Giorno: 18 Gennaio 2011

Marchionne e la Fiat "L´accordo non si tocca darò gli utili agli operai", di Ezio Mauro

Dottor Marchionne, lei ha vinto il referendum, ma mezza fabbrica le ha votato contro. Eppure era in ballo il lavoro, il posto, il destino di Mirafiori. Si aspettava questo risultato?«Io so che il progetto della Fiat è passato, perché ha convinto la maggioranza. Questo è ciò che conta. Per il resto, chi è stato qui con me fino alle tre e mezza di notte, venerdì, sa che non ho mai dato il risultato per scontato. Anzi, le confido una cosa. Quando me ne sono andato a casa per provare a dormire (poi sono stato sveglio fino alle sei e mezza del mattino) ho lasciato sul tavolo due comunicati. Uno se prevaleva il sì. L´altro se vinceva il no». E davvero in caso di sconfitta la Fiat sarebbe andata via da Mirafiori? «Non c´è alcun dubbio. E non certo per una ridicola rivincita. Semplicemente, non avremmo avuto altra scelta». Ma si possono mettere i lucchetti ad una fabbrica per una sconfitta sindacale, e non per una legge di mercato? «Ma lei sa quanta legge di mercato …

"Rappresentanza sindacale,il Pd accelera in Parlamento", di Laura Matteucci

La risposta della Cisl non s’è fatta attendere: «La proposta della Cgil su democrazia e rappresentanza sembra più mirata alla soluzione di un problema interno di organizzazione che a trovare una base proficua per un accordo interconfederale, di cui la Cisl conferma la opportunità ed urgenza». Chiude così la segreteria della confederazione guidata da Raffaele Bonanni dopo la lettera della Cgil inviata ieri a Cisl e Uil, con cui si chiedeva di intervenire sulla proposta di riforma della rappresentanza sindacale approvata al direttivo di sabato. Ma intanto anche la politica tenta l’accelerazione. Il pd sta lavorando in Senato per unificare le sue proposte in materia, quella che ha come primo firmatario Paolo Nerozzi e quella di Pietro Ichino, e già settimana prossima potrebbe presentare il documento definitivo di sintesi. Ricomporre le fratture esplose con la vicenda Fiat e con un accordo Mirafiori che, a bocce ferme, lascia fuori dalla fabbrica la Fiom Cgil, ovvero uno dei sindacati più rappresentativi, diventa urgente. Tanto più che, alla richiesta della Fiom di riaprire la trattativa dopo un referendum …

"Sì alla nuova formazione dei prof", di Alessandra Migliozzi

Via libera, con rilievi, da parte della Corte dei conti. Il consigliere Bruschi: ora i decreti attuativi. Via libera della Corte dei Conti (ma con rilievi) alla nuova formazione iniziale degli insegnanti. Negli scorsi giorni è arrivata la sospirata registrazione del regolamento a cui aveva lavorato il consigliere del ministro Max Bruschi, che era rimasto imbrigliato nelle maglie della magistratura amministrativa a causa di un sospetto di eccesso di delega da parte del ministero. Ora il problema sembra superato. Con il provvedimento che passa, ma non indenne: la Corte ha oscurato alcuni commi del regolamento, che, come si legge nel documento siglato il 7 gennaio dal dirigente Paola Lo Giudice, andranno eliminati. I commi incriminati sono cinque: articolo 8 comma 2, 15 comma 2 e 22, 15 comma 24, 5 comma 2. In queste porzioni del provvedimento c’è il rinvio «esplicito a successivi provvedimenti per l’istituzione di lauree magistrali relative alle classi di abilitazione della scuola secondaria di secondo grado», si legge sul sito dello stesso Max Bruschi secondo cui comunque «la modifica stilistica non …

"Precari, solo una settimana per i ricorsi contro le aziende", di Luisa Grion

Basta una raccomandata per far partire la procedura, poi ci saranno 270 giorni per portare le carte in tribunale. Tra i 100 e i 150 mila dipendenti pubblici e privati interessati agli effetti della norma del collegato lavoro. Se siete lavoratori precari e vi state chiedendo se fare o non fare causa all´azienda che in passato vi ha assunto con contratti irregolari, parlate ora o tacete per sempre. Avete sei giorni di tempo a partire da oggi per decidervi. Anzi di meno, perché la deadline è fissata per il 23 gennaio, domenica prossima, giorno festivo. Così prevede la norma del «collegato lavoro» dedicata ai tempi per impugnare un contratto a tempo determinato scaduto. L´articolo in questione (numero 32), ribattezzato dai sindacati «tagliola anti-precari», stabilisce infatti che a partire dal giorno dell´entrata in vigore della legge (il 24 novembre scorso) i lavoratori che vogliono contestare un contratto a termine, un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) o a progetto (co.co.pro), hanno sessanta giorni di tempo per passare ai fatti. Dopo la contestazione non sarà più …

"Le Asl mandano in rosso le scuole", di Alessandra Ricciardi

È come un fiume che si ingrossa, ogni giorno che passa c’è una nuova scuola che riceve richieste pressanti di pagamento da parte della Asl locale. Fatture che -dal Veneto al Piemonte alla Campania- vanno dai 100 ai 300 euro per un mese di visite mediche di controllo (circa 30 euro a visita) chieste dagli istituti scolastici. Le fatture più vecchie risalgono a gennaio 2006, mese di picco stagionale causa influenza, ed è su queste che c’è la maggior premura delle aziende sanitarie. Obiettivo: evitare che dopo 5 anni i pagamenti cadano in prescrizione. E si arriva fino a questi ultimi mesi quando vi è stata una vera impennata nei controlli. Il decreto legge 112/2008 ha infatti imposto l’obbligo delle visite fiscali nel pubblico impiego anche per un solo giorno di malattia. In media, secondo stime sindacali, gli arretrati arrivano complessivamente a 10-15 mila euro, a seconda del tipo di istituto. Un vero salasso per quelle scuole, e sono tante, che sono già in difficoltà, capace di mandare in rosso il fondo ordinario per il …

"L'Europa stretta tra i giganti", di Marta Dassù

Difficile, anzi impossibile, che la visita di Stato di Hu Jintao negli Usa fallisca. Da Pechino e da Washington è descritta come la visita più importante da trenta anni. Da quando Deng Xiaoping, nel suo pragmatismo, decise di chiedere l’aiuto del capitalismo americano per salvare il comunismo cinese. Ma difficile anche che il summit Hu-Obama riesca a cambiare le cose: la superpotenza di ieri e di oggi, l’America, e il suo sfidante di domani, la Cina, sono condannate a un rapporto ambiguo. Perché hanno interessi e visioni troppo diversi – su di sé e sul proprio ruolo nel mondo – per riuscire a costruire un vero condominio; ma hanno anche legami economici e finanziari troppo importanti per potersi permettere una rottura. Per questo il G-2, più che la guida del XXI secolo, sembra soprattutto un compromesso: parziale e temporaneo. La storia delle relazioni internazionali non è affatto tranquillizzante su quello che potrebbe accadere. Tutte le volte che una nuova potenza ha sfidato l’ordine costituito, sono nati tensioni e conflitti. Il problema degli Stati Uniti di …