, con l’unica eccezione dell’imprenditorialità, per cui si registra un risultato di poco inferiore. Su questo fronte emerge che negli ultimi anni il tasso di natalità delle imprese è stato più basso rispetto alla media Ue, ma abbiamo …