"Governo, due anni di ingiustizie", di Michele Ainis
Abbiamo provato a esaminare, una per una, tutte le leggi approvate dalle ultime elezioni a oggi. Non ce n’è una che citi la parola uguaglianza. In compenso abbondano i rincari, le sanzioni, le discriminazioni. E a volte le pure follie. Ma la legge è di destra o di sinistra? Che domanda, dipende dal cuoco che la sforna, è ovvio. Sicché, applicando le categorie di Norberto Bobbio, una legislazione cucinata dalla destra sarà orientata verso la libertà anche a costo di negare l’eguaglianza, una legislazione di sinistra ci servirà in tavola un menù perfettamente rovesciato. Proviamo allora a esaminare sotto questa lente i 32 mesi del governo Berlusconi, consultando per parole chiave la banca dati delle Leggi d’Italia. Risultato: zero. Nessuna legge cita l’eguaglianza, né “uguale”, “ugualmente” e via uguagliando (dunque Bobbio ci aveva visto giusto); però in nessuna legge risuona la parola “libertà”, né altri termini con la medesima radice. Sarà perché la funzione legislativa si è ormai spostata altrove, perché il Parlamento è poco più di un soprammobile nella casa delle nostre istituzioni? Può …