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Bersani: dieci milioni di firme per mandare a casa Berlusconi

Dieci milioni di firme «per mandare a casa Berlusconi» . È l’obiettivo che il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani vuole raggiungere con una campagna di raccolta firme per le piazze d’Italia che comincerà da febbraio. «Serve – ha detto il leader del Pd da Repubblica Tv – una mobilitazione popolare per chiudere con questa situazione che blocca il Paese sui problemi del premier. Offriamo questa occasione a tutti i cittadini che non ne possono più».
Porteremo le firme raccolte con i tir davanti palazzo Chigi
E alla domanda: dove porterete le firme raccolte per «mandare a casa Berlusconi?», pronta la risposta di Bersani:. «Le porteremo con i tir davanti a Palazzo Chigi».

Chiudere il «Berlusconismo »
Il numero uno del Pd ha detto anche che bisogna chiudere al più presto il «Berlusconismo»: «Serve una fase costituente» in cui tutte le opposizioni sono chiamate a collaborare. Il segretario del Pd bolla poi come «favole» l’ipotesi che il premier faccia un passo indietro. «Lui è lì e rimarrà lì finchè gli sarà consentito». Mentre sull’ipotesi di un governo guidato dall’attuale ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, Bersani aggiunge: «Tremonti è un curioso ministro, non lo sento mai parlare di economia reale. Mi piacerebbe che oltre a fare il filosofo e il ragioniere, pensasse a fare l’idraulico. Lui si vede che per ora gira alla larga, che non vuole sovrapporsi all’immagine del premier e non so quanto Berlusconi sia contento di questo».

Meglio andare al voto
Bersani spiega poi che sarabbe meglio andare al voto: «Qualsiasi soluzione compresa le
elezioni anticipate sono meglio di questa situazione». E sulle critiche del cardinale Tarcisio Bertone nei confronti del premier , taglia corto: «Sono state parole pesanti che segnalano un passo della Chiesa che sa di essere e che chiede di essere un’autorità morale. Io sento un disagio molto diffuso da parte della gente». Di qui un nuovo appello a tutte le opposizioni chiedendo di «mettere da parte le gelosie»: «Possiamo fare insieme quattro cinque cose per il paese e poi andare alle elezioni. Se non sono d’accordo dicano che cosa pensano. Altrimenti sono pronto ad andare da solo». Compreso Montezemolo? «Tutti quelli che guardano oltre Berlusconi sono degli interlocutori ma faccio di nuovo presente che non c’è una soluzione che possa prescindere dal confronto con noi e invece su questo sento leggerezza»

Ho visto un Tg1 «incredibile»
Bersani manda una stoccata anche al Tg1 su come sta trattando il caso Ruby: «Mercoledì ho visto un Tg1 incredibile. Pagare il canone diventa sempre più difficile». E parlando poi di federalismo municipale, ha detto: «Un decreto già negativo ci è stato proposto in modo totalmente stravolto, peggio di quello di prima. O loro rinviano e ci rimettiamo a discutere o votiamo contro». «Mi vendono come federalismo – sostiene Bersani – un testo che dà meno autonomia ai comuni rispetto a prima di Berlusconi». Il leader del Pd si rivolge poi alla Lega: «sappiate che in questo governo il federalismo non si fa ma io ho l’impressione che nonostante l’insofferenza del popolo leghista il gruppo dirigente resta attaccato a Berlusconi in modo incredibile»

Sabato i vertici del Pd a Torino
Bersani parla poi di sabato prossimo 22 gennaio quanto a Torino ci sarà un importante appuntamento per i vertici del Pd organizzato da Modem: «Dal Lingotto mi aspetto un contributo di cultura politica. Non credo che sia un appuntamento per un’alternativa alla mia segreteria. Io Veltroni e gli altri parleremo di Italia non ci guarderemo la punta delle scarpe perchè saremmo irresponsabili». «Ci possono e ci devono essere arricchimenti e contributi – ha aggiunto – noi stiamo incalanando i nostri progetti in appuntamenti di partito. Abituiamoci al fatto che ci sia una discussione. Quando c’è l’idea di un capo e dove non si discute mai, poi si arriva agli esiti che vediamo».

Il Sole 24 Ore 21.01.11

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Bersani: «10 milioni di firme per mandarlo a casa»

Il Pd a febbraio inizierà una raccolta di firme con l’obiettivo di mandare “a casa” Silvio Berlusconi. Lo dice il segretario democratico in un’intervista a Repubblica Tv. “Noi Pd lanciamo un’iniziativa per dare voce a tutti gli italiani indignati che non possono sopportare questa cosa qua. Dal primo di febbraio organizzeremo 10mila gazebo per raccogliere 10 milioni di firme su un testo che dica semplicemente ‘vai a casa’”.

Di seguito una sintesi delle dichiarazioni del segretario del Pd.

“Parole di peso da Bertone”
Le dichiarazioni pronunciate oggi dal cardinal Bertone segnano “un passo” da parte della Chiesa. Penso che quelle del cardinal Bertone siano state parole pesanti che segnalano un passo della chiesa che chiede di essere anche autorità morale oltre che autorità di fede. Mi aspettavo, ed è avvenuto, che anche la chiesa si pronunciasse”. La Chiesa “è autorità morale e vuole essere ascoltata”.

” E’ ora che si pronuncino anche autorità civiche ”
E’ ora che ci sia una presa di posizione “anche delle autorità civiche, economiche… è ora di dire una parola”.

“Non illudiamoci, Berlusconi punta al Quirinale ”
Berlusconi al Quirinale? “La mia opinione e’ nettamente contraria ma non illudiamoci che lui non lo pensi. Se si va a votare non rinuncera’ a fare il presidente della Repubblica”.

