La ripresa globale «è tornata vigorosa », e «il 2011si presenta come l’anno della stabilizzazione delle aspettative e della riduzione dell’incertezza ». Un giudizio che vale per il mondo intero ma non per l’Italia, che «non tiene il passo». È Confindustria a sottolineare che il nostro Paese «fatica ad andare oltre l’1% nella velocità del Pil». Il problema, insomma, è ancora una volta la crescita, «su cui tutto il Paese si deve concentrare», come dice la presidente degli industriali Emma Marcegaglia. Segnali negativi, intanto, arrivano anche dai consumi. A livello globale «i ritmi di crescita restano differenziati: surriscaldati negli emergenti, soprattutto in Asia; elevati in Usa e Germania; deboli in molti paesi dell’eurozona». E l’Italia, spiega il Csc, «non tiene il passo: la produzione industriale è invariata in dicembre (-0,3% nel 4° trimestre; +1,1% in novembre). È del 17,8% sotto i livelli pre-crisi. Contrastanti i segnali dagli indici Pmi: in dicembre stagnazione nei servizi e maggiore vivacità nel manifatturiero, con l’afflusso di nuovi ordini».
NOVITA’ STRAORDINARIE? Nel terzo trimestre2010è proseguita la flessione dell’occupazione (-0,2% sul secondo). Positivo l’andamento a fine anno: in aumento gli occupati nel bimestre ottobre- novembre(+0,3%, dati provvisori) e in calo la cig nel quarto trimestre (-4,8% le ore complessivamente autorizzate). Ma nei primi tre mesi del 2011 restano negative le aspettative delle imprese riguardo alle assunzioni. «La cosa che mi verrebbe da dire a Confindustria – attacca la segretaria Cgil Susanna Camusso- è che è stata data troppa fiducia alle manovre e alle scelte del governo ». «È aggiornato il Centro studi di Confindustria, ci dice una novità straordinaria? – aggiunge ironicamente Camusso – Purtroppo il nostro Paese continua a essere fermo e questo lo dice anche il Fmi. Se non vengono fatte politiche di stimolo della crescita e di equità fiscale è difficile che si esca da questa situazione. Forse è il momento che anche gli industriali alzino la voce». Viceversa, sembra che la abbassino. Marcegaglia chiarisce le dichiarazioni rilasciate nel corso della trasmissione Che tempo che fa di domenica scorsa, dicendo di non avere intenzione di attaccare il governo, «ma il Paese ha bisogno di essere governato e di fare delle scelte». E, commentando i dati del Csc, «siamo di fronte ad un’economia globale che sta accelerando – spiega Marcegaglia – la Germania va bene, gli Usa vanno verso una crescita molto alta ed una parte dell’Asia continua a crescere. L’Italia no». Un’ultima nota relativa all’inflazione. L’accelerazione dei prezzi (a dicembre +1,9% in Italia da +1,3% a giugno e +2,2% nell’area euroda+1,4%)non è vera inflazione. Nasce dal rincaro delle materie prime, che impatta su alimentari (+0,9% annuo a dicembre in Italia) ed energetici (+7,7% in Italia, +11% nell’eurozona). L’inflazione corre (tolti energia e alimentari) è bassa: +1,5% in Italia, +1,1% nell’area euro, +0,8% negli Usa.
L’Unità 27.01.11