Giorno: 22 Gennaio 2011

"Quelle parole che fanno crescere l'Italia", di Massimo Gramellini

Da La Stampa di Torino, pubblichiamo parte dell’intervento al Quirinale per la Giornata dell’informazione “Nel preparare con Carlo Fruttero l’almanacco dei 150 anni di storia italiana, ci siamo imbattuti in tanto giornalismo di qualità. Certo, erano tempi non avari di retorica e nelle cronache dei funerali di Vittorio Emanuele II si scioglievano inni «al più valoroso fra i Maccabei». Ma i giornali erano anche capaci di parlare chiaro al potere, come Matilde Serao che in una lettera aperta al ministro Depretis denunciava le condizioni igieniche dei bassi di Napoli, chiedendo di smetterla con «la retorichetta del mare glauco e del cielo di cobalto». E furono i giornalisti a rivelare i primi scandali finanziari dello Stato unitario e a tratteggiare il profilo di Bernardo Tanlongo, presidente della Banca Romana, amico di cardinali e massoni, inesausto dispensatore di mance e di barzellette, che ha fornito il prototipo ai furbetti del quartierino. Furono sempre i giornalisti a strappare il velo di tanti inferni. Come quello dei carusi, i bambini impiegati nelle miniere di zolfo della Sicilia, la cui …

"Alimenti, bene legge su etichettatura. Ora Governo lavori con l'Unione Europea", di Enzo Lavarra

L’approvazione della legge nazionale sulla etichettatura costituisce un fatto di estrema importanza nella lotta per la tutela e la promozione della eccellenza alimentare italiana. Le contraffazioni e soprattutto l’emergenza diossina impongono norme efficaci per la trasparenza delle produzioni. Ora occorre da un lato dare immediata esecutività alla legge nazionale, dall’altro incidere nel processo legislativo UE. Come per il decreto del made in Italy per l’olio non deve essere lo spauracchio della procedura di infrazione a frenare le misure di tutela. Del resto anche per latte fresco, pomodori e carne c’è già il consenso UE sulla indicazione dell’origine. È evidente che per portare a coerenza l’impianto legislativo comunitario occorre una iniziativa costante e una capacità di alleanze del governo italiano che finora è mancata. A questo fine crediamo necessario un coordinamento operativo di tutti i parlamentari italiani ed europei, del ministero, delle associazioni agricole e dei consumatori per definire una strategia comune nelle sedi UE e sviluppare le iniziative più utili a sostegno dei nostri obbiettivi di fondo.

"Scuola, il Tar boccia le aule-pollaio", di Salvo Intravaia

“Sì alla class action, basta accorpamenti”. La Gelmini: ricorso infondato. Interessati 50mila alunni. Il Codacons: “Si può chiedere un risarcimento fino a 2.500 euro” Mai più “classi pollaio” nelle scuole. Il Tar del Lazio accoglie la prima class action italiana contro la pubblica amministrazione e condanna il ministero dell´Istruzione. L´azione collettiva, corredata da un lungo elenco di classi sovraffollate, è stata avviata dal Codacons lo scorso anno. In base al provvedimento del Tar, dal prossimo anno scolastico classi con 30 o più alunni sistemati in spazi ridotti dovrebbero essere un brutto ricordo per insegnanti e alunni. Ma il ministro Mariastella Gelmini non ci sta: «Il ricorso presentato al Tar del Lazio – replica – è destituito di qualsiasi fondamento perché le classi con un numero di alunni pari o superiore a 30 sono appena lo 0,4 per cento del totale. Il sovraffollamento riguarda prevalentemente la scuola secondaria di secondo grado e si lega soprattutto alle scelte e alle preferenze delle famiglie per alcuni istituti e sezioni». «Grazie a questa sentenza – rintuzza il presidente del …