Bersani: “Tg1 incredibile, più difficile pagare canone”
“Ieri ho visto un Tg1 incredibile. Pagare il canone diventa sempre più difficile”. Il segretario del Pd critica il modo in cui ieri sera la principale testata Rai ha parlato del caso Ruby.

” Caso Ruby, la Lega rifletta ”
“Noi combatteremo in Parlamento colpo su colpo senza fare sconti ma dentro il Pdl non è emersa una sola voce dubbiosa, e nemmeno dalla Lega che invece dovrebbe aprire una riflessione perché io sono convinto che anche nel popolo della Lega c’è disagio e indignazione molto alta”. Aggiunge il segretario del Pd: “Voglio far riflettere gli elettori di centrodestra e della Lega su un punto con i problemi che abbiamo con quale credibilità un uomo così può chiedere uno sforzo al paese? Io sono pronto a parlare con tutti ma la Lega deve riflettere, almeno per come si è descritta fino ad oggi, popolare, normale, mi stupirei non arrivasse dalla Lega una riflessione”.

” Caso Ruby, da italiani non possiamo berci anche questa ”
“Se beviamo anche questa tutto il mondo ci chiedera’ come facciamo a sopportare anche questa, che e’ una cosa inaccettabile. Io – aggiunge Bersani- non ci sto mica, io non mi sento mica un italiano fatto nel modo in cui i giornali stranieri hanno cominciato a descriverci. Parlano degli italiani come una ‘razza cosi”, ‘gente fatta cosi” e che per questo sopporta Berlusconi. Chi ha fatto entrare l’Italia nella zona euro era gente perbene. E io mi sento cosi’. E se l’Italia non reagisce a questa cosa, andiamo incontro a un problema molto serio”.

” Meglio il voto che questa situazione ”
I prossimi passi del Pd: “Muoversi nell’opinione pubblica, fare la battaglia parlamentare per farlo dimettere e poi qualsiasi soluzione, compresa le elezioni anticipate, e’ meglio di questa situazione”.

” Se B. era regista porno d’accordo, ma ha tradito Costituzione ”
”Io non faccio moralismi al netto dei reati e qui c’e’ un reato di prostituzione minorile. Se uno fa il regista di film porno non ho obiezioni ma Berlusconi ha tradito la Costituzione su cui ha giurato che chiede il rispetto da parte di chi ha cariche pubbliche dell’onorabilita’ e una coerenza tra comportamenti privati e pubblici”.

“Ben Ali gli fa un baffo”
Per chiudere il berlusconismo “serve una fase costituente” in cui tutte le opposizioni sono chiamate a collaborare. “Non sopporto piu’ le gelosie delle forze politiche, di quelli che non parlano con questo, e quell’altro che non parla con l’altro. Berlusconi a Ben Ali gli fa un baffo, non c’e’ da aspettarsi niente. Ci vuole un moto corale di opinione pubblica per fermarlo”.

“Vada a difendersi dai magistrati, non in tv ”
Il premier vada ”a difendersi davanti ai magistrati e non nelle sue tv o nelle tv di Stato. Berlusconi non puo’ prenderci tutti per imbecilli e sono vergognose e inaccettabili i suoi attacchi alla magistratura”.

“Senza Pd non c’è un oltre Berlusconi ”
Tutti quelli che ragionano ‘oltre’ sono interlocutori, ma non si dimentichi che senza il Pd non esiste nessun ‘oltre'”. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, a Repubblicatv parla del possibile dialogo con le altre forze politiche. “Continuano a descriverci col chiacchiericcio sempre sulle divisioni ma noi siamo la più grande forza di opposizione e non c’è soluzione senza un confronto con noi. Lo faremo senza arroganza, senza dettare il compito, ma c’è qualche leggerezza su questo punto”.

“Tremonti? Se serve a cacciare premier (ma Pd a opposizione) ”
Il Pd e’ pronto a un governo Tremonti per cacciare Berlusconi? “Non credo che dopo tutte le vicende di questi anni ci sia la forza di uno strappo tra Tremonti e Berlusconi”, risponde Bersani. Se ci fosse uno strappo “lo si vedrebbe e presupporrebbe una qualche correzione politica, una preparazione”. “Certo – continua il segretario – se Tremonti accettasse una strada di questo genere, nella denegata ipotesi che Berlusconi facesse un passo indietro e arrivasse un altro di centrodestra, dovrebbe essere considerata una cosa positiva che Berlusconi torni a fare gli affari domestici. Naturalmente noi continueremo a fare l’opposizione”.

“Tremonti? Facesse l’idraulico”
Il leader democratico sottolinea: “Tremonti e’ un curioso ministro. Mi piacerebbe che oltre a fare il filosofo facesse anche un po’ l’idraulico, che pensi cioe’ all’industria e al commercio. Lui per ora sta alla larga, gira molto largo dai problemi di Berlusconi, non vuole farsi sovrapporre nell’immagine alle questioni del premier e non so quanto Berlusconi sia contento”.

“Andrò a Torino da Veltroni, non sarà alternativa alla linea”
Pier Luigi Bersani andra’ a Torino, al Lingotto due organizzato da Walter Veltroni. Il segretario democratico lo conferma. “Non sara’ un’alternativa alla linea della segreteria. Non lo credo, non e’ questo il clima. Parleremo di Italia, non parleremo certo guardandoci la punta delle scarpe”.

“Decreto federalismo è addirittura peggiorato ”
“Il decreto sul federalismo e’ addirittura peggiorato rispetto alla prima versione per cui o il governo accetta di rinviare, di due tre mesi, o noi votiamo contro”

L’Unità 21.01.11