Il federalismo dovrebbe diventare legge ma nessuno sa se esiste un nuovo testo su cui si basa. Bersani: siamo davanti ad una “totale svendita dello spirito e del concetto stesso di federalismo. Chi vuole fare davvero la riforma federalista la può fare in realtà solo con noi, ragionando sulle nostre proposte”. Il federalismo è più una barzelletta che una riforma. I testi che dovrebbero costituirne l’ossatura compaiono e scompaiono come fossero l’equivalente del coniglio dal cilindro del mago. Un primo decreto, un secondo decreto e ora la promessa di un nuovo testo che rimette le cose apposto ad opera del ministro Calderoli. Ma non basta, oggi è arrivata anche la data di scadenza del federalismo comunale entro il 3 febbraio. Peccato solo che del nuovo testo nessuno sa nulla! Pier Luigi Bersani ha più volte ribadito che i progetti finora presentati dal governo contengano una “totale svendita dello spirito e del concetto stesso di federalismo. Chi vuole fare davvero la riforma federalista la può fare in realtà solo con noi, ragionando sulle nostre proposte”.
“Abbiamo presentato due testi e 64 emendamenti. Possiamo discutere solo se li accettano”. E sulla possibilità che venga approvata una nuova norma sull’addizionale Irpef, il giudizio è stato ancora più duro: “non può trasformarsi in una nuova tassa a base locale”.
Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del Pd, ha sintetizzato l’ennesimo fallimento del governo sulla riforma federale con una battuta. “Oggi il presidente La Loggia ha fissato la scadenza ultima per il decreto sulla fiscalità comunale. Ma su che cosa si vota il 3 febbraio? Non c’è un testo. Il ministro delle complicazioni Calderoli è affannosamente impegnato a scrivere il terzo decreto. Quando viene presentato? Dove sono le relazioni tecniche?”.
“La Lega – ha continuato Fassina – ha tradito il federalismo. Ora per mettere una pezza, il governo
propone di aumentare l’addizionale comunale all’Irpef. Nessuna autonomia per i territori, tagli ai servizi comunali e aumento delle tasse per i cittadini e imprese: ecco il federalismo leghista.
Dello stesso parere anche Davide Zoggia, responsabile Enti Locali del Partito Democratico. “Dove è il testo del decreto di cui parla La Loggia? Le relazioni tecniche? Su cosa si vuole il nostro parere? Si continua a operare in maniera disorganica aggiungendo e togliendo pezzi da una sorta di caotico meccano. E’ sempre più chiaro che la Lega sta cercando in maniera disperata di portare a casa qualche cosa purché sia. La Lega cerca una vittoria politica incurante del merito della proposta, a noi invece interessa il merito visto che si tratta del futuro dei nostri territori e di chi li abita. Per ora abbiamo assistito solo all’aumento delle tasse locali, tagli lineari e a una parallela diminuzione dell’autonomia: l’esatto contrario del federalismo. Ancora una volta dobbiamo dire no, e finché non si deciderà di partire dalla proposta del Pd, con i tempi necessari, non si riuscirà mai a dare una forma compiuta a questo importante progetto”.
Per Francesco Boccia deputato Pd e componente della Bicamerale sul federalismo, “la relazione tecnica della Ragioneria generale dello Stato sulle coperture finanziarie del federalismo municipale conferma tutte le difficoltà nate dalle politiche economiche e fiscali di questi mesi. Ci preoccupa la diminuzione di gettito sulle imposte di registro, ipotecarie e catastali tra il 2008-2009 per oltre 850 milioni. Se queste sono le leve fiscali, i Comuni non avranno autonomia e capacità di gettito: la relazione della Ragioneria, sommata al monito del Fmi, conferma che l’Italia non ha scelta, deve cambiare registro e adottare misure straordinarie e una politica economica e fiscale nuova per bloccare la crisi e affrontare il federalismo fiscale perché il caos è alle porte”.
“Apprendiamo che il ministro Calderoli avrebbe intenzione di presentare un nuovo testo per il decreto sul fisco comunale: continua così il tormentone di un decreto sbagliato fin dall’origine e che ha bisogno di radicali cambiamenti”. Lo ha detto Marco Causi, deputato Pd e vicepresidente della Bicamerale sul federalismo, il quale ha spiegato: “Come riscrivere il decreto è contenuto nero su bianco nel parere alternativo depositato oggi dal relatore delle opposizioni, il senatore Pd Barbolini, e negli emendamenti al parere dell’onorevole La Loggia presentati dal Pd e dalle altre opposizioni. Se davvero il governo vuole lavorare con serietà sul federalismo, mi auguro che accolga finalmente le nostre proposte sull’autonomia impositiva dei comuni e sugli sgravi fiscali per gli inquilini in affitto”.
A.Dra
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