"Bologna e un'anima divisa in due", di Lina Palmerini

«È come un campionato di serie C: tutto è piccolo, piccole sfide, piccoli candidati, è diventata piccola la politica». Fausto Anderlini, 59 anni, sociologo, bolognese, responsabile del Medec (centro demoscopico metropolitano), ha passato la vita nel Pci-Pds-Ds-Pd e quando parla delle prossime primarie, quelle di domenica, lascia da parte le categorie del passato. «Siamo come una squadra gloriosa ma decaduta, forse è anche un fatto fisiologico che dopo un lungo ciclo di eccellenza arrivi il declino». Il passato di cui parla Anderlini è quello di una città guidata da sindaci entrati nella leggenda come Giuseppe Dozza, per 21 anni alla guida delle “due torri” o Renzo Imbeni che ne gestisce 10. Non esiste ricambio, la sinistra regna per più di 50 anni creando il mito di Bologna come fortino ideologico e gioiello amministrativo. «Ma proprio grazie a quell’assenza di alternanza è stato possibile vedere in prospettiva, programmare sul lungo termine sviluppando un circuito sano tra politica, mondo universitario e imprese. Il partito, per quanto ideologizzato, aprì un porto franco con gli intellettuali, a cominciare dal …

Riforma atenei, nuove regole per i prof Il Pd: "Ci risiamo, solo annunci", di Manuel Massimo

Il governo vara il regolamento “per porre fine ai concorsi truccati”. Introdotta l’abilitazione nazionale. “regole più stringenti per scongiurare accordi sottobanco”. Nominati i membri dell’Agenzia di Valutazione. Nuove regole per il reclutamento dei docenti universitari e nomina – in via preliminare – dei componenti del Consiglio Direttivo dell’Anvur (l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca). Questi i primi due provvedimenti “operativi” licenziati dal Consiglio dei Ministri di stamattina, il primo “utile” dopo la pausa natalizia: “Per far sì che la Riforma venga messa a regime subito”, sottolineano dal Miur. In particolare il decreto attuativo sul reclutamento dei docenti – considerato il più urgente – arriva ben prima del limite dei 90 giorni di tempo previsto e introduce un sistema del tutto nuovo per la scelta dei professori, sulla carta a prova di “trucco”. I nuovi concorsi. “Il regolamento pone fine ai concorsi truccati e introduce l’abilitazione nazionale secondo criteri meritocratici e di trasparenza, i principi cardine del ddl Gelmini che vuole così colpire baronie, privilegi e sprechi”. L’annuncio del Miur, piuttosto enfatico, …

CGIL, tassa del 5% sui redditi più alti per finanziare il lavoro dei giovani

Una tassa del 5% sui redditi superiori ai 150 mila euro per finanziare un piano di lavoro per i giovani, parallelamente ad un intervento sul fisco che parta da una intensificazione della lotta all’evasione. Parte da qui la proposta lanciata dalla Fisac-Cgil, la categoria che riunisce i bancari e gli assicurativi di Corso Italia, con cui si punta alla creazione di un fondo di solidarietà, per complessivi 8,4 miliardi, da utilizzare per la stabilizzazione di 300 mila giovani, nell’arco di tre anni. E ancora: per le banche, l’indicazione di un tetto ai compensi degli amministratori delegati; per le imprese, un premio alle assunzioni dei giovani con un contratto nazionale. La proposta, presentata dal segretario della Fisac, Agostino Megale, si basa su «un contributo del5%sui redditi superiori ai 150mila euro», da imporre quindi su «alti dirigenti, top-manager e banchieri». Un prelievo che garantirebbe «1,4 miliardi l’anno». Andrebbe poi previsto un«intervento del governo di pari misura utilizzando una quota derivante dalla lotta all’evasione e dalla fiscalità generale ». A sostegno di un piano triennale per la «buona …

"Il confine superato", di Ezio Mauro

Abbiamo evidentemente superato il livello di guardia se il Papa e il capo dello Stato devono intervenire con un richiamo alla correttezza morale e civile dei comportamenti pubblici. Non siamo davanti a prese di posizione di tipo politico (che per il Pontefice sarebbero improprie) ma ad un preciso gesto di allarme per la gravità dell´ultimo scandalo di Silvio Berlusconi. Qui siamo oltre le divisioni tra destra e sinistra e le distinzioni tra laici e cattolici. Si tratta di preservare quella base di «moralità comune», come dicono gli uomini di Chiesa, o di «religione civile», come dicono i servitori dello Stato che è alla base dell´agire pubblico. Un nucleo di valori condivisi di decoro e rispetto per se stessi e per gli altri, dunque per la comunità nazionale e per le istituzioni che la guidano e hanno la responsabilità di rappresentarla. E´ la mancanza assoluta di questo senso di responsabilità la vera rivelazione dello scandalo berlusconiano: un leader che ha la dismisura come regola di vita, pubblica e privata, nel disequilibrio di mezzi e di poteri, …