"L´etica relativa di un Paese indulgente", di Ilvo Diamanti
È probabile che i recenti scandali abbiano eroso ulteriormente la popolarità di Berlusconi. Che, dopo la scorsa estate, si era già sensibilmente ridimensionata. Non più del 35-36% degli italiani, infatti, valuta il suo operato con un voto uguale o superiore a 6.Cioè: la sufficienza. Tuttavia, non bisogna pensare che i nuovi scandali producano effetti immediati e visibili anche sul piano del consenso elettorale. In primo luogo perché parte dei consensi perduti dal Pdl vengono drenati dalla Lega. (E occorrerebbe un´opposizione davvero competitiva.) Poi, perché sarebbe errato pensare che Berlusconi abbia costruito il proprio consenso su valori specifici e “originali”, imposti da lui. In parte è vero il contrario. Berlusconi ha, semmai, intercettato un sentimento comune che gli pre-esisteva. Attraverso l´azione personale e mediatica. Da un lato, ha riprodotto la passione degli italiani per “l´arte di arrangiarsi”. Il distintivo nazionale, insieme all´attaccamento alla famiglia (come dimostrano le indagini condotte da Demos e liMes, negli ultimi vent´anni). Berlusconi lo ha esibito con orgoglio. L´uomo dei fatti, che si è fatto da sé. Imprenditore ingegnoso, riluttante alle regole …