scuola | formazione

"Scuola, il Tar boccia le aule-pollaio", di Salvo Intravaia

“Sì alla class action, basta accorpamenti”. La Gelmini: ricorso infondato. Interessati 50mila alunni. Il Codacons: “Si può chiedere un risarcimento fino a 2.500 euro”
Mai più “classi pollaio” nelle scuole. Il Tar del Lazio accoglie la prima class action italiana contro la pubblica amministrazione e condanna il ministero dell´Istruzione. L´azione collettiva, corredata da un lungo elenco di classi sovraffollate, è stata avviata dal Codacons lo scorso anno. In base al provvedimento del Tar, dal prossimo anno scolastico classi con 30 o più alunni sistemati in spazi ridotti dovrebbero essere un brutto ricordo per insegnanti e alunni. Ma il ministro Mariastella Gelmini non ci sta: «Il ricorso presentato al Tar del Lazio – replica – è destituito di qualsiasi fondamento perché le classi con un numero di alunni pari o superiore a 30 sono appena lo 0,4 per cento del totale. Il sovraffollamento riguarda prevalentemente la scuola secondaria di secondo grado e si lega soprattutto alle scelte e alle preferenze delle famiglie per alcuni istituti e sezioni».
«Grazie a questa sentenza – rintuzza il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – docenti e famiglie i cui figli sono stati costretti a studiare in aule pollaio, potranno chiedere un risarcimento fino a 2.500 euro in relazione al danno esistenziale subito». I giudici intimano al ministro di emanare entro 120 giorni il Piano generale di riqualificazione dell´edilizia scolastica: il solo strumento legislativo che può concedere alle scuole la deroga ai limiti massimi di affollamento delle classi stabiliti dalle norme vigenti.
In Italia, sono tre le normative che si occupano di affollamento delle classi. Un decreto del 1975 detta le regole per la progettazione delle scuole e prevede che un´aula di scuola elementare o media non possa avere meno di 1,8 metri quadrati per alunno. Per sistemare 30 ragazzini occorre avere a disposizione una classe da 54 metri quadrati, che al superiore diventano quasi 60. Ma, per evitare un affollamento eccessivo in caso di incendio, un altro decreto prevede che in classe debbano esserci al massimo 26 persone: 25 alunni e un docente. Mentre i limiti previsti dal ministero dell´Istruzione sono più generosi: 26 alunni per classe, che solo eccezionalmente possono arrivare a 30.
La realtà nel nostro paese è tuttavia diversa. Le classi con oltre 30 alunni sono infatti poco meno di 1.500. Il fenomeno riguarda quindi circa 50mila allievi. «Compito del governo è garantire le condizioni di sicurezza per tutti – sostiene Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria del Pd – Se questo non accade non è certo per colpa delle scelte delle famiglie, ma dei forzosi accorpamenti frutto dei dissennati tagli operati dal governo». E la sicurezza? «La questione – spiega la Gelmini – è da sempre una delle priorità del ministero. È già stato stanziato infatti un miliardo di euro ed assegnata una prima tranche di 358 milioni per avviare gli interventi più urgenti».

La Repubblica 22.01.11

1 Commento

I commenti sono chiusi.